2024-01-27
Speranza presenta il libro in lockdown con Conte e Schlein
Il 30 alla Camera con Lucia Annunziata. Annunciate «porte chiuse». Polemiche sui social per la locandina. Poi l’avviso sparisce e spunta la diretta in streaming.Speranza annuncia la presentazione del suo libro, Perché guariremo, il 30 gennaio alla Camera con Conte e la Schlein. L’evento è stato annunciato «a porte chiuse», forse per timore di domande. Dopo le polemiche spunta una «diretta streaming». «Con i suoi libri vuole offrire ai lettori storie, inchieste, narrazioni che nella loro varietà portino un contributo di verità, di riflessione e di passione civile». Così si legge sul sito Solferinolibri.it. Che, viene aggiunto, a partire dal nome (via Solferino 28 è l’indirizzo del Corriere della Sera dal 1904) ha «voluto sottolineare il legame con lo storico quotidiano che è stato la casa di grandi scrittori come Dino Buzzati, Italo Calvino, Eugenio Montale, Gabriele D’Annunzio, Pier Paolo Pasolini, Oriana Fallaci e molti altri protagonisti della cultura italiana». Chissà che direbbero oggi Buzzati, Calvino, Montale, D’Annunzio, Pasolini e soprattutto la Fallaci della new entry nella scuderia di autori della casa editrice milanese: Roberto Speranza con il suo Perché Guariremo. Ovvero il libro già dato alle stampe dall’ex ministro nell’autunno del 2020 per Feltrinelli, salvo poi censurarselo da solo e ora ripubblicato con un nuovo editore e «con capitoli integrativi». E mentre s’odono le capriole dei suddetti nella tomba, l’opera aggiornata - costo 17 euro - verrà presentata il prossimo martedì 30 gennaio alle 17.30 alla Camera dei deputati, nella Sala della Regina. Certo, Speranza l’aveva già mostrato il 21 gennaio al pubblico del canale Nove davanti al rassicurante acquario di Fabio Fazio. Ma ora comincia la tournée al fianco di due groupies eccezionali. Sul palco con l’autore ci saranno il leader dei 5 stelle, Giuseppe Conte, e il segretario del Pd, Elly Schlein. Di Conte, del resto, Speranza era ministro (riconfermato, non dimentichiamolo, dal semprelaudatosì Mario Draghi). Mentre la Schlein è il suo capo di partito. L’11 giugno 2023, all’assemblea di Articolo uno di cui Speranza era segretario fino al giorno prima, Elly lo aveva ringraziato per «affrontato una pandemia sconosciuta a mani nude, tutelando i valori fondamentali, nel pieno solco della Costituzione». Il campo largo dove far rifiorire le primule, insomma. Mancano solo Massimo D’Alema e Domenico Arcuri. Non solo. A moderare l’incontro sarà Lucia Annunziata, oggi editorialista de La Stampa, che lo intervistava nella sua trasmissione su Rai3 ai tempi delle ordinanze e delle regioni a colori.Sull’accesso all’evento ieri, però, è scoppiato un piccolo giallo. Perché per tutta la mattinata sul sito di Solferino veniva specificato che la presentazione sarebbe stata «chiusa al pubblico». Lo screenshot è pure circolato in mattinata su X e Facebook scatenando inevitabili battute. Tipo: sarà una presentazione in lockdown, verranno aperte le finestre per arieggiare, verrà rispettato il distanziamento, sarà una presentazione riservata a congiunti e affetti stabili, hanno paura dei pomodori. Nel pomeriggio, però, il colpo di scena: sul sito del nuovo editore di Speranza, la precisazione «chiusa al pubblico» è scomparsa. Abbiamo quindi telefonato all’ufficio stampa di Solferino ma ci ha risposto una segretaria. Abbiamo lasciato nome, cognome, quello del nostro giornale e il motivo della chiamata (ovvero, la presentazione sarà aperta al pubblico martedì oppure no?) ma nessuno si è ancora fatto sentire. Peccato, sarebbe stato anche interessante capire perché le porte da chiuse sono diventate aperte, o almeno così sembra. Magari qualcuno ha letto i commenti sui social? Chissà. Di certo, si potranno ascoltare Speranza, Conte e la Schlein sotto la raffica di domande dell’Annunziata in streaming. Andando sul sito Stampaparlamento.it si legge, infatti, che l’appuntamento verrà trasmesso in diretta webtv. E viene anche specificato che a introdurre la presentazione sarà il vicepresidente della Camera, Anna Ascani (deputata del Pd). Resta da capire se da «distanziati» si potranno fare domande. Noi ne abbiamo ancora molte. Perché non è stato spiegato agli italiani che il vaccino non è una cura, è una prevenzione della malattia grave? Perché è stato fatto credere che il green pass era una misura con cui si poteva continuare a divertirsi, andare al ristorante «con la garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose» e persino andare a lavorare? Perché Speranza non ha mai ammesso che un certo numero di contagi era inevitabile e che l’importante era non far finire sotto stress le strutture sanitarie? Perché nessuno - al ministero della Salute o al Cts - si è mai preso la responsabilità di fissare dei target sia in termini di soglie di vaccinati da raggiungere sia in termini di soglia massima tollerabile di contagi? Perché abbiamo invece assistito a una sorta di «whatever it takes» pandemico che ha adottato le misure senza né valutare il rapporto costi-benefici, né fissare indicatori di risultato? Perché si sono smantellati gli hub per poi essere costretti a riaprirli in fretta annunciando immunità di gregge mai raggiunte? Perché si è contribuito ad aumentare il disagio sociale già alimentato dalla polarizzazione del dibattito tra buoni e cattivi, tra vaccinati e «untori»? E, soprattutto, come siamo guariti dal Covid nonostante Speranza?
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