Simone Weil, l’intellettuale afflitta dalla vocazione all’annientamento
Simone Weil (Getty Images)
La filosofa volle lavorare nei campi come «garzone di fattoria» per sperimentare la miseria umana. Chiese addirittura di poter dormire all’aperto: nella sua umiltà si riteneva indegna di essere amata.
Il furbetto del quartiere (televisivo), un tempo sempre pronto a fingersi ostracizzato, ora che non è più in Rai ha l’aria di chi è in esilio (auto imposto). Odia essere definito «buonista», ma c’è un rimedio: basterebbe, una volta tanto, fare vere domande agli intervistati.
In un istituto a Spilimbergo (Pordenone) i docenti invocano la «clausola di minoranza», prevista da una legge del 2015: non possono essere forzati ad agire contro la loro morale. Per loro «Mario» non diverrà «Giorgia».