2025-09-06
Catania, turiste ungheresi stuprate. Arrestati tre marocchini clandestini
Le due ragazze in vacanza avevano accettato un passaggio dai giovani nordafricani per tornare nel loro appartamento. Ma gli stranieri le hanno portate in un luogo isolato, dove li aspettava un amico.Una vacanza all’insegna della spensieratezza trasformata in un incubo. È quella vissuta da due giovani turiste ungheresi vittime di una violenza sessuale di gruppo. Si tratta di una brutta storia che ha come scenario la Sicilia, due ragazze straniere in vacanza in Italia e tre giovani marocchini individuati come i responsabili di una violenza sessuale di gruppo. La Polizia di Stato di Catania ha arrestato tre cittadini stranieri di origine marocchina, di 21, 22 e 24 anni, irregolari sul territorio nazionale. I tre sono appunti accusati di violenza sessuale compiuta ai danni di due giovani turiste ungheresi. Nel corso dei servizi di pattugliamento del territorio gli agenti della squadra volanti dell’Ufficio Prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura di Catania sono intervenuti a Paternò per la segnalazione, giunta al numero unico d’emergenza, di una giovane turista ungherese che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. La ragazza è riuscita a contattare le forze dell’ordine raccontando che la sorella, assieme a un’amica, si trovava a bordo di un van con tre ragazzi stranieri, che le avevano costrette a subire atti sessuali. In particolare, secondo quanto ricostruito dagli agenti, le due ragazze, dopo una giornata al mare, avrebbero accettato un passaggio da due giovani di nazionalità marocchina, che si erano offerti di accompagnarle al loro b&b. Ma così non è stato. Infatti, dopo un breve tragitto, i ragazzi le avrebbero portate fuori città e avrebbero iniziato a palpeggiarle su tutto il corpo e a toccare loro le parti intime. Le turiste erano sotto choc e sconvolte per quanto stava accadendo. Poi, da quanto è emerso anche dai loro racconti, a un certo punto i due giovani si sarebbero fermati in un posto isolato dove avrebbero fatto salire a bordo un loro amico, un connazionale, che avrebbe costretto le ragazze ad assumere cocaina. L’incubo non era però finito perché i giovani marocchini si sarebbero diretti verso una destinazione ignota. Durante il tragitto, nonostante i ripetuti rifiuti delle turiste, i tre giovani avrebbero continuato a palpeggiarle contro la loro volontà fino a quando una di loro, fingendo di chiamare la propria madre per rassicurarla di essere in vacanza e stare bene, avrebbe chiamato la sorella dicendole di essere in pericolo, chiedendo di localizzarla con l’applicativo del cellulare, riuscendo a fornire anche il numero di targa del furgone che la stessa aveva letto durante una sosta. A quel punto la sorella ha compreso la situazione e ha avvertito immediatamente la Polizia fornendo la posizione del veicolo in movimento. Il mezzo è stato intercettato a Paternò, fermo in una piazza. Lì gli agenti della squadra volante hanno trovato le due giovani ragazze in lacrime su una panchina e i tre uomini vicino a loro in prossimità del mezzo segnalato. Le due turiste sono state trasportate subito in ospedale per i necessari accertamenti e, in seguito, hanno raccontato quanto subito presentando una formale denuncia. I tre giovani marocchini sono stati arrestati per violenza sessuale di gruppo. Della vicenda è stato informato il pubblico ministero di turno che ha disposto di condurre i tre nel carcere di piazza Lanza, a disposizione dell’Autorità giudiziaria. L’arresto è stato poi convalidato e per i tre marocchini è stata disposta la misura cautelare in carcere. È allarme sicurezza da Nord a Sud considerando l’escalation di violenze sessuali ai danni di giovanissime e anche di donne anziane. Solo alcuni giorni fa una ragazza di appena diciotto anni è stata aggredita e violentata nella a San Zenone al Lambro, al confine tra le province di Milano e Lodi. La diciottenne stava andando a prendere il treno, quando uno sconosciuto l’ha afferrata e spinta in un’area boschiva, dove ha iniziato a picchiarla violentemente e poi ha abusato sessualmente di lei. La ragazza ha provato a difendersi senza riuscire a contrastare la violenza brutale dell’uomo. Solo dopo che lui si è allontanato, la ragazza ha potuto chiamare il 112. Le forze dell’ordine sono giunte sul posto e la ragazza è stata trasportata al Policlinico di Milano dove le sono state medicate le ferite causate dal trascinamento e dall’aggressione. La vittima è stata poi trasferita in codice arancione nel centro antiviolenza della clinica Mangiagalli di Milano. Gli investigatori hanno ascoltato la giovane che ha ricostruito quanto accaduto nonostante lo choc e hanno poi visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza per cercare di individuare qualsiasi elemento utile alle indagini. Si tratta dell’ennesimo episodio di aggressione e violenza nel Milanese ai danni di una giovane. La deputata della Lega e responsabile del dipartimento Pari opportunità del Partito, Laura Ravetto, ha espresso «vicinanza totale alla giovane ragazza violentata nei pressi della stazione di San Zenone al Lambro» evidenziando la gravità di quanto accaduto: «Ormai», ha ribadito Ravetto, «i cittadini che vivono quotidianamente Milano e il suo hinterland devono loro malgrado convivere con situazioni di degrado e insicurezza che non possono essere accettate, soprattutto quando mettono a rischio l’incolumità delle donne».
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