È stata presentata oggi Sky Glass, una televisione che, per la prima volta e grazie solo a una connessione Internet, è in grado di integrare i contenuti: non solo quelli di Sky, ma anche quelli dei principali canali nazionali in chiaro e quelli dei player globali come Netflix, Disney+, Prime Video, Dazn, Raiplay, Mediaset Infinity, Apple Tv+, Discovery+, Peacock, Youtube.
È stata presentata oggi Sky Glass, una televisione che, per la prima volta e grazie solo a una connessione Internet, è in grado di integrare i contenuti: non solo quelli di Sky, ma anche quelli dei principali canali nazionali in chiaro e quelli dei player globali come Netflix, Disney+, Prime Video, Dazn, Raiplay, Mediaset Infinity, Apple Tv+, Discovery+, Peacock, Youtube. Sky Glass, votata al risparmio energetico e disponibile già da oggi, è una creatura ibrida, costruita a mezza via fra tutto ciò che già esiste: fra uno smartphone, una televisione, fra un tablet e uno di quegli ammennicoli – come Alexa e Chromecast – sui quali sembra dover erigersi un giorno il futuro. La fantascienza. Lo schermo è piatto, grande. La soundbar Dolby Atmos integrata. Sono sei gli speaker, un miliardo i colori dell’alta definizione, la 4K Ultra Hd Quantum Dot. La cornice non è nera, però. Non solo. Sky Glass, disponibile in tre dimensioni (43", 55" e65"), le più richieste dagli acquirenti italiani, è stata realizzata in cinque colori, ciascuno abbinato al proprio telecomando. Così, accanto al nero di rito, delle televisioni «qualunque», sono comparsi il rosa e il verde e il blue, il bianco. La televisione, quel bene di massa che in ogni salotto troneggia, è diventato un pezzo d’arredo. Un oggetto di design. Accessibile, però, perché il metodo di pagamento è quello dello smartphone: lo stesso sistema di micro-rate che ha reso popolari prodotti altrimenti inaccessibili.Sky Glass, la prima smart tv targata Sky, è acquistabile con quarantotto rate mensili comprese fra gli 11,90 e i 23,90 euro, oltre ad un anticipo a partire dai 125 euro. «È per tutti», dunque, «Per la famiglia», ha spiegato Andrea Duilio, amministratore delegato di Sky Italia, tratteggiando una rivoluzione che non è solo estetica. Sky Glass, una gamma di prezzi compresa fra i 697 e i 1293 euro, è stata studiata appositamente per semplificare un mondo intricato, il cui grado di complessità sembra destinato a crescere. L’offerta televisiva, con l’avvento delle piattaforme streaming, si è frammentata. Le applicazioni sono diventate innumerevoli, infinite le possibilità di visione, i titoli nascosti all’interno di library criptiche. Si è avuto troppo, e nel troppo si è finito per perdersi. Per perdere tempo, serate, per perdere pure la pazienza dietro una scelta tanto ardua, a volte, da non potersi compiere. «La rivoluzione dello streaming ha inaugurato un’età dell’oro per i contenuti, ma ha anche reso più complicata la vita delle persone, che spesso passano più tempo a cercare un programma che a goderselo. Sky Glass nasce proprio per semplificare tutto questo e offrire un’esperienza di visione semplice e appagante», ha proseguito Duilio nel corso della conferenza stampa, lanciando una televisione che, per la prima volta e grazie solo ad una connessione Internet, è in grado di integrare i contenuti: quelli di Sky, dei principali canali nazionali in chiaro e quelli dei player globali come Netflix, Disney+, Prime Video, Dazn, Raiplay, Mediaset Infinity, Apple Tv+, Discovery+, Peacock, Youtube. Usarla è semplice. Esiste un telecomando. Poi, il controllo vocale. «Ciao Sky», è la frase da pronunciare perché la tv si accenda. Oltre, può essere racchiusa la richiesta dello spettatore. «Cerca i film con Nicole Kidman. Cerca le serie tv italiane, gli episodi di Gossip Girl». Qualunque cosa, e la televisione agirà da sé, mostrando sullo schermo i contenuti desiderati. Tutti quelli esistenti, individuati fra le app integrate. Sarà compito del singolo, poi, decidere a quale delle app abbonarsi, quale utilizzare. Sky Glass prevede un solo obbligo, la sottoscrizione – se già non si è clienti – di un abbonamento Sky. Il Gruppo, che a disposizione ha messo anche la possibilità attraverso Sky Stream di aggiungere al proprio abbonamento il servizio Sky Multiscreen, godendo l’esperienza di Sky Glass su una qualsiasi altra tv compatibile, ha inaugurato il pacchetto Intrattenimento Plus, che comprende Sky Tv e Netflix, a partire da 19,90 euro al mese per i primi 18 mesi. Lasso di tempo oltre il quale chi lo desideri potrà decidere di interrompere l’abbonamento Sky. Allora, Sky Glass continuerà a funzionare come una smart tv convenzionale, dotata di un numero di app, di digitale terrestre e provvista di ingressi Hdmi, tre in totale.
«The Man on the Inside 2» (Netflix)
La serie con Ted Danson torna su Netflix il 20 novembre: una commedia leggera che racconta solitudine, terza età e nuovi inizi. Nei nuovi episodi Charles Nieuwendyk, ex ingegnere vedovo diventato spia per caso, indaga al Wheeler College.
(IStock)
Si rischia una norma inapplicabile, con effetti paradossali sui rapporti sessuali ordinari e persino all’interno delle coppie.
Grazie all’accordo «bipartisan» Meloni-Schlein è stato approvato in commissione giustizia della Camera, il 12 novembre scorso, il progetto di legge a firma dell’onorevole Laura Boldrini e altri, recante quello che, dopo la probabile approvazione definitiva in Aula, dovrebbe diventare il nuovo testo dell’articolo 609 bis del codice penale, in cui è previsto il reato di violenza sessuale. Esso si differenzia dal precedente essenzialmente per il fatto che viene a essere definita e punita come violenza sessuale non più soltanto quella di chi, a fini sessuali, adoperi violenza, minaccia, inganno, o abusi della sua autorità o delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa (come stabilito nella vigente formulazione della norma), ma anche quella che consista soltanto nel compimento di atti sessuali «senza il consenso libero e attuale» del partner.
Nuovo approccio dell'istituto di credito rivolto alle imprese pronte ad operazioni di finanza straordinaria. Le interviste a Stefano Barrese, Marco Gianolli e Alessandro Fracassi.
Matteo Bassetti e Sergio Abrignani (Imagoeconomica)
Abrignani in commissione: «Nessuno consultò il Css per tutto il 2020. Ci interpellarono sugli mRna solo l’anno successivo». E Bassetti ci prova: «Ho ricevuto fondi da Pfizer per gli antibiotici, non per i vaccini».
«Quanti quesiti ha ricevuto dal ministero della Salute nel 2020, quando era membro del Consiglio superiore di sanità?», chiedeva ieri Marco Lisei, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione della pandemia. La domanda era rivolta a Sergio Abrignani, ordinario di Immunologia e immunopatologia presso l’Università degli Studi di Milano, poi da marzo 2021 componente del Comitato tecnico scientifico. «Solo una volta, di illustrare che cosa fossero i vaccini a mRna e quali quelli a vettore a vettore virale», è stata la stupefacente riposta del professore. Per poi aggiungere, a un’ulteriore domanda che chiariva il ruolo suo e dei suoi colleghi: «Dopo l’alert dell’Oms del 5 gennaio 2020 non siamo stati consultati. Solo nel gennaio 2021, per rivedere il piano pandemico influenzale Panflu».







