2020-11-05
Scuole chiuse e concorso sospeso. Azzolina tace e colleziona fallimenti
Caos medie: seconde e terze a casa, ma i genitori sono ancora senza indicazioni.Di nuovo c'è solo l'acronimo. Adesso le lezioni lontano dalle aule, chiusi in casa aspettando che passi la seconda ondata del maledetto virus, non le chiamano più Dad, didattica a distanza svolta interamente sulle piattaforme digitali, bensì Did, didattica integrale digitale. Che cosa si integri per gli studenti delle superiori, visto che nulla verrà fatto in presenza fino al prossimo 3 dicembre, è uno dei misteri, anzi delle assurdità contenute nel dpcm. Non c'è chiarezza, infatti, nemmeno sulle attività di laboratorio degli istituti professionali, per le quali ci si limita a dire che «resta salva la possibilità» di svolgerle in presenza; così pure resta la «possibilità», non l'obbligo, di tutelare il diritto all'inclusione scolastica degli alunni disabili e «con bisogni educativi speciali». Nelle scuole primarie e medie, la mascherina diventa obbligatoria anche al banco e per gli alunni delle Regioni considerate zona rossa parte la didattica da remoto già dalla seconda media. Tuttavia, come denunciava su Facebook il presidente Consiglio regionale Lombardia, Alessandro Fermi, le famiglie sono state lasciate nel caos: ai genitori e ai docenti di una scuola media nel pomeriggio di ieri è stata mandata la comunicazion eche le classi di seconda e terza media da oggi avrebbero svolto le lezioni a distanza. Ma senza la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del dpcm, le limitazioni non hanno valore. «Il fatto che alle 17.45 non vi sia ancora nulla si commenta da solo. Questa situazione vale purtroppo anche per tutte le altre misure contenute nel dpcm del governo» commenta Fermi. E infatti, la notizia che il dpcm entrarà in vigore solo da domani, getta ancora più caos sull'organizzazione dei genitori e delle scuole. Eppure il 31 ottobre il ministro Lucia Azzolina, twittava: «Tenere le scuole aperte significa aiutare le fasce più deboli della popolazione», ma il diritto all'istruzione è stato sacrificato. Nemmeno nella seconda ondata del Covid. Ieri, sulle scalinate del ministero dell'Istruzione, gli studenti di più di trenta istituti romani hanno protestato contro la dad. Il movimento «Priorità alla scuola» sta raccogliendo firme contro la chiusura degli istituti che è «un enorme fallimento, di cui la classe dirigente italiana dovrebbe rendere conto». Hanno ricordato i problemi di connessione, i ritardi nella formazione dei docenti a lavorare da remoto, così come la mancanza di «apparecchiature adeguate» per rendere fruibile, Did o Dad che sia, in tutto il Paese. La Flc Cgil afferma che «trasporti dedicati alla scuola, assunzioni tempestive, organico aggiuntivo nominato dal 1° settembre avrebbero potuto evitare questa sconfitta, che è una sconfitta del Paese». Ma la giornata di ieri ha visto montare anche la rabbia dei docenti che si sono visti sospendere il concorso straordinario. Quello tenacemente voluto dall'Azzolina, nonostante l'andamento della curva dei contagi imponesse una scelta diversa. Le prove, iniziate il 22 ottobre con migliaia di professori costretti a spostarsi da una parte all'altra del Paese, dovevano concludersi il prossimo 16 novembre ma il nuovo decreto ne ha deciso lo stop. «Adesso dovremmo dire noi ad Azzolina: “Ma perché sospendono le prove se il concorso era fatto in sicurezza come diceva"?», scrive Alessandra Perilli sulla pagina Facebook Docenti precari nella Gps e Gi. «Che mancanza di serietà, manco il Terzo mondo», posta Antonella Marino mentre Marco Pietrzela invita i colleghi «a far partire gli esposti». Il senatore Mario Pittoni, responsabile Scuola della Lega, sottolinea che «decine di migliaia di insegnanti hanno però già messo a rischio la propria salute per partecipare. Di conseguenza si profila l'ennesima contrapposizione, stavolta fra chi dopo la prova è ormai convinto di avere il ruolo in tasca (quindi difenderà la procedura concorsuale) e coloro che puntano all'assunzione da graduatoria per titoli e servizio». Amaro il commento sui social del precario Marco Era, secondo il quale l'Azzolina «ci sta mettendo gli uni contro gli altri».
Donna, ingegnere aerospaziale dell'Esa e disabile. La tedesca Michaela Benthaus, 33 anni, prenderà parte ad una missione suborbitale sul razzo New Shepard di Blue Origin. Paraplegica dal 2018 in seguito ad un incidente in mountain bike, non ha rinunciato ai suoi obiettivi, nonostante le difficoltà della sua nuova condizione. Intervistata a Bruxelles, ha raccontato la sua esperienza con un discorso motivazionale: «Non abbandonate mai i vostri sogni, ma prendetevi il giusto tempo per realizzarli».