2023-05-20
La Schlein parla come una marziana
Su «Repubblica», la leader dem dice la sua sull’emergenza come se non fosse stata delegata alla prevenzione. E per non ammettere il dissesto sfodera una supercazzola.Ieri la segretaria del Pd, Elly Schlein, in un’ampia intervista a Repubblica, ha parlato del disastro che sta vivendo parte dell’Emilia Romagna non da segretario di partito e da ex vicepresidente della Regione Emilia Romagna, fino al 24 ottobre 2022 con la delega al Patto per il clima (cioè la competenza specifica su tutto quello che andava fatto perché quello che è accaduto non accadesse o accadesse in misura molto minore), ma come un’opinionista che dice la sua dall’esterno su quello che andrebbe fatto e non fatto e non accennando minimamente a ciò che lei avrebbe potuto fare. Neanche un minimo di mea culpa. Tutta colpa del cambiamento climatico, nessuna colpa degli amministratori di quella Regione. Sia ben chiaro, qui non si tratta di fare sciacallaggio su un ente governato dal centrosinistra, si tratta di cominciare a capire cause e responsabilità perché ciò non avvenga nel futuro: si tratta, cioè, di immergersi nella concretezza e sfuggire a ogni ideologismo che vuole attribuire tutto e sempre al cambiamento climatico e troppo poco - come non pochi dubbiosi affermano - all’elemento «antropico», cioè relativo alle azioni dell’uomo, che riguardano l’uomo stesso e non semplicemente i fattori climatici. E, sempre per essere chiari, qui non si tratta di fare del negazionismo nei confronti del cambiamento climatico stesso, ma di cosa si può fare sul territorio in concreto per almeno alleviare le conseguenze di queste catastrofi naturali. Ebbene, la segretaria, ex vicepresidente dell’Emilia Romagna, di fronte alla domanda di Repubblica: «Dopo questa ennesima alluvione, da parte della politica, servono scelte più coraggiose?». Risposta: «Sì. Nell’immediato per le zone colpite va bene la sospensione degli adempimenti fiscali». E diciamo noi: ci mancherebbe altro, sarebbe come dire che a un assetato bisogna dare l’acqua, siamo ben oltre l’ovvietà, siamo nel truismo, cioè in una affermazione talmente evidente che è ridicolo - come dice la Treccani - enunciarla e superfluo spiegarla. «Ma ci vorranno», ha proseguito, «molte altre risorse, miliardi di euro». Toh, ci aspettavamo che costasse poco. «E serve una semplificazione per gli interventi. In prospettiva è fondamentale un salto di qualità del sistema Paese». Non c’è dubbio, intanto, però, non occorre un salto, basterebbe camminare o correre sui disastri idrogeologici sui quali non si è intervenuti, vicepresidente Schlein inclusa. «L’Italia non ha ancora fatto i conti con la sua fragilità». Ripetiamo: sta parlando la segretaria del Pd e l’ex vicepresidente dell’Emilia Romagna con delega a quello che una volta si chiamava Ambiente o un’opinionista di Ultima generazione? «Si parla in questi mesi», prosegue la Schlein, «di modifiche al Pnrr, c’è chi dice che non potremo spendere tutte le risorse, ecco avrebbe senso mettere più fondi sulla prevenzione del dissesto idrogeologico». Da notare che Repubblica di ieri, la stessa che ha ospitato l’intervista della Schlein, titolava così in prima pagina: «Nove miliardi stanziati nel 2018 per combattere il dissesto idrogeologico in Emilia Romagna non sono stati spesi». Dov’era la Schlein? Stava forse costruendo una mega fionda per far fare il salto di qualità al sistema Paese? Evidentemente non è riuscita in tempo a costruirla. «Poi diciamolo: possiamo migliorare la resilienza del territorio, ma è chiaro che questo è l’impatto della crisi climatica, su cui questo governo è totalmente indifferente». E quelli prima? Tutti i colori compresi? «Quante volte gli ecologisti sono stati accusati di dipingere scenari apocalittici... purtroppo poi le cose accadono». Per la verità se c’è qualcuno che ha dipinto in questi ultimi tempi sono stati gli attivisti di Ultima generazione da lei difesi, solo che hanno imbrattato monumenti la cui ripulitura è costata alle nostre tasche. Magari le sue sono più capienti delle nostre ma glielo diciamo semplicemente per informazione, qualora non lo sapesse. Oltre al cappotto quest’anno mi comprerò anche le giacche senza maniche perché, per la seconda volta, a leggere questa intervista, mi sono cadute le braccia. Ma com’è possibile che una donna ben istruita e segretaria di un partito, quindi doverosamente informata sulle questioni del Paese, non abbia citato una sola volta, in questo pezzo chiave dell’intervista, il dissesto idrogeologico. Sa la dottoressa Schlein cosa sono gli invasi? Sono strutture, bacini, che hanno lo scopo di contenere una notevole massa d’acqua dove possano confluire le acque in eccesso dovute a fenomeni naturali, quanti ne ha progettati in Emilia Romagna? Quanti intende progettarne nel suo programma ove andasse al governo? Non è dato sapere. Ma poi, come può dire che le cose comunque accadono perché c’è poco interesse sul tema climatico da parte di questo governo in carica da pochi mesi. Se fosse dotata di un po’ di onestà intellettuale, avrebbe detto che sono 20 anni, meglio 30, che se ne sono occupati poco in molti. Certo, è successo che qualcuno abbia fatto discorsi simili a parti invertite, cioè dall’altra parte della Schlein, ma questo non giustifica, anzi, semmai, rende ancora più grande l’errore. In Emilia Romagna sono esondati 26 fiumi, se non sbaglio, e molti studiosi anche emiliani, e non di destra, hanno sostenuto che gli alvei dei fiumi sono troppo stretti e che quindi le sponde o rive andavano allargate perché, così facendo, la delimitazione delle acque sarebbe più larga e avrebbe quindi assorbito più acqua. Il ministro Nello Musumeci, che si occupa di Protezione civile, ha detto che servono la riqualificazione della rete di distribuzione dell’acqua, delle reti di assorbimento dell’acqua, vasche di contenimento (anche per affrontare il tema della siccità), nuovi invasi e nuove dighe, poiché non se ne fanno da 40 anni.Ammesso e non concesso che sia vero tutto quanto dicono gli ambientalisti di varie generazioni, la questione del dissesto idrogeologico risulta ancora più urgente perché le inondazioni devastatrici ci sono da prima che si parlasse di questione ecologica. Basterebbe pensare alle inondazioni di Verona e del Polesine, ambedue del 1882: abbastanza per poter fare qualcosa. E forse sarebbe l’ora di cominciare. Segretaria Schlein per ora lasci perdere i salti, parli più modestamente dei passi che andavano fatti anche in Emilia Romagna e non sono stati fatti.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.