
La Commissione lancia una consultazione per «armonizzare» le accise sul tabacco, ma nel testo aggiunge le sigarette elettroniche. L'obiettivo è fare gettito, ma è un'idea che cozza con le indicazioni scientifiche. A Londra le e-cig sono distribuite nei consultori.Il tabacco in quasi tutto il mondo è un argomento fin troppo tabù. Approcciato dai vari legislatori da un falso moralismo che di solito nasconde un unico obiettivo: quello di fare ancor più gettito. Ci sono rare eccezioni che purtroppo non compensano il trend, visto a che a rientrare nella medesima ottica strabica ormai sono anche le sigarette alternative, non solo le elettriche ma anche a tabacco riscaldato. La tassazione dovrebbe infatti essere proporzionale ai rischi effettivi per la salute e quindi prima si fa ricerca scientifica e poi si applicano le accise. A rischiare di mettere il carico da undici stavolta è l'Ue che lancia una consultazione pubblica mirata ad armonizzare (alias alzare) le imposte sul tabacco. Una scelta non criticabile nel principio salvo il fatto che nel calderone la Commissione vorrebbe infilare anche le e-cig. Ed è qui che la logica rischia di saltare, salvo ammettere che dal 2019 la Commissione punta a rivedere una serie di imposte che andranno a ingrassare direttamente il budget di Bruxelles. Vale per la Web tax così come per la carbon tax. Il mercato delle sigarette elettroniche e quello del tabacco riscaldato (In Italia sono presenti solo due prodotti uno è di Philip Morris e l'altro di British american tobacco) sono in continua crescita. Peccato che se anche l'Ue copierà quanto fatto in Italia il rischio è azzoppare in tutto il continente un'industria nascente. Recentemente Umberto Roccatti, presidente di Anafe Confindustria ha rilasciato al sito Linkiesta.it alcune dichiarazioni sul comparto che rappresenta. «Il grado di tossicità dei vaporizzatori è inferiore almeno del 95% rispetto a quello delle sigarette tradizionali» , ha detto, «e l'Italia è l'unico Paese che tassa questo tipo di prodotti». Un flacone da 10 millimetri è tassato per più di 3 euro, con prezzo al pubblico di 5 euro. In altre parole, il consumatore paga il prodotto due volte. Dopo le proteste in piazza e on line di migliaia di svapatori, la sigaretta elettronica è entrata anche nell'ultima campagna elettorale. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato di voler eliminare ogni tassa sul settore. Forza Italia ha accusato il governo di aver «tassato anche l'aria» mentre lo stesso Pd, per non essere da meno, ha provato a ridurre la tassazione attraverso alcuni emendamenti finendo però con il fare un po' di pasticci. In ogni caso che la spinta verso i device alternativi sia forte lo si comprende anche dal riposizionamento di alcuni brand. Giusto ieri Imperial Tobacco ha diffuso un comunicato per annunciare 800 milioni di investimenti nel settore dei vaper. Non si poteva non notare che il nome in coma alla nota fosse Imperial brand e indicare uanto il ruolo del tabacco trinciato diventerà minoritario in futuro nella composizione dei singoli fatturati delle multinazionali. Il tema è puntare su prodotti molto meno dannosi e con un enorme potenziale di crescita tecnologica. Senza essere troppo visionari, tra qualche lustro le e-cig potrebbero diventare un device sanitario in grado di misurare i valori del sangue e la presenza di zucchero nel nostro corpo ede essere utilizzati dai ministeri della Salute per mappare i proprio cittadini. Prima di arrivare a tali risultati avveniristici ci sono gradini intermedi che varrebbe la pena prendere in considerazione anche in Italia. Londra ha approcciato il tema delle elettroniche in maniera diversa. In Inghilterra gli utilizzatori di device sono oltre 3 milioni e il servizio sanitario della Corona ha deciso di distribuirle gratuitamente nei centri dedicati ai trattamenti anti tabacco. L'isola ha anche diffuso un report (sicuramente con lacune scientifiche, visto che la tematica è in costante evoluzione) nel quale si spiega chiaramente che i prodotti elettronici sono meno dannosi di quelli tradizionali e dedica anche un paragrafo al tabacco riscaldato, inserendolo appena sotto al gradino delle e-cig. La scienza metterà definirà punti sull'effettiva dannosità dei nuovi prodotti per questo sarebbe opportuno che le tasse specifiche bvenissero destinate alla ricerca. Avvieremmo un circolo virtuoso.
Da sinistra: Piero De Luca, segretario regionale pd della Campania, il leader del M5s Giuseppe Conte e l’economista Carlo Cottarelli (Ansa)
La gabella ideata da Schlein e Landini fa venire l’orticaria persino a compagni di partito e possibili alleati. Dopo la presa di distanza di Conte, il dem De Luca jr. smentisce che l’idea sia condivisa. Scettici anche Ruffini (ex capo dell’Agenzia delle entrate) e Cottarelli.
«Continuiamo così: facciamoci del male», diceva Nanni Moretti, e non è un caso che male fa rima con patrimoniale. L’incredibile ennesimo autogol politico e comunicativo della sinistra ormai targata Maurizio Landini è infatti il rilancio dell’idea di una tassa sui patrimoni degli italiani. I più ricchi, certo, ma anche quelli che hanno già pagato le tasse e le hanno pagate più degli altri.
Jannik Sinner (Ansa)
All’Inalpi Arena di Torino esordio positivo per l’altoatesino, che supera in due set Felix Auger-Aliassime confermando la sua solidità. Giornata amara invece per Lorenzo Musetti che paga le fatiche di Atene e l’emozione per l’esordio nel torneo. Il carrarino è stato battuto da un Taylor Fritz più incisivo nei momenti chiave.
Agostino Ghiglia e Sigfrido Ranucci (Imagoeconomica)
Il premier risponde a Schlein e Conte che chiedono l’azzeramento dell’Autorità per la privacy dopo le ingerenze in un servizio di «Report»: «Membri eletti durante il governo giallorosso». Donzelli: «Favorevoli a sciogliere i collegi nominati dalla sinistra».
Il no della Rai alla richiesta del Garante della privacy di fermare il servizio di Report sull’istruttoria portata avanti dall’Autorità nei confronti di Meta, relativa agli smart glass, nel quale la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci punta il dito su un incontro, risalente a ottobre 2024, tra il componente del collegio del Garante Agostino Ghiglia e il responsabile istituzionale di Meta in Italia prima della decisione del Garante su una multa da 44 milioni di euro, ha scatenato una tempesta politica con le opposizioni che chiedono l’azzeramento dell’intero collegio.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala (Imagoeconomica)
La direttiva Ue consente di sforare 18 volte i limiti: le misure di Sala non servono.
Quarantaquattro giorni di aria tossica dall’inizio dell’anno. È il nuovo bilancio dell’emergenza smog nel capoluogo lombardo: un numero che mostra come la città sia quasi arrivata, già a novembre, ai livelli di tutto il 2024, quando i giorni di superamento del limite di legge per le polveri sottili erano stati 68 in totale. Se il trend dovesse proseguire, Milano chiuderebbe l’anno con un bilancio peggiore rispetto al precedente. La media delle concentrazioni di Pm10 - le particelle più pericolose per la salute - è passata da 29 a 30 microgrammi per metro cubo d’aria, confermando un’inversione di tendenza dopo anni di lento calo.






