2024-10-16
Appalti, arrestato dirigente Sogei. Sotto inchiesta pure l’uomo di Musk
Andrea Stroppa e Elon Musk. Nel riquadro, Paolino Iorio (Ansa)
Paolino Iorio avrebbe preso 15.000 euro di tangente. Accusato anche il braccio destro del tycoon in Italia, Stroppa, che attacca: «Provano a fermarci». Gli inquirenti: «Ha ricevuto un documento riservato della Farnesina».Probabilmente gli investigatori della Guardia di finanza lo seguivano da tempo, dopo aver intercettato sospette triangolazioni che hanno portato gli inquirenti dritti alla Sogei, il partner tecnologico del ministero dell’Economia, una società al 100% pubblica, il cui direttore generale, Paolino Iorio, è stato arrestato in flagranza mentre avrebbe intascato una mazzetta da 15.000 euro. Ma quello che sembra un semplice caso di corruzione, a leggere gli atti dell’inchiesta della Procura di Roma, che procede anche per il reato di turbativa d’asta, si rivela subito come una potenziale parte di un intrigo complesso, che coinvolge anche Andrea Stroppa, brillante informatico considerato l’uomo di fiducia di Elon Musk in Italia, tanto da accompagnare il magnate a Palazzo Chigi al primo incontro con Giorgia Meloni, che gli indagati nelle chat appellano a volte come «nerd», altre come «ragazzino». La vicenda intreccia interessi economici e tecnologia. E si estende indirettamente sull’asse Italia-Usa, dove Musk si è schierato a sostegno di Donald Trump (lo stesso Stroppa non ha nascosto simpatie per il tycoon). A Iorio, che si trova ai domiciliari, viene contestata la corruzione perché «in qualità prima di direttore infrastrutture e data center e poi di direttore generale della società a partecipazione pubblica», si legge nel capo d’imputazione, «indebitamente riceveva in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro da Massimo Rossi (ai domiciliari anche lui, ndr)», uomo delle società Italware srl e Itd solution spa. Secondo i procuratori aggiunti Paolo Ielo e Giuseppe Cascini, che coordinano le indagini, la Sogei si sarebbe impegnata «ad acquistare prodotti e servizi per un valore complessivo di 98,6 milioni di euro (da Italware srl) e 5,7 milioni (da Itd solution spa)». Dopo l’arresto sono scattate 31 perquisizioni che hanno coinvolto 14 società: Italware srl, Dimira srl, Olidata spa, Sferanet srl, Itd solution spa, Digital value spa, Innovery spa, Vipa impiantti srl, Buildings vamp srl, Albamar srl, Samar srl, Business solutions srls, Mondostore srl e Ismart srl. Nel decreto disposto dalla Procura viene descritto un «articolato sistema corruttivo [...] con ramificazioni sia all’interno del ministero della Difesa, sia in Sogei e sia infine al ministero dell’Interno». È dalle intercettazioni sulle utenze dell’imprenditore che sarebbero emersi «i contatti» con un militare che nel cellulare dell’indagato era stato memorizzato come «Antonio della Difesa». Un uomo al quale gli investigatori sarebbero riusciti a dare un nome e un volto: quello del capitano di fregata della Marina militare Antonio Angelo Masala. Il militare, distaccato al Sesto reparto Sistemi C41 dello stato maggiore della Difesa, secondo la Procura, nell’ambito di una fornitura da 18 milioni di euro, avrebbe avanzato richieste di compensi: «Ancora non mi hanno dato gli economici», si fa scappare a telefono. Ma l’intrigo vedrebbe Masala in stretti rapporti anche con Olidata, società di cui, secondo l’accusa, sarebbe socio occulto tramite la moglie, Valentina Patrignani, titolare di 3 milioni di euro di azioni. Olidata ha subito fatto sapere di essere disposta «a collaborare in ogni fase delle indagini». Il presidente del cda, Cristiano Rufini, che è indagato, confida «nel lavoro delle autorità» e si dice certo «che la trasparenza delle azioni verrà chiarita». Ma è a questo punto che si innesca un vero e proprio giallo delle coincidenze. L’indagine sembra muoversi sullo sfondo dei rapporti tra Musk e il governo italiano, che proprio ieri, tramite il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessio Butti, che ha delega all’Innovazione, aveva mostrato in una intervista al Corriere della sera un certo interesse per il sistema Starlink di Musk, che potrebbe rivoluzionare l’accesso a Internet nelle zone rurali del Paese, in una operazione che potrebbe mettere in difficoltà Open fiber e Fibercop, preferendo il sistema satellitare alla fibra. È in questa fase che Masala avrebbe appreso informazioni riservate. Tutte basate su ciò che altri gli avrebbero riferito, aggiungendo una certa ambiguità a questa storia. Masala, secondo l’accusa, avrebbe fornito a Stroppa «notizie riservate in ordine a decisioni assunte nel corso di riunioni ministeriali», alle quali è ovvio che non ha preso parte. La ambiguità non sono terminate. Masala avrebbe giocato su due tavoli: se da una parte avrebbe programmato con Rufini «l’inserimento di Olidata nell’affare […]», scrive la Procura, dall’altro avrebbe svolto l’attività di informazione «a beneficio di Stroppa». E sarebbe stato proprio Masala, dopo aver saputo del progetto orientato al sistema satellitare, ad agganciare l’informatico. Che ieri sulla piattaforma di Musk «X» ha rilanciato un post che aveva scritto due giorni prima con questo testo: «Stiamo lavorando per far diventare l’Italia grande partner di Spacex». E l’ha accompagnato con parole che adombrano l’esistenza di un complotto: «Qualcuno sta provando a fermarci, un giorno scriverò un libro». Il tutto in coincidenza con la perquisizione che ha subito anche lui. «Voglio precisare», ha poi spiegato Stroppa, «che i rapporti con i pubblici ufficiali sono stati improntati alla massima correttezza. Ho peraltro fornito totale collaborazione agli inquirenti». Le relazioni tra Stroppa e il militare, che i pm descrivono come «una vicenda in corso di evoluzione», si sarebbero consumate in parallelo con l’evoluzione della questione Starlink, che comprende pure tensioni con la Tim, accusata dagli americani di ostacolare la condivisione dello spettro delle frequenze. Le coincidenze disegnano un quadro preoccupante. E ora nei supporti informatici del «nerd», sospettato di aver ricevuto un documento della Farnesina con «la valutazione del progetto finalizzato all’impiego con scopi militari prima e dual use dopo delle tecnologie satellitari fornite dall’azienda americana Spacex», gli investigatori hanno cercato queste parole: «Pacchi, Napoli, Amleto, bonifico, red coral, digital value, centro direzionale». Il codice segreto per sbrogliare quello che appare come un enigma. Per ora.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.