
Imposte su del 13% per il tabacco riscaldato. Le tasse su zucchero e imballaggi slittano a luglio. Appena sei mesi per chiedere il bonus sanificazioni. Spiccioli alle famiglie.La finanziaria 2021 conterrà le tanto odiate tasse sulla plastica e sulle bevande gasate. L'unica novità (dovuta alle pressioni di Italia viva) sta nei tempi di introduzione. Entrambe slittano da gennaio a luglio con il risultato di dimezzare almeno i danni.Il settore italiano dei produttori di imballaggi è tra i più avanzati in Europa, eppure sarà gravato di circa 80 centesimi di prelievo per ogni chilogrammo prodotto. Con il risultato che a pagare saranno o i consumatori (assurdo in un momento in cui la pandemia richiede sempre più packaging usa e getta) oppure i dipendenti. La scelta di penalizzare le aziende, che rischiano di soffrire ancor di più la concorrenza proveniente da Cina e altri Paesi asiatici, non finisce qui. L'articolo 192 si concentra infatti sulle sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato. Le sigarette tradizionali si salveranno quindi da prelievi aggiuntivi, mentre gli altri due comparti che sono quelli emergenti si ritroveranno con maggiori zavorre. Novità assoluta è quella che riguarda i device che non bruciano ma si limitano a riscaldare i prodotti (come Iqos o Glo). Qui il Mef avrebbe deciso di alzare il prelievo addirittura di un 13%. Una percentuale folle se si considera che la media dei rincari delle ultime finanziarie penalizzava il comparto con rialzi compresi tra lo 0,3 e lo 0,4%. In pratica ogni pacchetto costerà un euro in più. Senza contare il paradosso. Da anni gli studi scientifici acquisiti anche dal ministero della Sanità hanno dimostrato il minore danno causato ai polmoni dei consumatori e quindi all'intero Ssn. Una scelta che se venisse confermata dimostrerebbe l'assenza di criterio ma la necessità di rastrellare gettito, quasi alla cieca. Non sembra nemmeno esserci la consolazione che le nuove tasse andranno a buon fine. Come ha già denunciato ieri Confindustria nella bozza della legge di Bilancio manca ogni riferimento agli incentivi per la ricerca e lo sviluppo e pure sul fronte famiglia ci sarà da prepararsi alle briciole. Il tanto annunciato assegno unico, vanto della renziana Elena Bonetti, si dovrebbe limitare a un budget di 3 miliardi. Per renderlo effettivo ne servirebbero almeno 12, in aggiunto ai tradizionali 16 destinati ai vecchi bonus natalità e asili. Le aziende, soprattutto quelle più piccole, avranno anche un'altra brutta sorpresa: il credito d'imposta per l'adeguamento degli ambienti di lavoro sarà utilizzabile dal 1° gennaio al 30 giugno 2021 e non più fino al 31 dicembre 2021. Solo sei mesi, quindi. Va ricordato che il decreto Liquidità aveva riconosciuto un credito d'imposta in misura pari al 60% delle spese sostenute nel 2020 per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati. Con provvedimento dell'Agenzia delle entrate dell'11 settembre, poi, il credito effettivo era sceso ad appena il 9%. E ora ecco il nuovo taglio, dimezzando l'arco temporale. Le risorse in manovra, invece, ci sono per aumentare di 4 miliardi il fondo per il reddito di cittadinanza dal 2021 al 2029. Così come non mancano i fondi per far contento il ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini: è stata confermata anche per il 2021 la card cultura per i diciottenni (una carta elettronica che può essere usata per acquistare biglietti per teatri, cinema, per comprare libri e giornali, per la musica e anche per entrare ai musei). La bozza della manovra prevede uno stanziamento di 150 milioni contro i 190 milioni per il 2020. Non solo. Aumenta dal 30 al 40% il credito di imposta per le imprese di produzione, distribuzione, per gli investimenti cinematografici e nel settore degli audiovisivi. Il fondo per il cinema sale da 400 a 640 milioni. Viene inoltre concesso un anno in più di tempo, fino al 31 dicembre 2021, per le fondazioni lirico sinfoniche che vogliono aderire alla procedura di risanamento. E, per promuovere e favorire la formazione di giovani musicisti, alla Fondazione orchestra giovanile Luigi Cherubini è stato assegnato un contributo di 1 milione di euro annuo a decorrere dal 2021.Nella bozza della legge di bilancio c'è, infine, una curiosa anomalia: il Conte uno aveva messo la tassa sui money transfer, il Conte due ora la toglie. Perché rinunciare a un gettito di 100 milioni e pure a un controllo mirato sui movimenti di capitali spesso illeciti?
Il Tempio di Esculapio, all’interno del parco di Villa Borghese (IStock)
La capitale in versione insolita: in giro dal ghetto ebraico a Villa Borghese, tra tramonti, osterie e nuovi indirizzi.
John Lennon e la cover del libro di Daniel Rachel (Getty Images)
Un saggio riscrive la storia della musica: Lennon si ritraeva come il Führer e Clapton amava il superconservatore Powell.
L’ultimo è stato Fedez: dichiarando di preferire Mario Adinolfi ad Alessandro Zan e scaricando il mondo progressista che ne aveva fatto un opinion leader laburista, il rapper milanese ha dimostrato per l’ennesima volta quanto sia avventata la fiducia politica riposta in un artista. Una considerazione che vale anche retrospettivamente. Certo, la narrazione sul rock come palestra delle lotte per i diritti è consolidata. Non di meno, nasconde zone d’ombra interessanti.
Gianrico Carofiglio (Ansa)
Magistrato, politico in quota Pd per un breve periodo e romanziere. Si fa predicatore del «potere della gentilezza» a colpi di karate. Dai banchi del liceo insieme con Michele Emiliano, l’ex pm barese si è intrufolato nella cricca degli intellò scopiazzando Sciascia.
(IStock)
Pure la Francia fustiga l’ostinazione green di Bruxelles: il ministro Barbut, al Consiglio europeo sull’ambiente, ha detto che il taglio delle emissioni in Ue «non porta nulla». In Uk sono alle prese con le ambulanze «alla spina»: costate un salasso, sono inefficienti.
Con la Cop 30 in partenza domani in Brasile, pare che alcuni Paesi europei si stiano svegliando dall’illusione green, realizzando che l’ambizioso taglio delle emissioni in Europa non avrà alcun impatto rilevante sullo stato di salute del pianeta visto che il resto del mondo continua a inquinare. Ciò emerge dalle oltre 24 ore di trattative a Bruxelles per accordarsi sui target dell’Ue per il clima, con alcune dichiarazioni che parlano chiaro.






