2020-09-15
Studenti inginocchiati per terra, bimbi down respinti: incubo in aula
Mancano banchi per molti alunni, costretti a sedersi ai lati opposti del tavolo come fanno a Cuba. O a scrivere sulle sedie come è successo a Genova. E ci sono già le prime classi finite in quarantena a causa del CovidPrimo giorno di scuola all’insegna del caos un po’ in tutta Italia, o meglio, nelle regioni che hanno deciso di ascoltare il governo e di aprire ieri, 14 settembre. Lezioni al via in tutte le regioni a eccezione di Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Puglia, Campania, Abruzzo, Basilicata e Calabria, che hanno deciso lo slittamento dell’inizio dell’anno scolastico. Secondo il ministero dell’Istruzione guidato da Lucia Azzolina, sono 5,6 milioni gli studenti che sono rientrati in classe ieri: un dato falsato poiché al totale vanno sottratti gli studenti delle scuole che, pur trovandosi nelle regioni che hanno dato il via libera, in realtà hanno posticipato la riapertura perché non ancora pronte. Vanno dunque sottratti al totale fornito dalla Azzolina circa 700.000 studenti, visto che, ad esempio, in Sicilia le scuole primarie e le medie sono chiuse; nel Lazio un terzo degli istituti non ha riaperto e in Liguria le scuole sono rimaste chiuse a La Spezia, Bogliasco, Alassio, Albenga, Bordighera, Soldano, Vallecrosia, Ospedaletti, San Biagio della Cima.Un grave incidente ha funestato il primo giorno di scuola: uno studente di 16 anni è caduto da un lucernario sul tetto attiguo alla scuola che frequenta a Sansepolcro, nell’Aretino. Il povero ragazzo ha fatto un volo di 5 metri ed è caduto a terra: è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale fiorentino di Careggi, ha riportato diversi traumi e fratture. Ancora da chiarire come mai il ragazzo si trovasse sul lucernario. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i vigili del fuoco.Non sono mancati alcuni casi di positività al Covid: alla scuola elementare nel Comune di Fosdinovo, in provincia di Massa Carrara, una bambina ha ricevuto l’esito del tampone ieri mattina alle 8.30: è risultata positiva. La scorsa settimana aveva già partecipato ad alcune lezioni prescolastiche con i suoi compagni, quindi l’ufficio di igiene ha predisposto la quarantena per l’intera classe, 18 bambini, e per le tre maestre. Un docente dell’Istituto Michelangelo Buonarroti di Monfalcone, in provincia di Gorizia, è risultato positivo al coronavirus e 115 studenti, appartenenti a cinque classi, sono stati sottoposti, in via cautelativa, a isolamento fiduciario. A partire da oggi su tutti gli studenti saranno eseguiti i tamponi. Lo ha reso noto la Regione Friuli Venezia Giulia, sottolineando che si tratta di un caso di infezione derivante da un contatto indiretto con una persona proveniente dall’Est Europa.A Bolzano, uno studente dell’istituto tecnico «Max Valier» è risultato positivo al coronavirus. I 23 compagni di classe e tre insegnanti ora sono in quarantena, ha detto ai microfoni della Rai la direttrice, Barbara Willimek. Per un caso di positività al Covid di un dipendente è stata disposta la sospensione delle attività previste a partire da ieri nell’Istituto comprensivo Rita Levi Montalcini di Bitritto, in provincia di Bari. In totale, tra insegnanti, studenti e personale, sono circa 170 le persone in quarantena dopo i controlli di ieri. Passiamo alle carenze strutturali: ha fatto scalpore la foto di una classe di Genova con gli alunni in ginocchio costretti a usare le sedie come banchi. Una vergogna incredibile, un esempio lampante di come le promesse del commissario Domenico Arcuri e del ministro Lucia Azzolina sulle forniture dei banchi siano rimaste lettera morta. Una scena indegna di un Paese civile: «Cara Azzolina», ha scritto su Facebook il presidente della Liguria, Giovanni Toti, pubblicando la foto, «questi sono gli alunni di una classe genovese, che scrivono in ginocchio perché non hanno i banchi che avevate promesso. E non sarebbero gli unici purtroppo». Surreale la risposta del preside dell’Istituto Castelletto, Renzo Ronconi: «Nella foto stanno disegnando sereni in libertà».«Se al Nord il problema principale riguarda la carenza di organico», ha spiegato il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, «al Sud il problema è il reperimento degli spazi. Al momento i banchi consegnati sono solo 200.000, sui 2.400.000 previsti, circa il 10 per cento. Dalle segnalazioni, diverse difficoltà emergono per gli enti locali in Sicilia e Calabria, alcune situazioni nel Lazio e, molte altre, in Campania, che però non è ancora partita. Nei diversi istituti dove ci sono cattedre vuote, come il caso limite di un istituto comprensivo al Prenestino a Roma, è chiaro che l’unica soluzione è quella dell'orario ridotto». «Sappiamo», ha aggiunto Giannelli, «che in alcuni istituti superiori, per esempio a Bergamo, una delle città maggiormente colpite dal Covid durante l’inizio dell’emergenza, si è preferito che gli alunni tenessero le mascherine anche seduti ai banchi».A proposito di banchi: non si contano le classi dove è stato adottato, proprio per la mancanza dei banchi, il cosiddetto «metodo Cuba», con gli studenti collocati uno sul lato lungo e uno sul lato corto del banco.Non sono mancati tristissimi casi di bimbi con disabilità costretti a tornarsene a casa: «A Pisa», ha sottolineato il senatore Antonio De Poli (Fi-Udc), «un bambino con la sindrome di Down è dovuto restare a casa. Niente primo giorno di scuola neppure per Gianluigi, un bambino di Roma, affetto da autismo. L’ho denunciato nelle scorse settimane e i miei appelli al governo sulla carenza degli insegnanti di sostegno sono rimasti inascoltati».
Giancarlo Giorgetti (imagoeconomica)