2019-04-28
Standard & Poor’s delude i competenti: rating intonso
Nonostante i profeti di sventura, l'agenzia Usa conferma il suo BBB sull'Italia. Ora si attende il giudizio della Commissione Ue.Giornata difficile, quella di ieri, per i profeti di sventura, dopo che Standard & Poor's, contrariamente alle previsioni di alcuni, ha confermato il rating sull'Italia: BBB, sia pure con outlook negativo. Così, 40 giorni che qualcuno aveva descritto come un «girone della morte», si sono rivelati una tappa di transizione: a metà marzo, Moody's non si era espressa, rinviando il giudizio; mentre l'altra notte, come detto, S&P's non ha mutato in peggio il proprio parere. Niente sciagure, dunque. Naturalmente però non mancano gli aspetti negativi, su cui il governo farà bene a riflettere. Va detto infatti che il rating italiano resta non brillante. Per S&P's, è BBB. Per Moody's, è Baa3 (a ottobre 2018, con severità forse eccessiva, quell'agenzia aveva peggiorato il precedente rating, che era Baa2, sia pure prospettando un outlook stabile). Purtroppo, non siamo lontani dalla soglia del «non investment», e anche questo va sempre ricordato.Appaiono invece meno dirimenti le considerazioni (tutte politiche: hanno il valore di un commento) che S&P's ha aggiunto a margine: si tratta di notazioni prevalentemente critiche verso il governo. L'unica nota su cui l'esecutivo non ha responsabilità, secondo l'agenzia, è la volatilità della domanda esterna. Le altre chiose sono aspre nei confronti dei gialloblù: debito pubblico in rialzo, inversione di tendenza - secondo l'agenzia - sul fronte delle riforme strutturali, economia italiana in stallo, e rischio che le politiche del governo rafforzino la rigidità del mercato del lavoro. Da sottolineare invece una notazione sul debito privato in calo, e sul patrimonio delle famiglie come cuscinetto di questa fase. C'è da augurarsi che ciò non offra il destro per la riapertura del dibattito sulla patrimoniale, purtroppo già insopportabile sugli immobili (21 miliardi l'anno, come Confedilizia non si stanca di ribadire). Interessante il passaggio in cui l'agenzia evoca gli interventi fiscali compiuti dal governo e l'avvio di flat tax per gli autonomi. Tuttavia, per S&P's «il livello di investimento complessivo rimane relativamente basso». L'esecutivo potrebbe cogliere la palla al balzo per mettere in agenda misure più coraggiose su investimenti e tagli fiscali. In sede di commento, si può dire che le principali agenzie si siano poste in posizione di attesa per almeno tre ragioni.1L'ultimo Def è una cornice ancora troppo vaga. Nessuno è in grado di sapere che conformazione avrà la prossima legge di bilancio, come sarà risolto il tema delle clausole di salvaguardia, e se il governo avrà coraggio e convinzione di imboccare una via «trumpiana» (con forti tagli di tasse e incremento degli investimenti). 2Il 26 maggio ci sono le europee che diranno molto sul destino politico dell'Italia. Se i risultati fotografassero i sondaggi, Matteo Salvini sarebbe sempre più il player decisivo. Ma come giocherebbe le sue carte a quel punto? Scommettendo con peso ancora maggiore su questo schema di governo o puntando a elezioni? Ed eventualmente quando?3Le europee diranno molto anche sul destino politico dell'Ue. Le forze preponderanti nell'attuale Parlamento (Ppe e Pse), eventualmente allargandosi ad altri «eurolirici» come Alde e Verdi, riusciranno a conservare una qualche golden share sulla prossima Commissione oppure l'avanzata sovranista sconvolgerà i loro piani? Questo produrrà inevitabili riflessi anche sulla finanziaria italiana, che formalmente sarà esaminata dai vecchi commissari, i quali però saranno letteralmente con gli scatoloni in mano, e non potranno non considerare la nuova atmosfera politica. Davanti a queste incognite, era naturale che le principali agenzie si mettessero in stand by. Prossime tappe? La settimana ventura ci saranno le previsioni di primavera della Commissione Ue, il 9 agosto toccherà a Fitch, il 6 settembre ancora a Moody's. Gli esami non finiscono mai.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)