2019-12-11
Soldi alla Lega, indagato Bruno Galli
L'assessore della Lombardia è accusato dai pm di Genova di riciclaggio per il denaro all'associazione Maroni presidente. Perquisita la Regione. A Milano era stato archiviato.La Procura di Genova non molla la presa sulla Lega, in particolare sui rivoli di denaro che sarebbero partiti dai famosi 49 milioni di rimborsi elettorali, che vengono restituiti tutt'ora con rate da 600.000 euro l'anno. Così, ieri, la Guardia di finanza ha perquisito gli uffici dell'assessore all'Autonomia e cultura di regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, professore di storia delle dottrine Politiche dell'Università statale di Milano: è indagato per riciclaggio. Tutto nasce da un esposto dell'ex vice di Galli al Pirellone, Marco Tizzoni, ex consigliere regionale della Lista Maroni, che nel 2018 aveva denunciato un presunto spostamento irregolare di 500.000 euro tramite Banca Aletti dall'associazione Maroni presidente alla Lega di Matteo Salvini. L'esposto era stato depositato, oltre che a Genova, anche in Procura di Milano, dove il pm Giovanni Polizzi aveva indagato Galli per appropriazione indebita la scorsa primavera, chiedendo poi l'archiviazione: non c'erano estremi per il processo. Ora invece la Procura ligure - che per prima indagò sulla finanza creativa dell'ex tesoriere Francesco Belsito condannato in appello per appropriazione indebita a otto mesi - ha deciso di fare ulteriori approfondimenti. Del resto, Tizzoni, che ora è consigliere comunale a Rho, aveva riportato nell'esposto che vi era il sospetto che tale associazione, fondata nel gennaio 2018 anche dal senatore Roberto Calderoli, fosse «stata tenuta nascosta a noi consiglieri tutti questi anni dovendo servire quale soggetto occulto di intermediazione finanziaria in favore della Lega o di terzi». A Galli è stato notificato anche un altro avviso di garanzia «per aver compiuto» - si legge in una nota - «operazioni su una parte delle somme di denaro provento dei reati ex art. 640 bis (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) commessi da Umberto Bossi e Francesco Belsito attraverso l'associazione Maroni Presidente». Le perquisizioni svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Genova, oltre all'assessore lombardo, hanno riguardato anche la società Boniardi Grafiche a Milano e la società Nembo a Monza che avevano lavorato per le campagne elettorali della Lega, e gli uffici del Pirellone. Ora i pm dovranno capire se quei soldi transitati fossero un normale rimborso elettorale per il partito di riferimento, dal momento che la stessa associazione intestata all'ex governatore lombardo è iscritta al registro dei partiti. Di diverso parere è Tizzoni, che in quelle 25 pagine di esposto del 2018 aveva denunciato di essere rimasto all'oscuro di questi movimenti bancari e che anzi gli era stato chiesto anche un contributo di 25 mila per la campagna elettorale di Attilio Fontana nel marzo del 2018 , «una generica devoluzione volontaria alla Lega». Tizzoni si era rifiutato di pagare, quindi aveva preso carta e penna per scrivere ai magistrati.
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson