Riunione tecnica al ministero dell’Economia: si va avanti sull’idea di compensare i crediti tramite F24. Il leghista Alberto Gusmeroli: «Nei prossimi giorni definiamo i provvedimenti». Misure ad hoc per famiglie a basso reddito e ricostruzione post terremoto.
Riunione tecnica al ministero dell’Economia: si va avanti sull’idea di compensare i crediti tramite F24. Il leghista Alberto Gusmeroli: «Nei prossimi giorni definiamo i provvedimenti». Misure ad hoc per famiglie a basso reddito e ricostruzione post terremoto.giorgia pacione di belloAl via il primo tavolo tecnico tra Mef e associazioni dell’edilizia per risolvere il nodo dei 15 miliardi dei crediti di imposta incagliati. Ieri all’incontro a cui hanno partecipato Abi, Cdp, Sace, Agenzia delle entrate, Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Confartigianato, Cna, Confimi, Rpt, Casartigiani e Confassociazioni non si sono fatti ulteriori passi in avanti rispetto alle proposte avanzate lunedì in merito alla compensazione tramite F24. Ipotesi, quest’ultima, che il governo sta ancora valutando (si sta aspettando anche «il via libera» di Eurostat e Istat) nei dettagli: «La strada individuata, sarà oggetto di ulteriori approfondimenti», ha spiegato una rappresentanza di Forza Italia al presidente di Ance, Federica Brancaccio, durante un’incontro di ieri mattina alla Camera dei deputati che aveva l’obiettivo di fare il punto sulla questione dei crediti fiscali bloccati e le relative conseguenze economiche per le imprese coinvolte. Questione che stando agli ultimi numeri pubblicati da Unimpresa, sta bloccando 90.000 cantieri e facendo rischiare a 25.000 aziende il fallimento, con la consequenziale perdita di 130.000 posti di lavoro. «La convocazione è sicuramente una buona notizia», ma «le nostre imprese hanno lavorato secondo le norme e con onestà e hanno bisogno di risposte immediate e certe», dice il presidente della Confederazione italiana della piccola e media industria privata, Cristian Camisa. E la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (Cna) al termine della prima riunione tecnica sottolinea come la disponibilità del governo di risolvere l’emergenza dei crediti incagliati nei cassetti fiscali delle imprese dovrà tradursi nei prossimi giorni in un provvedimento urgente. «L’ipotesi di utilizzare gli F24 dovrà impegnare prioritariamente il sistema bancario a destinare la nuova capienza per acquistare i crediti nei cassetti fiscali delle piccole imprese di ogni importo e per tutte le tipologie di bonus», si legge nella nota della Confederazione. Sul tema interviene anche l’Unione dei piccoli proprietari immobiliari, che se da una parte vede positivamente l’uso degli F24, dall’altra sottolinea come essendo «l’ammontare dei crediti incagliati considerevole, tale soluzione non risolverà davvero le difficoltà che stanno riscontrando milioni di famiglie che abitano nella casa di proprietà con i lavori in sospeso e con il rischio di perdere la casa». Non sono mancate neanche le proposte, con la Cna che ha chiesto una cabina di monitoraggio presso il Mef sui flussi di crediti che saranno ceduti ed acquisiti dagli intermediari finanziari e sui tassi che verranno applicati alle nuove operazioni di acquisto, e l’Unione dei piccoli proprietari immobiliari che propone, per salvaguardare i proprietari, di trasformare «le detrazioni fiscali maturate fino ad oggi in crediti d’imposta, permettendo così di compensare con tali crediti tutte le imposte statali e comunali dovute ed estendendo tale possibilità anche a familiari o comproprietari», oltre che prevedere un «meccanismo graduale di assorbimento delle detrazioni e l’eliminazione delle sanzioni fiscali per evitare che al fallimento di parecchie imprese i lavori restino incompleti». Oltre alla questione degli F24 il governo si sta concentrando anche su altri due temi. Da una parte il nodo dei nuclei familiari a basso reddito (il governo Meloni aveva sottolineato come il superbonus doveva andare a favore soprattutto delle fasce più deboli della popolazione, e per questo gli aveva garantito l’accesso allo sconto in fattura sui lavori edilizi) e dall’altra le ricostruzioni post-sisma. Per queste categorie l’idea è di riconfermare il meccanismo della cessione del credito, in modo che si potranno portare avanti i lavori di ricostruzione in progetto. Dal Mef infatti fanno sapere come su questi temi «c’è una convergenza e ci stiamo già lavorando», arriverà «una risposta veloce». Ma non solo, perché sulla questione Superbonus «nei prossimi giorni il quadro dei provvedimenti del governo sarà definito e tutto il pregresso (crediti incagliati) potrà trovare una sistemazione», dichiara Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione per le attività produttive alla Camera della Lega, che ricorda anche come l’ipotesi della compensabilità tramite F24 era stata «un progetto di legge che avevamo proposto sin dal 2020» che vedeva come prima firma proprio Gusmeroli e cofirmatari, Alberto Bagnai, Giulio Centemero e Massimo Bitonci. La soluzione coprirebbe comunque solo un quarto dei 110 miliardi di crediti complessivi: all’incirca 27 miliardi. Se a questi si aggiungesse la copertura per i 15 miliardi di crediti incagliati delle imprese, escludendo dal calcolo i 9 miliardi circa di truffe, rimarrebbero in ballo ancora 60 miliardi.
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Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
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Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.