2024-01-20
Speranza torna in libreria e insulta cittadini e media non inginocchiati
Roberto Speranza e Mario Draghi (Ansa). A sinistra i due libri dell'ex ministro della Salute. Il primo, edito da Feltrinelli, uscì nell’ottobre del 2020 e fu subito ritirato dal commercio. Il secondo, uscito con Solferino, ha capitoli integrativi sui vaccini.
L’ex ministro ripubblica il volume, uscito nel 2020 e subito ritirato, con dei capitoli aggiuntivi. Nei quali offende chi ha rifiutato l’iniezione e i giornali che hanno evidenziato le criticità di campagna vaccinale e diktat.Roberto Speranza lo aveva già scritto nel 2020 e lo ribadisce ora: «La prova che abbiamo attraversato fa cadere tutti gli alibi. Ogni volta che una scelta è rinviata o non presa è perché si sceglie di non decidere. Il Parlamento democraticamente eletto attraverso il voto popolare dà la fiducia al governo. Il governo deve governare. Ha l’obbligo di assumersi le sue responsabilità. Non ci sono scuse». Per governare, lui ha governato, e purtroppo ci ricordiamo tutti come. Quanto ad assumersi le sue responsabilità, tuttavia, è decisamente più carente. Nel senso che ha la faccia tosta non solo di rivendicare i suoi clamorosi successi nella lotta al Covid, ma pure di ripresentarsi sulla scena per insultare ancora una volta i non vaccinati.Ieri nelle librerie italiane è arrivato Perché guariremo. Dai giorni più duri a una nuova idea di salute, cioè il libro che circa quattro anni fa, nell’ottobre del 2020, l’ex ministro aveva pubblicato e poi si era autocensurato. Fu, lo ricorderete, una vicenda clamorosa, probabilmente senza eguali nel mondo civilizzato. Il volume fu stampato da Feltrinelli e spedito ai punti vendita. Fu esposto per poche ore in alcune città italiane e poi rapidamente tolto dagli scaffali. Caso volle che chi scrive si trovasse a passare per una libreria, riuscendo così a entrare in possesso di alcune copie dell’opera. Copie che, nel frattempo, sono notevolmente aumentate di valore (qualche folle ora le vende online per cifre anche superiori ai mille euro).prima versione Fu una figura di palta spaventosa, su cui Speranza non ha mai inteso dire una parola. Dal 2020 a ieri non ha offerto spiegazioni ai giornalisti, non ha mai concesso vere interviste, ha rifiutato di dire la verità ai cittadini persino sulle sue vicissitudini editoriali. Poi, all’improvviso, eccolo ripresentarsi al pubblico con un nuovo editore (Solferino, area Rcs) e una rinnovata baldanza. Il libro è lo stesso di prima, ma con qualche capitolo aggiuntivo e una breve nota introduttiva. Ebbene, già quella premessa trasuda arroganza. «Su questo libro», scrive Speranza, «si è detto e scritto di tutto, ma la storia è molto più semplice delle tante strumentali ricostruzioni. All’inizio dell’autunno 2020, con la risalita dei casi e l’arrivo della seconda ondata, mi è sembrato inopportuno pubblicarlo e impossibile accompagnarlo nell’uscita favorendo il dibattito pubblico che era mio obiettivo alimentare».Beh, che fosse inopportuno pubblicarlo ce ne eravamo accorti tutti. Il punto è che era inopportuno anche scriverlo, visto il fallimento a cui l’allora ministro e i suoi sodali ci avevano condotto. Speranza rivendicava una vittoria del virus che non c’è stata nel 2020 e nemmeno in seguito. Peggio: nel pieno dell’emergenza si vantava dei risultati raggiunti e rivendicava con orgoglio di essere stato, sin dall’inizio del putiferio sanitario, a favore della linea dura. Nel capitoletto datato 25 febbraio 2020, ad esempio, vergava: «Ben presto la “linea dura” dell’Italia non sarà più una scelta discutibile da valutare, ma un modello da seguire». Già, si è visto come ci abbiano seguito gli altri… Pagina dopo pagina, Roberto si batteva da solo vigorose pacche sulle spalle, e alternava smargiassate a patetici tentativi di difesa. A fini esplicativi citiamo un altro passaggio, relativo alle mascherine: «Ha infuriato una polemica, con tanto di interrogazioni parlamentari, perché nel mese di febbraio il nostro governo aveva inviato dispositivi di protezione e altro materiale sanitario in Cina [...] Io credo che non ci sia nulla di più sbagliato e inattuale di quelle polemiche. [...]. La solidarietà è un’arma potentissima per combattere il virus». Quasi commovente, se si pensa che ancora oggi ci sono persone che hanno perso il posto di lavoro per non aver indossato la maschera.auto assoluzione Capite bene che la questione dell’inopportunità del libro è centrale. Quel testo rivela l’approccio tenuto dal fu ministro: una sicumera tale da cantare vittoria nel mezzo di una débâcle. Il fatto agghiacciante è che nemmeno ora Speranza se ne rende conto. Al contrario, si atteggia a vittima. Dice di aver ripubblicato il volume per «smascherare le molte polemiche che ci sono state sui “segreti da nascondere” che avrebbero portato a rinviare la pubblicazione. Nel corso dei mesi ne ho lette davvero tante. Mi ha fatto persino sorridere la creatività di chi “citava” brani che non avevo mai scritto, né nel libro né altrove, per alimentare un profluvio di fake news organizzate ad arte».Capito? Secondo Roberto il problema sarebbero le fake news, gli attacchi che ha ricevuto, poverino. In realtà, l’unico ad aver diffuso balle è stato lui, sempre rifiutandosi di parlare con la stampa non asservita e rinchiudendosi in un ostinato