«Salvare le paritarie o collassa il sistema scuola. Da M5s-Pd colpevoli ritardi, famiglie pronte a protesta»

«Salvare le paritarie o collassa il sistema scuola. Da M5s-Pd colpevoli ritardi, famiglie pronte a protesta»
Lucia Azzolina (Ansa)

«Salvare le paritarie significa impedire il collasso del sistema scuola in Italia. Avere solo l'istruzione statale, come è nei sogni della maggioranza 5stelle e dem che è già rea di colpevoli ritardi, non solo significa far fuori le scuole di ispirazione cristiana che tanto sono odiate da loro, ma significa ignorare i costi standard della scuola per lo Stato. Il ministro Azzolina forse non sa che ogni studente nella scuola statale costa 6.500 euro, contro i 500 euro in media per ciascuno dei 900.000 alunni delle paritarie» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia.

«Uno Stato laico, non laicista e ideologico, saprebbe che le scuole paritarie gli fanno risparmiare circa 900 milioni di euro l'anno e quindi non aspetterebbe il 2021 per stanziare i fondi a loro favore come invece sta predisponendo il Pd, perché per quella data queste realtà saranno tutte collassate» hanno continuato Brandi e Coghe.

«C'è un virus ancora più pericoloso del Covid che sta infettando l'Italia - hanno aggiunto Brandi e Coghe - quello della perdita delle libertà, compresa quella della scelta educativa . Per questo lanciamo la campagna #Liberidieducare con il Comitato Difendiamo i Nostri Figli perché il Governo provveda alle necessità delle famiglie, delle scuole paritarie - che non sono solo cattoliche - e del personale docente e non docente che ci lavora».

«Adesso, subito - è l'appello - il finanziamento degli stipendi, il rimborso delle rette e l'adozione del costo standard per le scuole paritarie. E venga accettata la proposta di un fondo nazionale per le paritarie prima che siano tutte fallite. Le famiglie non ce la fanno a pagare le rette e se non verranno aiutate appena finito il lockdown saranno pronte con noi a scendere in piazza e a far sentire la loro protesta» ha concluso Pro Vita e Famiglia.

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