Da Dodo a Vuitton, la Milano del design sa molto d'Asia
- A Milano c'è voglia d'Oriente. A dimostrarlo sono le molteplici installazioni e collaborazioni con designer provenienti soprattutto dal Giappone. La nostra guida agli eventi.
- In occasione della settimana del design, un ryokan, l'hotel tipico nipponico, apre le sue porte in corso Garibaldi. All'interno si scoprono i benefici del dormire a contatto con la natura lasciandosi cullare dal cambiare delle stagioni.
- Dodo collabora con l'artista Windy Chien e lancia lancia la linea «stronger together»: un gioiello a forma di nodo per festeggiare i primi 25 anni del marchio.
- Louis Vuitton torna con Objets Nomades. In esposizione a Palazzo Serbelloni 45 oggetti di cui dieci mai visti prima. Tra questi spicca il Blossom Vase di Tokujin Yoshioka ispirato al celebre motivo del fiore Monogram e realizzato in vetro di Murano lavorato a mano.
- Fuorisalone: la Corea invade via Tortona e le opere d'arte si acquistano fotografando un Qr code. Guarda il video.
Lo speciale comprende tre articoli, gallery fotografiche e video.
A Milano c'è voglia di Asia. A dimostrarlo sono le molteplici installazioni e collaborazioni con designer e artisti provenienti da Cina, Giappone e Corea che stanno riempiendo le vie del Fuorisalone.
Se non volete fare la figura di quelli che non ne capiscono nulla di design, il consiglio è quello di imparare a dire buongiorno in cinese e in giapponese (rispettivamente si dice «ni hao» e «ohayo», ndr.) e tuffarvi tra le decine di eventi presenti, fino a domenica, in città.
Abbiamo selezionato per voi cinque location imperdibili.
1. Ryokan-inn Boscage Okuyugawara × Team 24:01. I giapponesi, che vivono con la natura fin dai tempi antichi, hanno coltivato il concetto di una lanterna che fa più che illuminare semplicemente uno spazio. Dato che i giapponesi vivono in armonia con la natura, anche l'oscurità è benvenuta. Per questa edizione del Fuorisalone viene presentato il progetto di un ryokan (un albergo tipico giapponese in cui si dorme su tatami, ndr.) nel cuore di Milano.
Dove: Garibaldi 104, Corso Garibaldi 104
2. Monochrome Monologue. Korea Craft & Design Foundation promosso del Ministero della Cultura, Sport e Turismo della Repubblica di Corea, presenta le opere realizzate da 23 artisti coreani. Le esposizioni esprimono il concetto di sentimentalismo coreano attraverso il linguaggio del bianco e nero per mezzo di una pittura a inchiostro e lava e le sue innumerevoli sfumature di colore che permeano all'interno. Questa mostra, curata e installata dall'art director Kuho Jung, che vuole dimostrare l'unificazione e l'integrazione delle arti attraverso l'incrocio di vari generi, presenta una formazione spaziale simmetrica e asimmetrica in bianco e nero così come una manifestazione dimensionale della bellezza del vuoto.
Dove: Superstudio Più, via Tortona 27
3. 72 Microstagioni 七十二候 . Per la prima volta Ginette Caron Communication Design apre lo studio al pubblico
con una mostra che è un tributo alle 72 tradizionali stagioni giapponesi tradotte in illustrazioni, tessuti e piccoli oggetti.
La ricerca trae ispirazione dai titoli delle 72 microstagioni i quali offrono un viaggio poetico attraverso tutto l'anno, da Risshun (inizio della Primavera ai primi di febbraio) "Il vento da est scioglie il ghiaccio" fino a Daikan (Grande freddo a fine gennaio) "Le galline iniziano a deporre le uova".
Dove: piazza Sant'Ambrogio 29
4. Issey Miyake, Journey of a Raindrop - The strange attraction of water. L' artista olandese Jólan van der Wiel ha ideato una serie di suggestive installazioni che raccontano il viaggio che una goccia d'acqua percorre nella sua vita. Tubi sottilissimi trasparenti mostrano lo scorrere del tempo e della goccia nelle sale dell'unico store italiano del brand. All'interno del negozio, in esclusiva per Milano, le borse Obi e Konbu.
