2024-11-15
Stroppa: «Elon non si fa intimidire»
L’informatico difende il magnate, di cui è collaboratore: «Ha parlato da privato cittadino in modo onesto». Tajani prende invece le distanze: «Linguaggio che non mi appartiene».Come ogni Regno che si rispetti, anche quello di Elon Musk ha i suoi rappresentanti istituzionali in giro per il mondo: l’«ambasciatore» di Mister X in Italia è il trentenne Andrea Stroppa, romano di Tor Pignattara, smanettone doc, un passato di vicinanza al gruppo di hacker Anonymous, prima di spiccare il salto verso il cielo stellato del cerchio magico della prima persona nella storia ad accumulare un patrimonio superiore ai 300 miliardi di dollari. Ieri Stroppa è stato pluri-intervistato, e non ha deluso le aspettative: parlando con il Giornale, ad esempio, ha sollecitato un rimpasto di governo: «Il rapporto di Meloni con Trump è buono. L’ultima telefonata è andata molto bene. Però l’Italia deve fare i compiti a casa», ha ammonito Stroppa, «perché siamo in una situazione critica e rischiamo di non uscire dal pantano nel quale ci troviamo. Quali compiti? Sburocratizzazione, taglio dei costi pubblici, investimenti e riforme. E poi», ha aggiunto Stroppa, «rimpasto di persone nell’esecutivo, scegliendo personale competente e senza paura di prendere decisioni pesanti». Non manca la schiettezza all’uomo di Musk in Italia, che ha poi spiegato a La Presse che «al momento non sono previste visite di Elon in Italia». Rispetto alle parole del multimiliardario americano sui giudici italiani, Stroppa ha spiegato a Sky Tg24 che «sono frutto di un pensiero onesto riguardo a un tema. Di certo non voleva ledere la sovranità del nostro paese, non voleva entrare nelle dinamiche del nostro paese, non è suo interesse. È giusto ricordare che le sue dichiarazioni le ha fatte fatte da privato cittadino, imprenditore se qualcuno pensa di intimidirlo forse non ha compreso fino in fondo la persona». Pensare di intimidire l’uomo più ricco del mondo, braccio destro dell’uomo più potente del mondo, non è del resto cosa facile. Stroppa ha anche detto la sua su come l’Italia deve posizionarsi in politica estera, in particolare nel rapporto con gli Stati Uniti. Lo spunto per gli auspici di Stroppa è stata una domanda su Starlink, costellazione di satelliti di proprietà di Musk: «Starlink», ha argomentato Stroppa, «è considerato negli Stati Uniti un asset strategico del governo americano. Questo asset strategico si attiva e si disattiva in accordo con il governo americano. Quindi quando si parla di staccare o riattaccare Starlink», ha precisato Stroppa, «per esempio se venisse usato in un Paese come l’Italia per settori strategici, ci sarebbe il coinvolgimento diretto con l’amministrazione americana. Noi dobbiamo decidere se siamo un alleato degli Stati Uniti e ci fidiamo di quel Paese oppure no. Questo è il tema». Stroppa non ha attaccato i giudici di Roma che lo hanno indagato per concorso in corruzione nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto del dg di Sogei, Paolino Iorio: «La giustizia deve fare il suo corso», ha commentato Stroppa, «è bene che si facciano le indagini, io sono indagato e tra virgolette essere indagati è anche un’opportunità per difendersi, per spiegare la propria posizione. Quindi va sempre rispettato un magistrato che fa un’indagine e bisogna aspettare l’accertamento di tutti i fatti e poi il giudizio. È così che funziona in democrazia», ha sottolineato ancora Stroppa, «quindi ben vengano anche le indagini, è pesante a livello personale ma è giusto, è così che funziona in un paese democratico».A proposito di Musk e giudici, ieri sulla vicenda dell’attacco del miliardario americano alle toghe italiane, con il conseguente intervento del presidente della Repubblica, ha detto la sua il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani: «Condivido assolutamente», ha sottolineato Tajani, «le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il linguaggio di Musk non mi appartiene. Siamo un paese libero, indipendente, democratico e capace di scegliere il proprio destino».È tornato sull’argomento anche l’altro vicepremier, il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini: «Che ci siano alcuni giudici, pochi per fortuna», ha argomentato Salvini, «che in Italia fanno politica non c’è bisogno di Musk che lo dica. Il presidente Mattarella ha fatto bene a dire che gli italiani sono un popolo sovrano, indipendente, libero e che decidono per proprio conto».
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