2024-07-11
Schiaffo sugli affitti brevi ma Nardella esulta
Dario Nardella (Getty Images)
Il Tar dichiara non più in vigore le norme volute dall’ex sindaco di Firenze Dario Nardella che vietavano le locazioni in centro. Ma per l’eurodeputato dem i giudici non entrano nel merito: portiamo la battaglia in Ue. Confedilizia: «Norma illegittima, si buttano i soldi del contribuente».Può succedere che il sindaco uscente di una grande città turistica come Firenze esulti perché il Tar ha appena sconfessato la delibera su una delle battaglie fondanti del suo mandato? Sembra paradossale, ma è quello che è accaduto con Dario Nardella che appresa la decisione del Tribunale amministrativo di ritenere non più in vigore le sue norme che vietavano gli affitti brevi in centro si è affrettato a manifestare soddisfazione per la sentenza. «La strada indicata da Firenze sul blocco degli affitti brevi nel centro storico cittadino», ha spiegato il neo eurodeputato, «è quella giusta. Il Tar non entra nel merito e non dichiara illegittima la delibera del Comune. Dunque nessuna bocciatura da parte dei giudici amministrativi. Bene fa la sindaca Sara Funaro a ribadire l’intenzione di andare avanti nel percorso iniziato durante la scorsa legislatura, saremo al suo fianco. Intanto, al Parlamento europeo siamo già al lavoro con deputati di diversi Paesi per chiedere al più presto la definizione di regole comunitarie». Premesso che il tutto nasce da uno dei tanti pasticci del Pd e quindi magari sarebbe stato più appropriato fare mea culpa piuttosto che propaganda basandosi su una sentenza che mette fuori dai giochi una tua delibera, vale la pena fare un paio di passi indietro per capire perché i dem e la sinistra abbiano ben poco da esultare e prendano una strada senza uscita quando propongono di risolvere la questione a livello europeo. Tutto inizia lo scorso 2 di ottobre quando, grazie al voto favorevole di Pd, Sinistra e del capogruppo M5s Roberto de Biasi, passa in Comune la norma fortemente voluta dal sindaco Nardella che vieta le locazioni turistiche di poche giornate. L’ex delfino di Renzi ne fa una questione di principio e soprattutto capisce la portata nazionale del fenomeno e ci si butta a pesce. Oltre al centrodestra si oppone in modo convinto anche Italia Viva. Polemiche e ricorsi si succedono a strettissimo giro con le associazioni di categoria più direttamente coinvolte che partono lancia in resta. Confedilizia, Apartments Florence, Property Managers Italia chiedono in coro un intervento dei giudici per ripristinare il diritto dei proprietari di disporre come meglio credono del loro bene immobile ed eliminare il divieto sugli affitti brevi. Certo, il Tar, quando giudica cessata la materia del contendere per via dello stralcio della variante urbanistica (in cui era contenuto il divieto) nel piano operativo pubblicato nel maggio scorso dal Comune, si esprime su una questione di procedura e non entra nel merito. Ma la questione procedurale riguarda sceltre precise del Pd che hanno di fatto eliminato la materia del contendere. Il perché lo spiega Sinistra Progetto Comune che aveva detto sì alla delibera e ora bacchetta i dem: «Il Pd», evidenzia, «si è assunto la responsabilità di togliere dal nuovo Piano Operativo gli strumenti scelti per normare gli affitti brevi, che avevamo chiesto di estendere a tutta la città. Ricordiamo bene come è andata. Un teatrino tra vecchio e nuovo testo, con emendamenti, auto emendamenti e polemiche tutte interne al centrosinistra». Insomma, Nardella parla di problemi procedurali, ma anziché esultare dovrebbe prendersela con se stesso. La partita quindi ricomincia da ottobre e le associazioni di categorie sono ancora più convinte di vincerla. «Il Tar», spiega alla Verità il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, «ha svolto la prima parte del lavoro, bocciando in modo clamoroso lo sgangherato modo di normare del Comune di Firenze, dovuto al furore ideologico di quel Dario Nardella che ha più volte definito l'affitto una “rendita parassitaria”. Purtroppo, però, sembra che i soldi dei contribuenti fiorentini continueranno a essere spesi in ricorsi e spese giudiziarie, visto che il nuovo sindaco ha annunciato di seguire la linea del suo predecessore. Vorrà dire che il Tribunale amministrativo dovrà tornare a pronunciarsi, per bocciare definitivamente quest’idea, la cui palese illegittimità è spiegata nelle centinaia di pagine con le quali decine di associazioni si sono opposte a questa intollerabile sopraffazione nei confronti del diritto di proprietà e della libertà economica». E poi, come detto, c’è la strada europea invocata dal Pd e da Nardella. «Con sprezzo del ridicolo», continua Spaziani Testa, «l’eurodeputato democratico minaccia di proporre anche in sede Ue le regole liberticide che ha tentato, senza successo, di introdurre nella sua città». Una escalation di propaganda che pretende di far decidere a Bruxelles una questione locale e legata a stretto filo alle caratteristiche storico, artistiche e morfologiche di una città. Una delegittimazione dei poteri del sindaco che arriva proprio da un fresco ex primo cittadino. Ma Nardella, si sa, ha sempre avuto un orizzonte politico più ampio di quello angusto nel quale la sua posizione istituzionale lo costringe.
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