2025-01-03
Sale l’onda contro vaccini e invasione. Se non molliamo sarà un grande anno
Cresce l’insofferenza dei medici per le bugie sui sieri anti Covid e degli intellettuali per l’islam dilagante. E se il coraggio degli uomini di buona volontà non si affievolisce, il 2025 profuma (finalmente) di riscatto.Le date sono convenzioni, ma hanno un notevole peso nella nostra mente. Il cambio di anno è un’occasione per i bilanci. Nel 2024 è continuata la tragica menzogna vaccinale. In questo momento continua la campagna vaccinale basata su tre tragiche menzogne: che il virus Covid non sia curabile, che i cosiddetti vaccini siano efficaci a prevenirlo, e che questi cosiddetti vaccini siano innocui. Senza contare i dati che si accumulano anche in pubblicazioni ufficiali sulla pericolosità e sui danni di questi farmaci, sono le stesse case farmaceutiche Pfizer e Moderna che segnalano di ignorare quali possano essere gli effetti collaterali a lungo termine, essendo la sperimentazione meno del previsto. Sul cosiddetto consenso informato, che il paziente firma assumendosi lui tutte le responsabilità, è scritto che questi farmaci sono efficaci al 95% nel prevenire il contagio e quindi la trasmissione del contagio. Si tratta dell’efficacia relativa, un dato senza importanza. Il dato vero è l’efficacia assoluta: e per questi farmaci è dello 0,8%. Su 1.000 persone inoculate, 50 si ammalano di Covid, e 950 no: efficacia relativa 95%. Se compariamo questi dati però con i dati che otteniamo su 1.000 persone non vaccinate scopriamo che solo 58 su 1.000 si sono ammalate, quindi la differenza fra i due gruppi è solo dello 0,8%: questa è la risibile efficacia assoluta. Non essendo state fatte le prove per verificare la mancanza di genotossicità e cancerogenicità, per stessa ammissione delle case produttrici, questi farmaci sono potenzialmente genotossici e cancerogeni. I dati che arrivano purtroppo dai reparti di oncologia e dai centri neonatali confermano queste potenzialità.In questi farmaci sono state usate nanoparticelle non sperimentate per uso umano e potenzialmente cancerogene. Nel silenzio assenso del ministero della Salute questi farmaci continuano a essere inoculati, e addirittura a Trieste è stato negato, con un gesto completamente privo di deontologia, di logica e di umanità, un intervento salvavita come rappresaglia per la non inoculazione di questi farmaci. Nel 2024 si è svolto il processo per l’assassinio di Samuel Paty, professore francese decapitato il 16 ottobre 2020 come punizione per mancanza di rispetto all’islam. Un insegnante è stato decapitato per aver mancato di rispetto a Maometto, un insegnante che era stato isolato da tutti gli altri: nessun collega aveva osato schierarsi con il suo diritto di parola, per il terrore di aggressioni. Esattamente come per il barbaro assassinio del regista olandese Theo van Gogh è stato affermato che la colpa è della vittima, che se fosse stato meno islamofobo sarebbe ancora vivo. Questa teoria sta circolando in ambienti deliziosamente di sinistra. Gli studenti islamici decapitano gli insegnanti. Lo ius scholae può essere sensato per i ragazzi cristiani, immigrati peruviani, brasiliani, rumeni, cristiani in fuga da Nigeria e Pakistan, che in una generazione si integrano senza problemi. L’islam non si integra né con la scuola né con il lavoro perché l’islam domina e non può essere dominato. Se qualcuno si integra alla società occidentale, il problema si ripropone con i suoi figli, che potrebbero «radicalizzarsi». Un islamico che si integri brillantemente e felicemente alla società occidentale senza combatterla non può andare in Paradiso? Regalare la cittadinanza a qualcuno la cui religione considera la nostra morte un bene è una forma di autolesionismo suicida, una forma di imbecillità. Quando le bambine di una scuola di danza inglese sono state accoltellate da un uomo di origine ruandese, coloro che hanno pensato a un attentato islamico sono stati accusati di pregiudizi e sono stati puniti in maniera draconiana. In realtà l’attentatore è un convertito. Quando