silenzio riguardo a tutto ciò che non gli andava a genio. Attenti però, che il meglio viene adesso. Dopo aver vestito i panni della vittima, il nostro bravo Speranza si permette addirittura di sputare su gente che ha discriminato, oppresso, maltrattato e infamato per anni. Tra i capitoli «integrativi» presenti nella nuova edizione del testo - tutti largamente omissivi, come ovvio - ce n’è uno interamente dedicato ai vaccini. Dopo averli celebrati quali unica fonte di salvezza dell’umanità e aver in qualche modo rivendicato il merito di averceli donati, egli si concentra su coloro che hanno rifiutato l’iniezione e pure su quanti hanno tentato, in vari modi, di segnalare le criticità della campagna di inoculazione.Speranza spiega che sulla campagna vaccinale «hanno un impatto doloroso le rare segnalazioni di effetti avversi dei vaccini. Trovano risalto sui media, comprensibilmente, considerando che la campagna vaccinale è per settimane la notizia del giorno. Pochi eventi alimentano le perplessità di una piccola minoranza di italiani ancora incerti sul da farsi. […] Come di fronte a qualunque farmaco e a qualunque terapia, infatti, non mancano i dubbiosi. La tragedia che abbiamo vissuto è troppo grande perché il vaccino non appaia come la vera soluzione, ma in alcuni, purtroppo, si fa strada il timore di imprecisati effetti avversi o conseguenze a lungo termine. Un timore da affrontare con il dialogo e la razionalità». Questo brano è semplicemente allucinante: sarebbe risultato grottesco anche nel 2021, ma nel 2024 suona offensivo. Il «dialogo e la razionalità» di Speranza, nella realtà, sono stati obblighi, divieti, menzogne e insulti. Imposizioni e discriminazioni. gli attacchiMa sulle persone che inutilmente sono state private del lavoro l’ex ministro sorvola. In compenso trova il tempo di attaccare i giornali che a suo tempo lo hanno contestato. «Purtroppo», scrive, «questa paura viene cavalcata da alcune frange dei media e dei social, per interessi scandalistici o perfino con l’intento di mettere in difficoltà il governo. È una deriva, questa, verso cui provo un sincero disgusto: fare audience e fare politica sulla persone, giocare a dadi con la pelle dei più fragili per favorire i propri interessi denota un’irresponsabilità estrema. Non è degno di un Paese civile».E sentite che dice dei non vaccinati: «Si palesa a poco a poco, in una frangia estrema e via via più radicale, un movimento contrario ai vaccini che gradualmente intensifica la sua azione di protesta e contestazione. Questo movimento fonda le sue “certezze” principalmente su azzardate teorie antiscientifiche. Si mettono in discussione i processi autorizzativi di Ema e Aifa e le indicazioni della comunità scientifica internazionale. Il messaggio di fondo, che purtroppo continuerà a circolare in alcuni ambienti, è che i vaccini non siano la soluzione al problema enorme che abbiamo affrontato ma il vero nemico da combattere. Ne consegue che chi si impegna per la loro diffusione e somministrazione sia solo un farabutto al soldo di qualche non meglio precisato potere oscuro internazionale. Da queste teorie fantasiose, diffuse ad arte sui social, ci vuole poco ad arrivare alle minacce e agli atti di violenza veri e propri».Le presunte teorie antiscientifiche citate da Speranza, a dire il vero, si sono rivelate in gran parte esatte, a differenza delle menzogne veicolate dall’ex ministro. Il quale, lungi dall’ammettere le sue mancanze, pensa bene di dipingere i non vaccinati come criminali: «Si susseguono assalti ai centri vaccinali, atti vandalici contro le sedi dei sindacati e dei partiti che hanno espresso più nettamente posizioni pro-vaccini. È una vera e propria campagna di disinformazione e agitazione sociale: minacce di ogni tipo, attacchi social, muri imbrattati con insulti», scrive. «Vengono presi di mira i volti più noti del mondo medico e scientifico e anche i principali livelli istituzionali, dal presidente della Repubblica Mattarella ai presidenti del Consiglio Conte e poi Draghi, ai presidenti di Regione. Si arriva alle aggressioni, verbali e persino fisiche, contro medici e infermieri, gli stessi che un anno prima venivano applauditi come “eroi” e che non dovremmo mai smettere di ringraziare. Una deriva minoritaria ma rumorosa, purtroppo favorita anche da un pezzetto marginale quanto spregiudicato dell’editoria, che prova a vendere copie di giornali, libri e libelli al pubblico no vax e no green pass. E come è logico, anch’io finisco nel mirino. È inevitabile che il ministro della Salute, con il suo lavoro in prima linea per la campagna di vaccinazione, divenga quasi subito il bersaglio numero uno di questi gruppi. Sui social, persino nella mia casella di posta elettronica, compaiono minacce di violenza e di morte alquanto efferate».Chiaro: la campagna vaccinale è stata un successo, e gli eroi che l’hanno condotta sono stati minacciati da un manipolo di violenti impregnati di pseudoscienza. Questa è la versione di Speranza nell’anno 2024. Egli passa dal vantarsi dei risultati ottenuti a piangere per le inchieste che lo hanno coinvolto, e dopo aver rinchiuso gli italiani e snobbato la stampa libera, si diverte a sbertucciare i cronisti e a svillaneggiare coloro a cui ha tolto soldi e libertà.Sarà pure che noi siamo guariti, ma Speranza resta il solito inguaribile.