2023-10-28
Sì a Salvini: quota 103. Ma sono penalizzate le pensioni dei medici e sopra i 2.200 euro
Matteo Salvini (Getty Images)
Costa caro l’assegno anticipato. Decurtazioni per 300.000 statali. Ridotta ancora la rivalutazione di chi guadagna fino a 2.800 euro.Alla fine il vicepremier Matteo Salvini può dire di avere mantenuto la sua promessa: nell’ultima bozza del testo della manovra, nel capitolo pensioni non c’è più il riferimento alla tanto odiata quota 104, addio al lavoro al raggiungimento dei 63 anni di età con 41 anni di contributi, ma lo strumento principe per godersi in anticipo gli anni di meritato riposo resta quota 103. Si guadagna un anno, certo, ma non proprio a buon mercato. Perché se quella circolata ieri dovesse restare (ma su questo punto nessuno si sente di mettere la mano sul fuoco) la versione definitiva della legge di Bilancio, le penalizzazioni in cambio della flessibilità non sarebbero di poco conto. Innanzitutto va evidenziato che si riducono le finestre e quindi i dipendenti privati che maturano 62 anni più 41 di contributi dovranno aspettare 7 mesi, anziché i 3 attuali e i 6 delle precedenti bozze, prima di andare in pensione, mentre i pubblici 9 contro i 6 di prima. Semplificando potremmo dire che si tratta di quota 103 e un po’. Non solo. Perché l’assegno anticipato sarà determinato secondo le regole di calcolo del sistema contributivo e in ogni caso non potrà superare come valore lordo mensile massimo quattro volte il trattamento minimo previsto per le mensilità di anticipo del pensionamento. In soldoni, nei mesi che si guadagnano rispetto ai 67 anni dell’età pensionistica «ordinaria» non si potrà guadagnare più di 2.250 euro lordi al mese.Il capitolo previdenziale resta comunque il più critico per la manovra. Vale circa 200 milioni di euro l’altra modifica presente nella nuova bozza: la riduzione dal 90 all’85% della rivalutazione delle pensioni non superiori a 5 volte il minimo, quelle che valgono cioè circa 2.800 euro lordi al mese. Cosa vuol dire? Ogni anno gli assegni previdenziale si rivalutano in base all’indice medio dei prezzi al consumo comunicato dall’Istat al ministero del Tesoro. Per il prossimo anno ci saranno dei tagli che per le pensioni da 2.250 a 2.800 euro lordi non saranno più del 10 ma del 15% rispetto alla rivalutazione. Restano, invece, confermate le percentuali di indicizzazione per le altre fasce di pensioni: mantengono il 100% della rivalutazione i trattamenti non superiori a 4 volte il minimo (circa 2.250 euro lordi a mese), mentre arrivano al 53% le pensioni tra 5 e 6 volte il minimo, 47% per quelle tra 6 e 8 volte il minimo (fino a 4.500 euro), 37% per quelle tra 8 e 10 volte (fino a 5.600 euro) e 22% per pensioni sopra 10 volte il minimo (superiori a 5.600 euro).Poi c’è il capitolo «statali penalizzati» rispetto ai quali vale la pena fare un po’ di chiarezza. In primis sui numeri. Su una platea di circa un milione e 100.000 dipendenti di enti locali, ufficiali giudiziari, sanitari, insegnanti di asilo e scuole elementari dovrebbero essere non più di 300.000 i lavoratori interessati dal provvedimento che il governo aveva già inserito nella precedente manovra (salvo poi rimuoverlo) e che adesso è stato riproposto anche nell’ultima bozza della legge di bilancio per il 2024. La norma elimina la misura (risale al 1962) in base alla quale ad alcuni dipendenti pubblici, il taglio riguarda chi ha iniziato a lavorare tra il 1984 e il 1994, bastava anche un solo mese di servizio per ottenere un coefficiente di calcola della pensione più vantaggioso. Secondo i conteggi dei sindacati, in media l’assegno previdenziale si ridurrebbe tra i 3.000 e i 7.000 euro lordi all’anno.Tra i più penalizzati, sia per il discorso flessibilità che per la norma sui dipendenti pubblici, ci sono di certo gli operatori sanitari. «Alla luce della bozza della manovra economica apparsa sugli organi di stampa», sottolinea Anaao Assomed, «c’è forte preoccupazione e sdegno per la norma di adeguamento al ribasso delle aliquote di rendimento delle gestioni previdenziali dei medici e dirigenti sanitari». Secondo i calcoli dell’associazione del settore, la perdita è stimabile tra il 5% fino al 25% di tutto l’assegno pensionistico, a seconda degli anni di contribuzione pre 1996. E c’è il pericolo concreto di una forte diaspora verso il privato. Il ministro Calderone, sempre in attesa che venga messo un punto sul testo definitivo, evidenzia: «Ogni ministro ha dovuto fare dei sacrifici. Sul fronte pensioni non troviamo una riforma strutturale che invece è uno degli obiettivi di legislatura. Non c’è la volontà di individuare azioni contro una determinata fascia di soggetti, ma dobbiamo tenere in equilibrio conti previdenziali e dinamiche del mondo del lavoro». E anche Luigi Sbarra (Cisl) che mantiene un dialogo costante con il governo chiede uno sforzo: «Sulle pensioni c’è ancora tempo per migliorare. In caso contrario l’esecutivo incasserà su queste materie la nostra contrarietà». Per il resto verrebbero confermati Opzione donna e Ape sociale, ma con requisiti più stringenti. Per il primo strumento di flessibilità in uscita l’età sale a 61 anni con 35 di contributi, per il secondo (disoccupati, invalidi, caregiver ecc.) si arriva a 63 anni e 5 mesi rispetto ai 63 precedenti.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.