2021-07-12
Sempreverde basilico. Amico dei cuochi e della digestione
Un consumo moderato ma regolare delle foglie apporta numerosi benefici all'organismo. Accertarsi sempre che sia prodotto in Italia.Il basilico, ingrediente fondamentale della pizza margherita come del pesto alla genovese, dell'insalata caprese e del sugo di pomodoro e basilico, salsa per la nostra pasta tanto semplice quanto appetitosa, è per noi italiani un grande, grandissimo elemento identitario. Potremmo quasi affermare che il verde della nostra bandiera sia proprio il verde del basilico. In realtà, è quello del colore delle uniformi della Guardia civica milanese che combatterono per l'Italia e, secondo una leggenda, più romantica che storica, quello del verde dei nostri prati. Aggiungere anche il verde del basilico non è peccato. Il nome basilico deriva dal latino basilĭcum, a sua volta derivante dal greco basilikon, da basileus, cioè «re»: infatti il basilico è anche detto «pianta regale», forse perché era usato, dato il suo intenso e delizioso aroma, per preparare profumi per il re. Qualcuno confonde il nome con quello del basilisco, che deriva anch'esso dal greco e vuol dire «piccolo re»: è il nome della creatura mitologica greca re dei serpenti, un rettile con testa di gallo, estremamente velenoso e capace di pietrificare con lo sguardo. Il basilico invece ne era l'antidoto e, fuor di mitologia, il basilisco è una simpatica lucertola lunga 60 centimetri che vive nelle foreste centro-sudamericane, dove, anche, corre sull'acqua e perciò è chiamata «lucertola di Gesù Cristo».Il basilico ci dona le sue foglie rigogliose e odorose nei mesi da aprile a ottobre. Questa bella e profumata pianta aromatica annuale, che può anche superare i 60 centimetri di altezza, appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, la stessa di menta e lavanda, origano e timo, citronella e melissa, salvia e rosmarino. Posta la famiglia botanica, ci sono poi il genere e la specie: il nostro basilico è l'Ocimum basilicum. Diciamo il nostro perché l'Ocimum è un genere di pianta aromatica amata in gran parte del mondo che annovera circa 35 specie. In India, l'Ocimum tenuiflorum detto anche Ocimum sanctum, cioè «basilico santo», è una pianta sacra per il visnuismo, chiamata in sanscrito Tulasi o tulsi, che vuol dire «senza eguali», coltivata in speciali vasi poi trasformati in una sorta di altari per le abitazioni private dei visnuiti o i templi per il culto di Visnu o il suo avatara Krsna o l'altro, Rama, usata anche nella medicina ayurvedica. C'è poi l'Ocimum americanum, cioè basilico americano che però a dispetto del nome è originario dell'Africa tropicale. C'è il basilico Ocimum basilicum var. thyrsiflora, detto basilico thai e dal sapore simile a quello dell'anice, molto usato nella cucina thailandese e in generale nel Sudest asiatico. L'Ocimum basilicum vanta circa 60 cultivar, tra le più curiose ci sono le messicane, come il basilico porpora messicano (O. basilicum Purple Ruffles), con foglie decorative di color porpora e fiori rosa pallido, anche un po' piccante, il basilico messicano (O. basilicum Cinnamon), anch'esso con fiori porpora e profumo di cannella. Ma tornando a noi italiani, le più diffuse sullo Stivale noi sono innanzitutto l'Ocimum basilicum «Italiano classico» o genovese, che è una denominazione di origine protetta Dop di tutta la Liguria e in particolare del quartiere genovese di Pra' (c'è anche il Parco del basilico di Pra' nella villa Lomellini-Doria-Podestà), oltre che ingrediente base dell'omonimo pesto alla genovese, che è un prodotto agroalimentare tradizionale (Pat) della Liguria. Poi, ci sono l'Ocimum basilicum «Crispum», basilico comune crespo; l'Ocimum basilicum «Lettuce Leaf», cioè basilico lattuga, e l'Ocimum basilicum «Napoletano» entrambi con foglie molto grandi.Nel 2019 in Italia, secondo dati Istat, abbiamo adibito a basilico una superficie totale di 22.064 are per una produzione totale di 46.072 quintali, nel 2020 32.301 are per ben 77.708 quintali: cerchiamo di consumare solo basilico italiano, perché cresca ancora di più la nostra produzione. Anche Slow Food, nel libro Almanacco Slow Food. Prodotti e ricette per un anno, ci allerta: «Pare che molto del basilico che consumiamo - indirettamente attraverso i semi o direttamente nella stagione sbagliata - provenga dal Vietnam». Perciò, facciamo attenzione a sceglierlo sempre italiano. Non mangiamo basilico come se fosse insalata, a dosi di 100, 200 e anche 300 grammi a porzione: non facciamolo con nessuna pianta aromatica. Però è importante conoscere le proprietà nutrizionali, che - chiaramente in proporzione rispetto al riferimento convenzionale dell'ettogrammo - rintracciamo anche in 2 o 3 foglie di basilico fresco. A tal proposito, ricordiamo che 1 foglia di basilico pesa circa 0,5 grammi. Il basilico ha 39 calorie ogni 100 grammi. Tale quantità presenta 92,30 grammi di acqua, 5,10 grammi di carboidrati semplici cioè zuccheri, 3,10 grammi di proteine e 0,80 grammi di