2024-09-24
Gli operai «costringono» i sindacati a scioperare contro Stellantis
Oggi Cgil, Cisl e Uil annunciano i termini della mobilitazione: «Il settore rischia la fine».Questa volta si va davvero a uno sciopero nell’auto. La base lo chiede da settimane e i sindacati, dopo aver traccheggiato (soprattutto il leader della Fiom Landini, finora molto impegnato nel dibattito politico) non possono che prendere atto di una situazione incanalata in un vicolo cieco. Oggi Fim, Fiom e Uilm indicheranno i termini della mobilitazione accompagnata da assemblee e altre forme di protesta da decidere ancora nei dettagli. Negli stabilimenti di Stellantis, il clima è incandescente. Le due docce gelate, il rinvio del progetto della gigafactory di Termoli e i dati della produzione di auto nel primo semestre dell’anno con il crollo del 30%, hanno confermato che a breve gli ammortizzatori sociali potrebbero non bastare più e si richiederà una cura più drastica. D’altronde c’è il precedente in Germania di un colosso come Volkswagen pronta a chiudere almeno un paio di stabilimenti e a portare avanti, anche senza l’accordo con i sindacati, un taglio della capacità produttiva.«La situazione del settore automotive in Italia e in Europa è sempre più critica e, in assenza di una netta inversione di direzione, si rischiano effetti industriali e occupazionali senza precedenti», hanno detto in una nota congiunta i tre sindacati di categoria dopo che nelle fabbriche i loro rappresentanti sono stati assediati dai lavoratori, stanchi del balletto degli incontri e di vane promesse. Sono in ballo 25.000 posti, che altro ci vuole di più per proclamare uno sciopero, si dice negli stabilimenti.La Uilm ha mostrato i muscoli accusando Stellantis e il governo di «gravi responsabilità. Il loro scontro potrebbe fare 200.000 vittime e sancire la fine di un intero settore che rappresenta la spina dorsale dell’industria e dell’economia nazionale». Secondo i dati della Fim Cisl la produzione di Stellantis, nel primo semestre 2024 è stata pari a a 303.510 veicoli, il 25,2% in meno dello stesso periodo dell’anno scorso, e si prospetta una produzione a fine anno poco sopra i 500 mila veicoli. Sono in rosso tutti gli stabilimenti, tranne Pomigliano e Atessa, dove comunque rallenta la crescita. Tra le situazioni più difficili c’è quella di Mirafiori: fino a settembre - spiega la Fiom - sono state prodotte 18.500 auto contro le 52.000 dello stesso periodo del 2023, l’83% in meno, e la carrozzeria è ferma fino all’11 ottobre. C’è poi la situazione altrettanto grave dell’indotto. Ieri al ministero del Made in Italy c’è stato un incontro con i sindacati per esaminare le prospettive della Lear di Grugliasco, alle porte di Torino, l’azienda che fornisce sedili alla Maserati. La cassa integrazione scade a fine dicembre ed è stata verificata la possibilità di avere qualche altra forma di paracadute per agganciare il piano di reindustrializzazione. Ma eventuali rifinanziamenti sono legati ai fondi che saranno messi nella legge di bilancio. La Lear non è l’unica realtà che a breve resterà senza l’ossigeno degli ammortizzatori sociali. La cig è in scadenza in numerose fabbriche di Stellantis. Eppure il ceo Carlos Tavares continua a ripetere che il gruppo è in grado addirittura di anticipare al 2030, gli obiettivi europei del 2035. La situazione non è mai stata così grave. Non c’è solo la transizione di qui al 2035 da gestire. Secondo le stime di AlixPartners, si rischiano 7 miliardi di perdita di valore al 2030 e il passaggio all’auto elettrica potrebbe lasciare per strada 40.000 esuberi. Fino ad ora le case automobilistiche sono ricorse a uscite incentivate e a piani per asciugare il personale e alla cassa integrazione ma non è stato sufficiente. Spicca in questa situazione drammatica, il silenzio del Pd. Non una parola del segretario Elly Schlein sul futuro di migliaia di lavoratori e di un pezzo della nostra economia. Ma non era il partito dei lavoratori? Questa volta non si tratta di «dire qualcosa di sinistra» ma di dire qualcosa.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.