2024-01-21
Summit Meloni-Erdogan sulla rotta libica
Incontro a Istanbul tra il premier italiano e il presidente turco: sul tavolo il contrasto ai migranti clandestini e la cooperazione internazionale. Fuoco incrociato sulla Schlein dopo la gaffe sulle armi vendute a Israele. Antonio Tajani: «Scambi fermi dal 7 ottobre».«Una riflessione: come è possibile che la segretaria del più grande partito di opposizione italiano non sappia che non stiamo vendendo armi ad Israele?»: l’interrogativo posto da Carlo Calenda, leader di Azione, si riferisce alla dichiarazione dell’altro ieri della segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha dichiarato: «Dobbiamo porci la questione di evitare di alimentare questi conflitti, di evitare l’invio di armi e l’esportazione di armi verso il conflitto in Medio Oriente, in particolare in questo caso ad Israele. Perché non si può rischiare», ha aggiunto la Schlein, «che le armi vengano utilizzate per commettere quelli che si possano configurare come crimini di guerra». «Qualcuno nel Pd», ha immediatamente commentato Andrea Orsini, capogruppo di Forza Italia in Commissione esteri alla Camera, «dovrebbe ricordare a Schlein che quello che lei chiede, la sospensione della vendita di armi ai Paesi in conflitto, il governo lo ha attuato non da oggi, ma da tre mesi, fin dall’8 di ottobre, all’indomani della strage perpetrata da Hamas». Ieri anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito il concetto: «È dal 7 ottobre che abbiamo deciso di non inviare più armi a Israele quindi non c’è da discutere su questo punto. La decisione è stata presa», ha aggiunto Tajani, «lo abbiamo detto in Parlamento». A questo punto due sono le ipotesi: o la Schlein, come sospetta Calenda, non sa neanche di cosa parla, e sarebbe grave, oppure ha letto la risposta data lo scorso 14 dicembre dal sottosegretario agli Esteri, Maria Tripodi, esponente di Fi, a una interrogazione in merito presentata dal deputato del M5s Arnaldo Lomuti. «Dallo scorso 7 ottobre», ha detto la Tripodi, «non sono state rilasciate nuove autorizzazioni alla vendita di armamenti ad Israele». A proposito di interrogazioni: «Nei giorni scorsi», afferma il capogruppo al Senato di Avs, Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo misto, «abbiamo presentato un’interrogazione ai ministri Tajani e Crosetto per sapere se l’Italia sta continuando a fornire armi a Israele. Ad oggi nessuna risposta, solo dichiarazioni. Perché l’autorità nazionale Uama, ovvero l’Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento in seno al ministero degli Esteri, ha opposto un diniego totale alla richiesta di trasparenza avanzata tramite due accessi civici generalizzati da Altreconomia, che chiedeva di fare chiarezza sulla vendita di armi a Israele? Perché lo stesso rifiuto», aggiunge De Cristofaro, «ha riguardato anche la richiesta della copia dell’eventuale decreto di sospensione o revoca delle autorizzazioni all’esportazione di materiale d’armamento verso Israele firmato dal titolare della Farnesina?». In sostanza, la sinistra chiede di sapere se sono state bloccate tutte le esportazioni di armi o solo le nuove licenze. Potrebbe essere stato questo lo spunto che ha portato Elly Schlein a esternare sul tema. A proposito di Medio Oriente, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato Maggiore della Difesa, nei prossimi giorni sarà in Israele per incontrare il ministro della Difesa e il capo di Stato Maggiore della Difesa israeliano insieme ad alcuni omologhi di Paesi alleati. La visita, fa sapere la Difesa, si inquadra in una serie di iniziative poste in essere dall’Italia per favorire una progressiva distensione dell’attuale crisi e prevenire un suo ulteriore allargamento. La Difesa italiana, infatti, è presente nel sud del Libano con circa mille uomini che operano nell’ambito della missione Unifil, per garantire la sicurezza e la stabilità dell’area. Molto importante, nel quadro delle tensioni internazionali, il faccia a faccia di due ore di ieri a Istanbul tra il premier Giorgia Meloni e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. A quanto si è appreso, i due leader hanno discusso dell’eccellente stato delle relazioni economiche tra Italia e Turchia, con un interscambio commerciale che ha superato i 25 miliardi di euro. La Meloni e Erdogan hanno anche discusso del rafforzamento della cooperazione sul fronte migratorio, dove la collaborazione dello scorso anno ha portato ad una riduzione del 56% dei flussi irregolari lungo il corridoio Italia-Turchia. La cooperazione in questo ambito sarà sempre più stretta anche in relazione ai flussi riguardanti la Libia. Tornando ai tormenti della Schlein, la segretaria del Pd non scioglie ancora il nodo della sua eventuale candidatura alle Europee, rispondendo «Non ci sono novità su questo» a chi fa domande sull’argomento. La Schlein intanto deve fare i conti con un malumore sempre crescente nel suo partito: la componente moderata è in subbuglio per la presa di posizione della leader sul fine vita, con Graziano Delrio che ad Avvenire promette di autosospendersi dal partito in caso di conseguenze disciplinari per Anna Maria Bigon, la consigliera regionale dem del Veneto che, in dissenso dalla linea del partito, ha votato contro la legge presentata da Luca Zaia. C’è poi una consistente componente del partito che non approva l’idea di una candidatura di Elly Schlein alle Europee, che rischierebbe di compromettere la possibilità di essere elette alle donne candidate nelle liste, anche se la possibilità di esprimere tre preferenze (purché non tutte per candidati dello stesso sesso). Insomma, per la Schlein sembra rapidamente avvicinarsi il tramonto della sua esperienza alla guida del Pd. L’unica ancora di salvezza sarebbe un risultato superiore al 20% alle Europee. Il 19% delle politiche 2022, ricordiamolo sempre, costò la leadership a Enrico Letta.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.