Dove: via Bagutta 12
5. Vibram, La via della gomma. Vibram, azienda leader nel settore delle suole in gomma ad alte prestazioni, festeggia i primi dieci anni del Vibram Technological Center, il futuristico centro di ricerca con sede a Guangzhou, in Cina, inaugurato ad aprile 2009. In questa occasione, l'azienda propone un suggestivo allestimento che richiama l'incontro tra Oriente ed Occidente, in un'atmosfera che collega il fascino di due mondi diversi, connessi da una sorta di "via dello gomma" che si snoderà sotto gli occhi dei visitatori attraverso contenuti video, installazioni e dimostrazioni dal vivo. Un'immersione rappresentativa delle diverse anime Vibram, attraverso design, sport, artigianalità e innovazione tecnologica.
Dove: via Voghera 11
Menzione speciale per Nanban, il negozio virtuale per gli appassionati di accessori e design nipponico ha messo radici, in occasione del Fuorisalone, negli spazi di Alcova (via Popoli Uniti 11/13). All'interno del pop up store troverete dai più classici oggetti di design a quelli di uso comune fino ai capolavori di artigianato. In più, due progetti speciali della collezione East meets West: un tessuto tenugui disegnato da Olimpia Zagnoli chiamato "Paesaggio verticale" e un dosa spaghetti in marmo di Carrara chiamato "Dōso", disegnato da Tsukasa Goto in collaborazione con il designer italiano Marco Guazzini.
Un nodo per festeggiare i primi 25 anni. Dodo collabora con Windy Chien e lancia lancia la linea «stronger together»
Dodo festeggia i suoi 25 anni e lo fa con una nuova collezione che si ispira a uno dei simboli più significativi del marchio, il nodo. Dalla nascita del brand infatti, i charm d'oro venivano stretti al polso o al collo grazie a colorati cordini, legati con semplici nodi regolabili. Un mix di gioielli e materiali più modesti che ha decretato il successo di Dodo in tutto il mondo. Per festeggiare la collezione e in occasione della Milano Design Week, il marchio italiano ha deciso di collaborare con l'artista cino-americana Windy Chien che incontrata dalla Verità spiega la propria passione.
Il nodo è leitmotiv della tua carriera come artista. Come nasce questa fascinazione?
«Circa cinque anni fa ho lasciato il mio lavoro da Apple perché dopo una lunga carriera nel mondo della musica e della tecnologia, volevo tornare a usare le mie mani. Dopo un anno in cui ho provato un po' di tutto ho scoperto i nodi e me ne sono innamorata. Ora è il mio lavoro a tempo pieno».
Cosa significa per te il nodo?
«I nodi per me sono incredibilmente affascinanti. Sono qualcosa di prettamente funzionale a cui la gente non pensa troppo. Nessuno definirebbe un nodo "bello" ma per me lo è e con la mia arte cerco di elevare qualcosa di semplice, trasformare l'ordinario in arte».
Come si passa da un lavoro come quello da Apple a qualcosa di così artistico?
«Io lo vedo come un ritorno alle origini. Non credo sia un lavoro così diverso. In fondo il nodo è qualcosa di semplice e funzionale, qualcosa che ci collega. I nodi sono una tecnologia semplice, sono il primo link di collegamento prima del computer».
Come nasce la tua partnership con Dodo?
«Mi hanno contattato via email e la mia prima reazione è stata "chi è Dodo?" Una volta chiesto ad un'amica italiana che vive a San Francisco ho scoperto che questo marchio è molto amato in Italia, ma anche nel resto del mondo. La mia amica mi ha detto che non esiste un italiano che non abbia un Dodo al polso. È stato molto emozionante scoprire che un brand così importante fosse interessato a una partnership con me. Il nostro è un vero e proprio sodalizio artistico».
Ti senti vicina a questo brand ora che l'hai scoperto?
«Decisamente. È semplice ma allo stesso tempo è elegante e senza tempo».
Cosa ne pensi del claim scelto «Stronger together» (Più forti insieme, ndr)?
«Trovo sia perfetto. Il nodo di Dodo collega due estremità. Da sole non sono niente, ma una volta unite diventano molto forti, quasi indistruttibili. È perfetto, è la vera essenza di questo nodo».