lipidi, con una predominanza di grassi polinsaturi sui grassi saturi. Il primo apporto positivo del basilico per la nostra salute è la sua proprietà digestiva. Il basilico ha meritata fama di grande amico del sistema digerente: non solo facilita la digestione, ma contrasta i più vari disturbi gastrointestinali, dalla sensazione di pancia piena quando si è mangiato troppo alla flatulenza. Esso è anche stimolante dell'appetito in caso di inappetenza e leggermente diuretico. Nella medicina cinese, infatti, si usa contro le disfunzioni renali e i crampi allo stomaco, in virtù del suo effetto antispasmodico, mentre in quella indiana è addirittura considerato di aiuto contro l'anoressia perché stimola l'appetito (anche se concepire l'anoressia come una semplice «mancanza di appetito» vuol dire semplificare una questione molto più delicata e complessa).L'effetto antispasmodico del basilico riguarda anche i dolori mestruali, la nausea, il vomito e il mal di movimento. E non si ferma lì. Potremmo definirlo, infatti, un calmante universale, ad ampio anzi amplissimo spettro. Calma il sistema nervoso sia mangiato, sia assunto in forma di tisana, quindi è utile anche contro l'insonnia, la cefalea da tensione, l'ansia. Gli impacchi locali, sia la garza imbibita di tisana al basilico, sia le foglie fresche, applicati su una parte arrossata, magari dal sole o dalla puntura di una zanzara, placano un po' l'irritazione cutanea e, spostandoci di sede dalla pelle ai bronchi, il basilico, anche in forma di tisana, calma anche la tosse. Della quale è anche un blando curativo. Esso svolge difatti anche attività antibatterica, grazie al contenuto di linalolo, operando in sinergia con gli antibiotici veri e propri e rafforzandone l'effetto. Fra i microbi osteggiati dal suo potere antibatterico ci sono Staphylococcus, Enterococci, Shigella, Pseudomonas e molti altri. Per lo stesso motivo ha anche lievi proprietà di «conservante alimentare» delle ricette nelle quali è incluso. Alcuni studi avrebbero mostrato anche attività citotossica, cioè di distruzione delle cellule contro cui viene rivolto il principio, nei confronti di alcune cellule tumorali, ciò che, unito all'azione antiossidante ne fa un ottimo alleato della buona salute. I suoi principali antiossidanti sono beta-carotene, beta-criptoxantina e luteina/zeaxantina (carotenoidi che sono precursori della vitamina A, potendo essere convertiti in retinolo dagli animali che si cibano di vegetali), che proteggono le cellule dai danni dei radicali liberi e prevengono l'azione antiossidante anche nei confronti del colesterolo. Quando si ossida, il colesterolo forma placche nei vasi sanguigni che aumentano il rischio di malattia cardiovascolare e aterosclerosi: consumare basilico ci protegge anche dal punto di vista cardiovascolare. Quella che potremmo definire «rimedistica della nonna» vede il basilico dotato anche di proprietà galattogena, cioè stimolante la produzione del latte materno nella puerpera, ma non ci sono prove scientifiche. Il basilico contiene molti sali minerali: 9 milligrammi di sodio, 5,50 di ferro, 250 di calcio, 37 di fosforo, 300 di potassio, 80 di magnesio, che è rilassante dei muscoli e dei vasi sanguigni; aiuta la circolazione e diminuisce il rischio di rischio di aritmie.Il basilico contiene anche molte importanti vitamine. Innanzitutto, del gruppo B (0,08 milligrammi di tiamina cioè vitamina B1, 0,31 di riboflavina cioè vitamina B2, 1,10 di niacina cioè vitamina B3 o PP, 0,88 di vitamina B5, acido pantotenico), molto utili come tonici, soprattutto durante l'estate. Poi, un'importante quota di vitamina A retinolo equivalente - circa il 70% della razione quotidiana consigliata - ossia 658 microgrammi (con proprietà antiossidante, sono i carotenoidi di cui parlavamo prima). Notevole anche l'apporto di vitamina C (26 milligrammi), che sono quasi il 30% del fabbisogno giornaliero maschile che è di circa 90 milligrammi e quasi il 40% del fabbisogno femminile che è di circa 70 milligrammi. Aggiungere qualche foglia di basilico a pezzetti, anche semplicemente in un'insalata, in un frullato, perfino in una macedonia, non solo sul piatto di pasta o sull'hamburger - del quale, grazie alla vitamina C, il basilico ottimizzerà l'assorbimento del ferro eme - aiuta a intensificare l'apporto vitaminico e minerale di pietanze che mangiamo in quantità superiore: guarnire con un po' di basilico è un po' come salare per aumentare il gusto. Oltre al linalolo, il basilico contiene anche estragolo, canfora, geraniolo, cinnamato di metile, acetato di linalile, acido caffeico, flavonoidi come orientina e vicenina, metileugenolo e eugenolo. Grazie all'eugenolo, il basilico esplica anche un effetto antinfiammatorio: esso infatti inibisce l'effetto di un enzima che causa infiammazione, ciclossigenasi, e può essere utile anche contro disturbi infiammatori come l'artrosi, l'artrite reumatoide e l'intestino infiammati.
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Ernesto Maria Ruffini (Ansa)