2021-10-03
Scuola marchiata come lazzaretto. Ma dalla riapertura i contagi sono scesi
Smentite le profezie sul boom dei casi dall'inizio delle lezioni. Il primo settembre erano oltre 6.500, un mese dopo 3.405.È passato quasi un mese dall'inizio del nuovo anno scolastico e la temuta crescita dei contagi non si è verificata. «Se continuiamo con questi numeri, arriveremo ad avere almeno tra i 50.000 ed i 75.000 contagi la settimana tendente ai 100.000», era lo scenario che immaginava a luglio l'infettivologo Matteo Bassetti. Dello stesso avviso il professor Massimo Galli, che ad agosto commentava: «In autunno non credo avremo la pressione dello scorso anno, perché le persone più a rischio di fare una brutta malattia sono vaccinate. Ma avremo comunque molte più infezioni di quanto si pensi, perché molte persone si stanno infettando in maniera asintomatica come i giovani». Aggiungeva l'esperto: «Il vaccino per gli under 12 è fondamentale perché, con la riapertura delle scuole, la diffusione fra i bambini fa da elemento di diffusione incoercibile». Poche settimane dopo era l'epidemiologa Stefania Salmaso a profetizzare: «Quando si riapriranno le scuole, penso che avremo anche dei numeri più alti perché le infezioni circoleranno». Il vaccino anti Covid per i più piccoli per fortuna non è ancora stato approvato e i contagi non preoccupano, la circolazione del virus è in calo. Pochi dati forniscono il quadro della situazione. Al primo settembre 2021 i nuovi casi furono 6.503 casi per un totale di 136.578 positivi, al primo ottobre sono stati registrati 3.405 casi e i positivi erano 93.652, quindi in forte calo. Ieri altra flessione: 3.312 nuovi casi. La diminuzione dei contagi si segue meglio guardando l'andamento della curva nelle settimane precedenti. Il 24 settembre, i nuovi casi erano stati 3.797 con 103.556 positivi in tutto il Paese. Quindici giorni prima i nuovi casi erano stati 4.552 con 114.271 positivi, il 10 settembre l'incremento dei casi rispetto al giorno precedente fu di 5.621 con 128.489 positivi. «La situazione è buona: il numero dei contagi continua a scendere, come quello dei ricoverati nelle unità di terapia intensiva; i decessi sono stabili», dichiarava già due settimane fa il fisico Giorgio Sestili, fondatore del network Coronavirus. Dati e Analisi scientifiche. Domenica scorsa l'epidemiologo Carlo La Vecchia prevedeva su Repubblica che «fino a metà ottobre la discesa della curva epidemica continuerà e a questo ritmo potremmo arrivare tra i 2.000 e i 2.500 contagi al giorno». L'esperto è convinto che le cose proseguiranno bene anche perché una delle incognite, la riapertura della scuola, non sta dando problemi: «Non è successo niente. Buon segno», è stato il suo commento. Un anno fa la situazione era completamente diversa, dai 978 nuovi casi registrati il primo settembre 2020 si passò ai 2.248 del primo ottobre. Dieci giorni dopo l'inizio delle scuole, fissato allora il 14 settembre, i nuovi contagi erano quasi raddoppiati, diventando 1.786. Abbiamo scongiurato il pericolo dad? Troppo presto per dirlo, anche perché sul fronte quarantene in caso di positivi in aula c'è ancora molta strada da fare. «La scuola sarà l'ultima cosa che chiuderà nel Paese, se in un istituto si certifica un focolaio, si isola l'istituto. Se il contagio è in una classe, si isola la classe», sosteneva a settembre il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, collegandosi al decreto del 6 agosto. Per fortuna questa logica sta cambiando, l'ipotesi al vaglio del Cts è di lasciare a casa solo i compagni di classe più stretti del positivo, vale a dire quelli nei banchi davanti, dietro e di lato come accade in aereo, e di limitare a cinque giorni l'isolamento. «Sicuramente l'attuale quarantena è una misura molto invasiva, si può ridurre», ha dichiarato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. Qualche Regione pensa di abolirla, per gli alunni vaccinati contro il Covid. Se cambia il protocollo in caso di contagio a scuola, tireranno un sospiro di sollievo gli studenti (e i loro genitori) che già si sono visti interrompere la frequenza e tornare alla dad, con intere classi isolate in parecchie Regioni. Senza contare il lavoro per gli istituti, costretti a ripetute sanificazioni se non a chiusure di tutte le aule, come è successo in questo primo mese di lezioni. Molta attesa c'è anche per l'attuazione dei piani di screening della popolazione scolastica con test molecolari salivari condotti, su base volontaria, su alunni nella fascia di età 6-14 anni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, individuate in appositi elenchi come «scuole sentinella». Campioni raccolti a casa, poi consegnati alla scuola che provvederà a inviarli in laboratorio, procedura ripetuta ogni quindici giorni per «sorvegliare la diffusione del virus in ambito scolastico anche in soggetti asintomatici», come indica l'Istituto superiore di sanità. Dallo scorso 20 settembre è tornata funzionante la rilevazione dell'andamento dell'emergenza Covid-19, sul portale ministeriale Sidi, ma di quei dati non c'è ufficialità. Assieme alla discesa della curva epidemica è importante sapere il numero delle positività in classe non per creare allarme, ma per una trasparenza che da sempre invochiamo.