L’ad di Acea Fabrizio Palermo lancia l’allarme sui ritardi sull’acqua: «Necessari un commissario europeo ad hoc e un nuovo Piano Marshall con investimenti comunitari e nazionali che restino fuori dal Patto di stabilità».«Per rilanciare la rete idrica servono investimenti, in Italia il deficit è significativo, il governo si sta già muovendo in tal senso. La media degli investimenti a livello nazionale è intorno ai 60 euro per abitante all’anno contro una media europea che è circa 80, sopra i 100 per Acea. Noi stiamo investendo ma in Italia c’è una disomogeneità importante. Oggi abbiamo un ritardo di circa 50 miliardi su tutta la rete nazionale. Non esiste un’unica soluzione ma una rosa di soluzioni che bisogna affrontare in modo tempestivo per i singoli territori». Con queste parole Fabrizio Palermo, ad di Acea, ha fatto il punto sulla situazione del sistema idrico italiano durante il convegno dell’Accademia dei Lincei Adattamento a eventi estremi del ciclo idrologico: piene e siccità, organizzato in occasione della Giornata mondiale dell’acqua. «Data la rilevanza sistemica del tema idrico, sarebbe opportuno ragionare sull’ipotesi di un commissario europeo per l’Acqua», ha proposto il manager, sottolineando la necessità di «sviluppare un Piano Marshall europeo per l’acqua unendo gli investimenti a livello comunitario per le grandi infrastrutture idriche a finanziamenti nazionali che non dovrebbero rientrare nel Patto di stabilità, così da permettere di creare dei piani a lunga scadenza». Proprio il nodo dei finanziamenti è uno dei più difficili da sciogliere, tanto che il manager ha parlato della necessità di rivedere il sistema tariffario in modo da sbloccare risorse per ammodernare il sistema idrico e ridurre il problema delle perdite. Basti pensare che secondo il rapporto 2023 di Legambiente Acqua bene comune, la media nazionale delle perdite idriche si attesta intorno al 42%, con il Nord Italia che presenta valori generalmente inferiori (32,5% a Nord Ovest e 37,8% a Nord Est) rispetto al Centro e al Sud. Maglia nera a Basilicata (62,1%), Abruzzo (59,8%), Sicilia (52,5%) e Sardegna (51,3%). D’altra parte il 25% delle infrastrutture ha più di 50 anni e il 50% ha più di 30 anni. Sono molte le iniziative messe in campo da Acea, primo operatore in Italia nel settore idrico e secondo in Europa, per cercare di difendere l’oro blu, risorsa strategica sia per la vita, sia per il Pil: circa il 40% dell’economia è legato, direttamente o indirettamente attraverso il comparto del mare, all’acqua. La società punta a realizzare un piano strutturato di investimenti pari a circa 4,7 miliardi di euro per sviluppare infrastrutture di alta qualità e affidabili che permettano di migliorare ulteriormente l’efficienza operativa nella gestione della risorsa. Fra queste, la più importante opera a livello nazionale nel settore è il nuovo tronco superiore dell’acquedotto Peschiera, lungo circa 27 chilometri, che permetterà di mettere in sicurezza la fornitura idrica di 3 milioni di italiani. Fondamentale è anche l’educazione dei cittadini e la diffusione di buone pratiche per ridurre al minimo gli sprechi e incentivare il riuso, che ora si ferma al 4%. Per questo a fine febbraio Acea ha firmato con il ministero dell’Istruzione un protocollo d’intesa triennale per promuovere attività per l’educazione a un corretto utilizzo delle risorse idriche negli istituti primari e secondari di primo grado. Il progetto ha come obiettivo la formazione e l’informazione sui valori della salvaguardia e dell’uso consapevole dell’acqua. Verrà inoltre promosso un contest dedicato al «tema dell’acqua quale risorsa»: Acea metterà a disposizione a livello nazionale il know how e le competenze sviluppati in oltre 20 anni di lavoro al fianco di studenti e insegnanti delle scuole romane. «L’acqua», ha dichiarato il ministro Giuseppe Valditara, «è essenziale per la sicurezza alimentare e la tutela dell’ecosistema. Vogliamo partire dalle scuole per affermare l’importanza di questa risorsa fondamentale affinché i ragazzi si abituino a farne un uso consapevole e oculato. Avere cura delle risorse naturali è un tassello fondamentale dell’educazione civica e ringrazio Acea per il suo decisivo apporto a questo progetto».Lo scorso dicembre invece è stato siglato un memorandum of understanding biennale con Bf spa per lo sviluppo di possibili collaborazioni volte alla tutela e al riutilizzo della risorsa idrica negli ambiti agricolo, idrico ed energetico, in ottica di ampliamento dei rispettivi business. Entrambi i gruppi si sono impegnati ad avviare progetti di ricerca volti all’innovazione tecnologica e all’efficienza energetica con l’obiettivo comune della gestione dell’intero ciclo dell’acqua e del riutilizzo delle risorse idriche e di quelle energetiche. L’ad di Bf, Federico Vecchioni, ha dichiarato: «Acea costituisce un nuovo fondamentale alleato di Bf nella tutela e nella gestione sostenibile delle risorse naturali, ricchezza che tutti condividiamo e da cui dipendiamo».
Greta Thunberg (Ansa)
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2025-09-08
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