2024-02-02
Salini e Brizzi: prove tivù per la Lega calcio
L’ex ad della Rai e il regista, con la loro Bad Idea, hanno quote importanti di Soul Movie, la società che ha acquistato gli studi di Infront e potrebbe creare un’emittente per la serie A. Il piano industriale è ambizioso e infatti è iniziata la ricerca di fondi.Non è mai una Bad Idea chiedere finanziamenti alle banche, soprattutto se i progetti sono concreti e ambiziosi. È ciò che sta facendo la nuova holding della «comunicazione ibrida tecnologica», tutta italiana, che fa capo a due personaggi noti ed evidentemente complementari: l’ex amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, in rientro nel mondo del management privato dopo gli anni turbolenti a viale Mazzini in quota M5s, e il regista-sceneggiatore e produttore Fausto Brizzi, da qualche tempo in ombra dopo aver firmato commedie vincenti come La notte prima degli esami e Maschi e femmine. Un mese fa la strana coppia aveva varato Bad Idea, contenitore di sei società bene avviate nel mondo dell’intrattenimento, con lo scopo di occupare la prateria digitale e oltrepassare i confini dell’Intelligenza artificiale. Una caratteristica originale del gruppo è l’italianità totale. I marchi si occuperanno dal cinema alla televisione, fino all’advertising, passando attraverso la progettazione di esperienze virtuali di ultimissima generazione e allo sviluppo di algoritmi per rendere virali i contenuti. Spiega una nota del gruppo: «Bad Idea nasce con la volontà di mettere a sistema competenze unicamente italiane nel campo della produzione, dell’entertainment, dei media e del talent management per progetti che sfruttino sinergicamente tutti gli ambiti di sviluppo della content creation di eccellenza e gli strumenti tecnologici più innovativi». La caratterizzazione nel mondo del cinema e della tv è confermata dalla presenza come presidente di Filippo Cipriano, regista e pubblicitario, già numero uno di Fenix entertainment. La società di punta del gruppo è Lovit, specializzata nella produzione di fiction e film. Le altre sono Soul Movie e Soul Movie Studios (acquisite al 60%), per la produzione e post-produzione audiovisiva; Invisible cities, proprietaria di un brevetto unico al mondo che mappa in tempo reale intere città facendole vedere com’erano nell’antichità; Pepegas, per le produzioni dedicate ai contenuti per aziende e brand; infine Ariosa, società di management che segue numerosi artisti italiani, fra cui conduttrici e showgirl star dei social come Belen Rodriguez, Melissa Satta, Veronica Ruggeri, Paola di Benedetto e Flora Canto. Ora la task force si muove nel mondo finanziario per convincere banche e investitori della bontà del piano industriale, su base triennale, con un valore di produzioni attorno agli 80 milioni di euro e con costi di un certo peso, di fronte ai quali la liquidità sarebbe una «good idea» per mantenere la rotta. A margine della notizia ci sono un paio di curiosità. La prima riguarda Soul Movie, che ha in pancia gli studi di produzione Denuta 20 (dove si realizzano i programmi di Maurizio Crozza), acquisiti da Infront Italy, filiale del colosso di marketing sportivo che gestisce eventi internazionali, federazioni e sponsorizzazioni. La seconda è che l’ex general manager di Infront Italy, Jean Thomas Sauerwein, è entrato nella nuova startup con una quota attorno all’8% (Brizzi ha il 17,5%). Una presenza che sta facendo parlare il mondo dello sport, perché Sauerwein in Infront è stato braccio destro di Luigi De Siervo, attuale amministratore delegato della Lega Calcio, nonché suo testimone di nozze. Il movimento lascia aperta la porta a interrogativi interessanti. È noto che all’interno del board del pallone in crisi di redditi e di prospettive uno dei temi più dibattuti riguarda la creazione di un polo televisivo per la trasmissione delle partite e lo sfruttamento dei diritti televisivi direttamente dal produttore al consumatore. I presidenti di Serie A sull’argomento sono profondamente divisi fra coloro che spingono per il canale di proprietà (Urbano Cairo, Aurelio De Laurentiis) ed altri che preferiscono gli introiti immediati - tanti, maledetti e subito - dalla cessione a gruppi televisivi consolidati come Rai, Sky, Dazn, Mediaset. L’ultima asta al ribasso ha però convinto la maggioranza in Lega ad approfondire l’idea della tv in proprio. Dietro la Lega c’è il fondo Oaktree (lo stesso che ha prestato 275 milioni all’Inter) che ha presentato una proposta da 950 milioni garantiti per far partire il progetto (fonte Bloomberg). Un posizionamento in prima fila potrebbe in teoria interessare a una volpe come Salini, che oltre ad avere frequentato i piani alti della Rai, è stato manager di Sky e Fox International. E sa quanto lo sport riesca a far lievitare l’appeal di un gruppo televisivo.Ora Bad Idea è a caccia di fondi e schiera i nomi più altisonanti per convincere gli investitori. Spiega il grande capo Salini: «Con Lovit nasce una realtà fortemente innovativa nel settore della produzione di contenuti in grado di diventare un punto di riferimento sul mercato nazionale e internazionale». Aggiunge il produttore creativo Brizzi: «Stiamo lavorando a creare un ponte tra il modo classico di fare intrattenimento e quello nuovo, utilizzando la tecnologia come opportunità per entrare in territori inesplorati». Come quello del pallone, per fare gol.
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson