2025-05-09
Sánchez liquida i morti del blackout: «Pensate agli 8.000 uccisi dal clima»
Il premier non piange le vittime dell’«apagón» e spara dati a caso su quelle del caldo.«Che grande cinismo è piangere i cinque morti a causa del blackout e ignorare le oltre 8.000 vite che ogni anno in Spagna si perdono a causa del cambiamento climatico». Sono queste le vergognose parole usate dal primo ministro Pedro Sánchez durante la sua comparizione davanti al Congresso in seduta plenaria, dove annunciava che ci vorrà del tempo per scoprire le cause del grave blackout che il 28 aprile ha paralizzato l’intero Paese. Il premier ancora non sa fornire una spiegazione dell’accaduto, però ha cercato di spegnere ogni critica denigrando l’energia nucleare, sostenendo le rinnovabili, attaccando gli ultra ricchi che a suo avviso possiedono le centrali e di fatto negando ogni responsabilità politica del «apagón». Quanto alla politica green, Sánchez ha avvertito: «Non ci discosteremo nemmeno di un millimetro dal programma previsto» perché le rinnovabili «non sono solo il futuro energetico del nostro Paese; sono la nostra unica e migliore opzione».A parte il vergognoso cinismo di denigrare i deceduti (anche una sola vittima meritava di essere commemorata e il conteggio finale ancora non si conosce), risultano incomprensibili i dati esibiti da Sánchez. Secondo i media spagnoli, non si tratta di elaborazioni ufficiali ma probabilmente provengono da un rapporto europeo preparato dal Barcelona Institute for global health (ISGlobal). Lo studio, che era stato pubblicato nell’agosto scorso da Nature Medicine, prendeva in esame diversi anni fino al 2023, uno dei più caldi «mai registrati in Europa», con 47.000 decessi nel continente dovuti al caldo, secondo l’agenzia. Di questi circa 8.000 si trovavano in Spagna, però secondo una stima come sottolineavano gli stessi autori. Non a caso, nei dati ufficiali sui decessi in Spagna disponibili sul sito Web dell’Istituto nazionale di statistica (Ine), il caldo non compare mai come causa. Figurano malattie infettive, dell’apparato respiratorio e circolatorio, tumori, patologie che colpiscono il sistema immunitario e molte altre. Sono conteggiati pure decessi per cause esterne, come suicidi o incidenti stradali, ma del caldo killer non c’è traccia. Anzi, l’emittente giornalistica Libertad Digital evidenzia come nel 2023 la media dei quattro mesi più freddi dell’anno fosse stata di 41.303 decessi al mese, mentre nei quattro mesi più caldi risultava di 33.419. Altro che ondata di morti per il cambio climatico.Il premier ha anche minimizzato l’impatto economico del lunedì nero spagnolo, stimandolo in 415 milioni di euro. A suo avviso «è stato limitato». Secondo le associazioni dei datori di lavoro e i lavoratori autonomi, le perdite subite sono invece di almeno 1,3 miliardi di euro.Durante la sua audizione al Congresso ha cercato di blandire la popolazione di un «Paese straordinario» che ha dato l’esempio «al mondo intero», ma che non ritiene degna di ricevere spiegazioni serie sul blocco che ha lasciato l’intera Spagna senza elettricità e acqua fino a dodici ore, «Ha descritto il blackout come se fosse una commedia bucolica» e ha detto che «gli spagnoli e le spagnole hanno tirato fuori il meglio di sé durante le ore di taglio delle forniture», commenta lo scrittore Jesús Fernández Úbeda. Per poi aggiungere: «Sánchez non vuole solo elettori: vuole fanatici». Mancava solo che affermasse che il disastro sofferto è stato un fatto positivo per la società e l’economia. «Ascoltandola, il popolo spagnolo spererà che si ripeta», gli ha replicato sarcastico il presidente del Pp, Alberto Núñez Feijóo.È stato il leader dell’opposizione a piangere le vittime: «Lunedì 28 aprile, cinque spagnoli sono morti a causa degli effetti collaterali del grande blackout. Una settimana dopo, 11.000 persone sono rimaste senza acqua, elettricità e cibo per più di 14 ore sui treni ad alta velocità spagnoli, e il signor Sánchez ritiene che menzionare le cinque persone morte sia un atto di cinismo. Il mio pensiero va a questi morti, alle loro famiglie, a tutti coloro che hanno sofferto angoscia, mancanza di comunicazione e perdita».
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)