2021-09-09
Sulla scorta al rave c’è l’informativa ma Faraone si ostina a non vederla
Il senatore di Italia viva ha attaccato «La Verità» omettendo l'esistenza di documenti che ci danno ragione. Nessuna autorità ha smentito le nostre ricostruzioni che portano diritte al capo di gabinetto di Luciana Lamorgese.Da tempo avevo il sospetto che molti onorevoli intervenissero spesso su argomenti che non conoscono, dando fiato alle trombe, ma soprattutto alle trombonate. Da ieri il sospetto si è però tramutato in certezza e a fornirmi la prova di ciò che immaginavo è stato Davide Faraone, senatore della Repubblica in quota Italia viva. Intervenendo a «Morning News», il programma condotto su Canale 5 da Simona Branchetti, il parlamentare ha preteso di commentare la vicenda della scorta fornita dalle forze dell'ordine alla colonna di automezzi diretta sulle rive del lago di Mezzano, dove si è svolto il noto raduno abusivo di migliaia di sballati. Come è noto ai lettori della Verità, la notizia delle pattuglie di carabinieri e polizia che hanno fatto da apripista a camper e camion diretti a Valentano è stata fornita in esclusiva dal nostro quotidiano e nessuna autorità è stata in grado di smentirla. Anzi: a Palazzo Madama, dove forse a sua insaputa Faraone occupa un seggio, Fratelli d'Italia ha presentato un'interrogazione urgente al ministro per chiarire la faccenda. Ecco, mentre nessuno ha negato i fatti descritti dalla Verità, l'onorevole di Italia viva ha esordito in tv dicendo: «Lasciatemi dubitare della notizia. Io farò tutti gli approfondimenti da parlamentare, interrogheremo il ministro, ma io non credo che il Viminale possa aver scortato in piena pandemia e con ordinanze che impediscono assembramenti tutte quelle persone lì, una massa di gente, in quel rave così pericoloso e che si è dimostrato devastante». Premesso che un parlamentare, il quale per sua stessa ammissione non ha fatto approfondimenti, farebbe bene a non commentare un fatto di cui non conosce nulla, Faraone non si è fermato a questo. Alla conduttrice che gli obiettava citandogli l'esistenza di un'informativa, il senatore ha baldanzosamente replicato: «Io sono fermo a un articolo giornalistico di un quotidiano, che molto spesso è un quotidiano scandalistico». Ma se davvero il rappresentante di Italia viva fosse fermo a un articolo giornalistico, se cioè l'avesse letto invece di commentarlo in tv, egli avrebbe saputo ciò che Simona Branchetti ha chiarito, ovvero che esiste un'informativa. La Verità, che non è un quotidiano scandalistico, ma un quotidiano che gli scandali li svela anche quando danno fastidio ai faraoni di turno (sì, con la f minuscola), ha potuto prendere visione della nota trasmessa al prefetto Bruno Frattasi, capo di gabinetto del ministro Luciana Lamorgese. Dunque, non si tratta di un sentito dire. Non è una voce raccolta in piazza quella che noi abbiamo riferito. L'articolo della Verità, oltre che da diverse testimonianze, trae spunto da un documento, e se il senatore di Italia viva continua a dubitare della notizia siamo pronti a esibirlo, così finalmente, prima di parlare, Faraone potrà fare gli approfondimenti di cui egli stesso sente la necessità.Nella stessa trasmissione, l'onorevole si è anche lanciato in una difesa sperticata del ministro dell'Interno, ammettendo che se «qualcuno fosse stato sfruttato per un assembramento sarebbe clamoroso. Ma siccome conosco la ministra Lamorgese e la sua serietà, credo che abbia anche fatto bene nella gestione di quel rave, perché se avesse fatto come le veniva consigliato lo sgombero con idranti e violenza…». La frase è rimasta appesa, perché dallo studio gli è stato fatto presente che un ragazzo è morto e la festa, con musica e droga, è proseguita ugualmente. Ma per il senatore il raduno è stato fatto smontare in maniera corretta. «Il problema», ha concluso, «è che non doveva esserci».Ecco, quest'ultima è l'unica frase giusta che il rappresentante di Italia viva ha pronunciato. Il problema è che un raduno abusivo di migliaia di persone, in un'oasi privata, non ci doveva essere. Peccato che alle segnalazioni delle forze dell'ordine, accortesi dell'inusuale corteo di camion e camper, qualcuno abbia replicato negando l'autorizzazione a intervenire e bloccare la carovana. Anzi, praticamente abbia invitato le pattuglie ad accompagnare la compagnia di sballati, con i risultati che carabinieri e polizia hanno «agevolato» l'occupazione di un'azienda agricola, la devastazione di un'intera area, un assembramento pericoloso di persone (tutto ciò mentre i concerti sono praticamente vietati) e lo spaccio di droga, perché come tutti si sono resi conto, l'appuntamento mirava a quello: a sballarsi in libertà, tra musiche che assordavano e stupefacenti che stordivano. Il problema non è che lo sgombero sia avvenuto senza scontri (anche perché ormai il raduno era terminato), ma che invece di impedirlo le istituzioni lo abbiano facilitato.C'è infine un'ultima considerazione che spiega tante cose, anche perché i giornali vendano sempre di meno. Tranne pochissime eccezioni, nessun organo di stampa ha ripreso l'esclusiva della Verità. Sì, i giornaloni (ma anche i giornalini) hanno preferito stordire i lettori con la 545esima intervista a un virologo, evitando di chiedersi chi abbia autorizzato le forze dell'ordine a scortare il corteo abusivo. Forse, come Faraone, i colleghi erano alla ricerca di approfondimenti. Beh, non affannatevi: se volete l'informativa spedita al capo di gabinetto del ministro ve la mandiamo noi. Così, invece di nasconderla, la notizia la potrete dare.