2024-06-24
Sotto scorta gli assessori di Bologna «colpevoli» di aver tagliato gli alberi
Minacce dei fanatici verdi. Scritte contro il titolare dei Lavori pubblici: «Muori male».Chissà se l’onorevole Nicola Fratoianni (Avs) dopo aver elevato a lotta democratica le occupazioni abusive e le offese alla polizia rivendicate dall’onorevole europea Ilaria Salis troverà modo di giustificare anche chi per difendere gli alberi minaccia di morte degli assessori. Sta di fatto che mezza giunta comunale di Bologna è ora sotto scorta. La ragione? I cosiddetti ecologisti hanno messo nel mirino gli assessori accusati di volere abbattere degli alberi, una trentina in tutto, per fare spazio a una tranvia, a una pista ciclabile e a una scuola finanziata con i fondi Pnrr. Si attende pronunciamento perché di certo tra i militanti e le pasionarie del comitato Besta ci sono dei potenziali elettori di Alleanza sinistra e verdi. Sul cantiere Besta - più volte devastato - si è consumato nel gennaio scorso uno strappo nella maggioranza di Palazzo d’Accursio. Il sindaco (Pd) Matteo Lepore mise alla porta Davide Celli (Europa verde), figlio dell’etologo green che sussurrava alle api, perché sospettato di essere pro Putin, ma in realtà per aver sostenuto la protesta dei no Besta. Allora Angelo Bonelli -il co-leader di Avs - si schierò con Lepore. Ora però il caso è diventato di ordine pubblico. Sui muri della zona Fiera sono apparse scritte minacciose: «Borsari muori male». Altre minacce sempre con vernice nera sono state vergate sul circolo del Pd al quartiere San Donato e con la scritta «assassini» sono state imbrattate alcune macchine del cantiere. Il bersaglio diretto è Simone Borsari, già presidente del quartiere San Donato, esponente del Pd cittadino, assessore al Pnrr e ai lavori pubblici, che ha avuto il portone di casa imbrattato. Per lui è stata istituita - fa sapere la prefettura - una «vigilanza radio-collegata sotto casa e vicino alla sede del Comune». A quel che si sa ci sarebbero almeno altri tre assessori sotto scorta. Il prefetto di Bologna Attilio Visconti in un’intervista all’edizione locale del Corsera ha dichiarato: «Non sottovalutiamo nulla. Stiamo seguendo l’evoluzione di questa protesta fin dall’inizio e siamo in stretta sintonia con il sindaco e il questore; per il momento abbiamo adottato le misure richieste dall’entità del rischio, ma siamo pronti a rimodularle: valuteremo se sono sufficienti o se vanno aumentate». Il sindaco Matteo Lepore ha chiesto le misure di sicurezza, in particolare per Borsari, dopo che tre giorni fa c’erano stati scontri tra una settantina di manifestanti e le Forze dell’ordine. Alcuni eco teppisti si erano arrampicati sugli alberi per impedirne l’abbattimento, la polizia li ha fatti scendere e ne ha arrestato uno. Gli agenti sono stati circondati e per alcune ore al parco Don Bosco ci son state scene da guerriglia urbana agitate - sostiene la Digos - anche da gruppi anarchici che si sono infiltrati nel comitato Besta che da più di un anno tiene in scacco il cantiere. Ora il Comune chiede un giro di vite, ma è lo stesso Comune che si è sempre dichiarato dalla parte di chi protesta per l’ambiente. Bologna è - almeno nelle intenzioni della giunta Lepore - la più verde d’Italia. È la città dei 30 all’ora, del centro storico sbarrato, della mobilità dolce, dove la retorica green ha la sua massima amplificazione. Il sindaco ora, ricordando che già c’erano state altre minacce, tuona: «Gruppi di violenti sfruttano le giuste sensibilità ecologiste di tante persone in buona fede per fini politici di altra natura». Aspettando che l’onorevole Fratoianni spieghi se salvare un albero val bene una minaccia.
il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi (Ansa)
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Donald Trump (Getty Images)
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