Da Dodo a Vuitton, la Milano del design sa molto d'Asia

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  • A Milano c'è voglia d'Oriente. A dimostrarlo sono le molteplici installazioni e collaborazioni con designer provenienti soprattutto dal Giappone. La nostra guida agli eventi.
  • In occasione della settimana del design, un ryokan, l'hotel tipico nipponico, apre le sue porte in corso Garibaldi. All'interno si scoprono i benefici del dormire a contatto con la natura lasciandosi cullare dal cambiare delle stagioni.
  • Dodo collabora con l'artista Windy Chien e lancia lancia la linea «stronger together»: un gioiello a forma di nodo per festeggiare i primi 25 anni del marchio.
  • Louis Vuitton torna con Objets Nomades. In esposizione a Palazzo Serbelloni 45 oggetti di cui dieci mai visti prima. Tra questi spicca il Blossom Vase di Tokujin Yoshioka ispirato al celebre motivo del fiore Monogram e realizzato in vetro di Murano lavorato a mano.
  • Fuorisalone: la Corea invade via Tortona e le opere d'arte si acquistano fotografando un Qr code. Guarda il video.

Lo speciale comprende tre articoli, gallery fotografiche e video.

La scommessa di Trump per la pace: pure l’Iran negli Accordi di Abramo
Donald Trump (Ansa)
Donald apre alla possibilità di alleggerire le sanzioni a Teheran. Ma le precondizioni per il suo nuovo Medio Oriente sono la fine dell’arricchimento dell’uranio e la pace a Gaza. Per la quale pressa ancora Netanyahu.
«A uscire sconfitto dal conflitto in Iran è stato Zelensky»
Volodymyr Zelensky (Ansa). Nel riquadro il generale Nicola Cristadoro
Il generale Nicola Cristadoro: «Putin durante la crisi ha mantenuto buoni rapporti con Israele e Trump. Ma ora sosterrà i piani nucleari di Teheran».
Edicola Verità | la rassegna stampa del 30 giugno

Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 30 giugno con Carlo Cambi

La Cassazione sta con i clandestini
Giorgia Meloni ed Edi Rama in visita al centro migranti di Shengjin, in Albania (Ansa)
Il Massimario della Corte, dopo aver pesantemente criticato il decreto Sicurezza, si scaglia anche sul patto con l’Albania per i rimpatri, prospettando rischi di «incostituzionalità». È l’ennesima bordata al governo Meloni e l’opposizione ci sguazza.
Le Firme

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