2022-12-20
A sinistra il codice dell’accoglienza è l’iban
Aboubakar Soumahoro (Ansa)
Prima il caso Soumahoro e adesso lo scandalo Qatargate: tutta la politica comunitaria sull’integrazione è stata dettata da lobby e affaristi. E ora si scopre che l’ente di Antonio Panzeri ha pagato un ricco stipendio pure a Bartolo jr, il figlio dell’eurodeputato del Pd.Sono passati quasi dieci anni e siamo sempre allo stesso punto. Quella che è nota a livello internazionale come crisi dei migranti ha avuto inizio intorno al 2013, ed è esplosa definitivamente due anni dopo. È più o meno in quel periodo che è iniziata l’attività di pattugliamento del Mediterraneo da parte di tante Ong, ed è allora che l’Europa intera si è accorta dei disastri causati dalla migrazione di massa. Diverse centinaia di migliaia di sbarchi e varie migliaia di morti dopo, nel 2022 siamo allo stesso punto di prima. Il numero degli arrivi è leggermente calato rispetto ai giorni più neri dell’emergenza, ma rimane comunque elevato. I morti ci sono ancora. E le Ong? Beh, continuano a fare attivismo politico come hanno sempre fatto.Sembra di trovarsi all’interno di una bolla spazio-temporale: tutto è rimasto cristallizzato, assistiamo alle solite polemiche, ai soliti scontri. Ancora in questi giorni il governo – tramite un decreto apposito – sta cercando di porre un freno all’azione dei taxisti del mare, operazione non facile anche perché i diretti interessati sono intenzionati a vender caro il barcone, opponendosi tignosamente a ogni azione dell’esecutivo.Tale disperante situazione dipende, in larga parte, dal fatto che il problema migratorio è di non facile soluzione, chiamando in causa complesse dinamiche politiche, geopolitiche e sociali. Ma se ci troviamo sostanzialmente allo stesso punto in cui ci trovavamo quasi dieci anni fa, e se ora il governo si trova – con difficoltà – a sbrogliare una matassa incandescente, lo dobbiamo anche alle istituzioni e alle persone che, a vario titolo, hanno gestito la pratica nel corso del decennio. Persone che hanno imposto una ideologia monolitica e hanno difeso interessi certo non coincidenti con quelli delle popolazioni europee e degli stessi migranti.Che il modello di gestione progressista della migrazione fosse deleterio e mortifero lo sappiamo da tempo, tuttavia nelle ultime settimane sono stati svelati alcuni retroscena che rendono l’intera faccenda ancora più odiosa e intollerabile. Il caso Sumahoro prima e il cosiddetto Qatargate poi ci hanno mostrato con lacerante chiarezza che genere di maneggi la sinistra europea abbia compiuto riguardo ai migranti.Prendiamo per esempio Dimitris Avramopoulos. Tra il 2014 e il 2019, cioè nel periodo in cui il traffico umano nel Mediterraneo ha segnato il picco, costui era commissario europeo per la migrazione. Abbiamo perso il conto di quante volte lo abbiamo sentito dire che l’Italia andava aiutata a gestire il problema degli sbarchi: ogni volta i suoi interventi si concludevano con un nulla di fatto. Per tutta la durata del suo mandato, Avramopoulos non ha fatto altro che cementare lo status quo. Ora siamo venuti a sapere di che bel giretto facesse parte questo signore: era membro onorario del board della Ong Fight Impunity di Antonio Panzeri, da cui pare abbia incassato circa 60.000 euro tra il primo febbraio 2021 e il primo febbraio di quest’anno. Attività legittima, sul piano formale. Ma parecchio discutibile sul piano politico (e forse, si vedrà, anche su quello giudiziario). Può darsi che l’ex commissario non abbia commesso alcun reato, ma di sicuro abbiamo capito a che mondo facesse riferimento, a quale ideologia e a quali meccanismi di potere.Con Fight Impunity risulta che abbia collaborato anche un’altra figura interessante. Si tratta di Giacomo Bartolo, che con la Ong ha avuto per un periodo un contratto da 1.900 euro mensili (non è una somma da buttar via, di questi tempi). Il suo nome è ignoto ai più, ma famosissima è la storia di suo padre ovvero Pietro Bartolo il «medico di Lampedusa» celebrato da film, sceneggiati, libri e documentari.Quando il Pd ha deciso di trasformare Lampedusa nel simbolo dell’accoglienza, consegnandola così a un destino infausto, Bartolo è divenuto un’icona, il modello su cui plasmare la mentalità italiana. Ne ha ricavato un posto ben retribuito al Parlamento europeo, grazie al quale ha potuto continuare a pontificare serenamente sulla necessità di farsi carico di tutti i migranti. Non risulta che abbia offerto un contributo determinante per la risoluzione della grana migratoria, però ha interpretato molto bene il ruolo di figurina progressista. Non è indagato nell’ambito del Qatargate, ma di certo aveva ottimi rapporti con Panzeri e con la sua longa manus Francesco Giorgi. Quando la mozione a favore del Qatar voluta da Panzeri fu bocciata, Bartolo pare l’abbia riproposta sotto forma di emendamento.Capite bene che qui non c’è soltanto una questione morale grande come una casa. Qui ci sono anche delle clamorose questioni politiche. Il gruppo di potere progressista di cui sono emersi gli altarini ha ispirato o addirittura guidato le scelte della Ue in ambito migratorio negli ultimi anni. È per merito di questa gente che ci troviamo nelle attuali condizioni, ancora alle prese con i capricci delle Ong.La vicenda di Sumahoro, della sua poco (ma elegantemente) vestita compagna e di sua suocera completano il radioso quadretto dell’orrore. Non c’è un anello della catena, non c’è un tifoso dell’accoglienza che sia al riparo da ombre e sospetti. Se dal 2015 a oggi non è cambiato nulla, è per colpa di questo sistema e dei suoi ingranaggi marci. Lo sapevamo anche prima, come no. Ora però dobbiamo sopportare una bella dose di schifo in più.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.