Qual è il tuo pezzo preferito della collezione Nodo?
«Mi piace molto l'anello. È piccolo ma il nodo d'oro è perfetto e forse è il pezzo che rappresenta maggiormente le due estremità che si uniscono».
In occasione della Milano Design Week hai creato un'installazione esclusiva per Dodo. Ci puoi raccontare qualcosa in merito?
«Quando mi hanno mostrato la collezione ho pensato "oh, questo nodo lo conosco". Quello di Dodo è un nodo molto semplice e sono partita proprio da quello, affiancandolo poi ad altri 13 tipologie - tutte le mie preferite - per creare l'installazione in vetrina. In totale in questo pezzo ce ne sono circa 200/250. Per crearlo ci sono volute circa 14 ore».
Qual è il tuo nodo preferito?
«Questa è una domanda davvero difficile, sono come i miei figli! Se devo proprio scegliere amo molto il nodo cinese a sfera. È tipicamente utilizzato nei pigiami così che quando si è a letto e ci si muove non dà fastidio. Questo è il mio preferito, ma a dire la verità sono tutti i miei preferiti».
Dodo è un marchio molto colorato. Come hai integrato questo aspetto nel tuo progetto?
«Questo uso del colore è una cosa che mi piace molto. Spesso nei miei progetti uso il bianco così è più facile per chi guarda vedere i dettagli dell'intarsio, ma con Dodo ho voluto sperimentare con i toni del rosso. L'ispirazione è stata il negozio stesso, molto colorato e vivace».
Fuorisalone: la Corea conquista Tortona e le opere d'arte si acquistano fotografando un Qr code
I vasi di Tokujin Yoshioka tra gli Objets Nomades di Louis Vuitton
Dal loro debutto nel 2012, gli Objets Nomades Louis Vuitton sono divenuti una collezione completa di quarantacinque oggetti. Le ultime novità, dieci pezzi in collaborazione con designer di fama internazionale, sono presentati a Milano, nella splendida cornice di Palazzo Serbelloni, durante il Fuorisalone 2019.
Quest'anno, la collezione di oggetti di Louis Vuitton ispirati al viaggio dà il benvenuto a due nuovi studi di design: Atelier Biagetti e Zanellato/Bortotto. L'atelier milanese Biagetti ha creato Anemona, un prezioso tavolo da pranzo con ripiano in vetro e base ondulata rivestita in morbida pelle color naturale Louis Vuitton all'esterno e smalto blu a contrasto all'interno. Il duo italiano Zanellato/Bortotto fa il suo debutto con Mandala Screen, un paravento composto da tre parti modulabili, in un sofisticato intreccio in pregiata pelle Louis Vuitton. Ispirato all'artigianato nomade, il paravento è realizzato in colori dalle tonalità delicate che ricordano la laguna veneziana al tramonto.
La Collezione Objets Nomades, in continua crescita, si arricchisce inoltre di una selezione di opere creative e poetiche realizzate dai designer che già fanno parte del progetto. I fratelli Campana hanno immaginato Bulbo, una seduta accogliente che avvolge i suoi ospiti in un fiore tropicale simile a un bozzolo in pelle e soffice tessuto. Il tavolo da pranzo Serpentine di Atelier Oï è un gioco di pesi e tensioni tra le gambe incrociate in legno di noce, tenute insieme da cinghie finemente lavorate in pelle blu Louis Vuitton. Doll di Raw Edges sono delle sedute gioiose, giocose e infinitamente personalizzabili che, come i tradizionali bauli Louis Vuitton, possono essere dipinte a mano con disegni speciali.
Marcel Wanders arricchisce la collezione con quattro nuovi oggetti: l'accattivante coppia Diamond Sofa e Armchair in frassino intrecciato rivestito in pelle; Venezia, una lampada ispirata alle tradizionali lanterne veneziane e Diamond Vase, un vaso realizzato in vetro di Murano rosso, soffiato artigianalmente, sospeso e protetto da cinghie in pelle. India Mahdavi ha creato il vassoio laccato Talisman, con il suo disegno dell'«occhio benevolo», mentre Tokujin Yoshioka presenta Blossom Vase, un vaso ispirato al celebre motivo del fiore Monogram, realizzato in vetro di Murano lavorato a mano.





