A maggio le famiglie che percepiscono Rem, pensione e reddito di cittadinanza sono arrivate a 1,7 milioni, che corrispondono a un totale di 4 milioni di assistiti. E tra il crac Air Italy e lo sblocco dei licenziamenti i numeri sono destinati a salire ancoraTra maggio 2020 e maggio 2021 ci sono circa 730.000 persone in più che vivono grazie a un sussidio statale. A dirlo è l’Inps all’interno dei dati diffusi ieri su reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza e reddito di emergenza. Come se non bastasse, il numero è destinato ad aumentare, vista la moltitudine di persone che, finito il blocco dei licenziamenti, si troverà senza lavoro. Il calcolo è presto fatto: secondo i dati Inps, a maggio di quest’anno in Italia circa 1,7 milioni di famiglie (1,18 milioni con il reddito di cittadinanza, 125.000 con la pensione di cittadinanza e 425.000 con il reddito di emergenza) hanno percepito una qualche forma di sussidio contro la povertà (reddito o pensione di cittadinanza o reddito di emergenza). Si tratta di circa 4 milioni di persone che vivono sul territorio italiano. A maggio 2020 il totale di famiglie con un sussidio statale era di 1,4 milioni di nuclei. Un milione circa percepiva il reddito di cittadinanza, oltre 118.000 la pensione di cittadinanze e 292.000 il reddito di emergenza. Quanto al numero di persone coinvolte, per maggio 2020 l’Inps non ha comunicato il dato. Non è però molto difficile calcolarlo: secondo l’Istituto nazionale di statistica, a maggio 2020 ogni famiglia era composta da 2,34 (2,26 nel 2021, in lieve calo): basta moltiplicare il numero dei nuclei familiari per la composizione media e il gioco è fatto: 3,27 milioni che tirano avanti grazie a un aiuto di Stato. La differenza rispetto ai 4 milioni odierni è lampante: circa 730.000 persone in più in 12 mesi. Commentando questi numeri l’Inps non ha dubbi: si tratta del dato più alto registrato di coloro che sono raggiunti da almeno una delle misure nello stesso mese. Sempre secondo i dati Inps, il beneficio medio nel mese per chi gode del reddito di cittadinanza è stato di 582 euro per 684,7 milioni di spesa. Ben più basso il valore medio della pensione di cittadinanza, pari a 263 euro (32,9 milioni in totale). I valori medi sono dunque leggermente più alti rispetto a maggio 2020 quando il reddito di cittadinanza medio era di 574 euro (577 milioni erogati in totale) e la pensione di 237 (28 milioni). A livello geografico, i beneficiari di reddito e pensione di cittadinanza sono perlopiù nel Sud e nelle Isole con oltre 818.000 famiglie e quasi 2 milioni di persone coinvolte. I nuclei con minori che hanno il reddito sono 426.708 per 1,58 milioni di persone coinvolte e un importo medio di 669 euro.Sono ben di più le famiglie con un solo componente che percepiscono un sussidio (570.859): in questo caso l’importo medio è di 447 euro. Nel complesso le famiglie senza minori che hanno il reddito sono 873.862 per oltre 1,3 milioni di persone coinvolte. Tra le regioni, balza all’occhio il dato della Campania. In questa regione a maggio hanno percepito il reddito o la pensione di cittadinanza oltre 275.000 famiglie, un numero che sfiora quello dell’intero Nord (281.786).«Raggiunto solo il 50% circa dei poveri. Se confrontiamo, infatti, i dati di oggi dell’Inps con quelli di due giorni fa dell’Istat sulla povertà assoluta, pari a 2 milioni di famiglie e 5,6 milioni di persone, ci accorgiamo che il reddito e la pensione di cittadinanza attualmente coprono il 65% dei nuclei e solo il 51,8% degli individui che avrebbero diritto e bisogno di un sostegno economico per avere uno standard di vita minimamente accettabile», spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. «Se aggiungiamo anche il reddito di emergenza, le cose vanno meglio e arriviamo a 1,7 milioni di nuclei e 4 milioni di poveri, coprendo rispettivamente l’85% e il 71,4% della platea dei poveri assoluti».Che la tendenza sia dunque quella di vedere crescere il numero delle persone che percepiscono un sussidio lo conferma purtroppo anche il caso di Air Italy. Ieri, di fronte ai liquidatori dell’ex Meridiana, ai rappresentanti delle Regioni Lombardia e Sardegna e a tutte le sigle sindacali di categoria, i vertici del ministero del Lavoro hanno sollecitato la società a prolungare la cassa integrazione dei circa 1.400 dipendenti, così come richiesto da tutte le parti coinvolte per assicurare loro più tempo, in attesa che lo scenario del sistema trasportistico aereo italiano assuma una nuova e più solida fisionomia. La sostanziale fumata nera di ieri ha dunque portato il ministero guidato da Andrea Orlando ad aggiornare l’incontro al prossimo 22 giugno. «Il ministro Orlando ha strappato una settimana in più per continuare a trattare con la proprietà e ottenere la disponibilità alla proroga della cassa integrazione», hanno detto ieri dopo il confronto che le parti coinvolte i deputati dem Graziano Delrio, già ministro dei Trasporti, e Romina Mura, presidente della commissione Lavoro della Camera.
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