un saudita di professione psichiatra, uno che stabilisce chi sia sano di mente e chi no, ha massacrato un po’ di cristiani a un mercatino di Natale, molti hanno invocato le sue dichiarazioni contro l’islam e a favore del partito antimmigrazione per dimostrare che non si è trattato di terrorismo islamico. È evidente che si è trattato di un attentato islamico e che le dichiarazioni antimmigrati del soggetto in questione erano solo taqiyya, la dissimulazione e la menzogna assolutamente lecite quando bisogna colpire gli infedeli. Solo una minoranza di islamici colpisce gli infedeli esattamente come solo una minoranza di cattolici è in regola con i sacramenti e va a Messa regolarmente. Chi appartiene a una religione che predica la violenza ha un alto rischio di arrivare alla violenza. La violenza contro gli infedeli (noi), nell’islam non è trasgressione, ma precetto religioso. Ci sono criminali in tutte le confessioni religiose, certo, ogni cesto ha le sue mele marce, ma in certo islam chi uccide un infedele non è una mela marcia, ma un eroe del Jihad. Come ci ricorda il filosofo francese René Marchand, l’assassinio di un infedele è raccomandato dal Corano. A questi crimini ufficiali si aggiungono milioni di crimini non perseguiti, aggressioni verbali e fisiche più o meno gravi, vandalismo su auto e case private, su stazioni, scuole e ospedali, attacchi a insegnanti, poliziotti, personale ospedaliero, aggressioni sessuali, scippi, furti, piccole rapine che rendono la vita un inferno. Gli stupri di cittadini europei islamici su donne non islamiche non sono vietati dal Corano, che esplicita che la donna del nemico è bottino di guerra. Si tratta inoltre di stupri spesso particolarmente violenti, di gruppo e accompagnati da lesioni, con tutta la violenza dello stupro etnico. La Svezia ha statistiche di stupri da Paese in guerra, e in effetti è un Paese in guerra. Gran parte degli accoltellamenti sempre più diffusi su suolo europeo e in particolare in Gran Bretagna e Germania sono fatti da islamici, anche di seconda o terza generazione, giudiziosamente descritti dai media come cittadini inglesi o tedeschi. Uccidere infedeli è ordinato dal Corano. «In verità, coloro che avranno rifiutato la fede ai nostri segni li faremo ardere in un fuoco e non appena la loro pelle sarà cotta dalla fiamma la cambieremo in altra pelle, a che meglio gustino il tormento, perché Allah è potente e saggio» (Sura 4:56). «La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l’ignominia che li toccherà in questa vita». Due guerre assurde ed evitabili hanno martoriato l’umanità nell’ultimo anno. Eppure in questo anno formidabile tripudio di magnifici segni. Sempre più medici valorosi, i firmatari della Carta di Siena, i medici che forniscono dati alla commissione Covid e innumerevoli altri, stanno riaffermando il coraggio e la deontologia. Sempre più cittadini, sempre più uomini politici e soprattutto sempre più intellettuali osano opporsi all’invasione islamica. Sempre più voci si alzano difesa della vita e contro l’orrore della castrazione dei bambini all’interno del mito ridicolo del cambiamento di sesso. Alla sera dell’ultimo dell’anno si canta il Te Deum, a ringraziamento di quello di bello che ci è successo. Oltre che per la mia magnifica famiglia, per i miei magnifici amici e per i miei libri ho ringraziato per il quotidiano La Verità, la trasmissione Fuori dal coro, la Carta di Siena, la Brigata per la Difesa dell’ovvio con cui difendo l’ovvio e la deontologia, l’elezione del pro life e pro pace Donald Trump, l’associazione Pro vita e famiglia, compagni di trincea, la presenza del miliardario Elon Musk e di tutti i suoi soldi contro la dittatura del pensiero deforme che castra i bambini con la folle illusione che il sesso possa essere cambiato e che sia una buona idea. Buon 2025. Se il coraggio degli uomini di buona volontà non molla, sarà un anno magnifico.
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Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
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