2025-01-10
Sala vuole il Salva Milano «a scatola chiusa»
Il primo cittadino annuncia «conseguenze» se il testo che dovrebbe sanare gli abusi edilizi nel capoluogo lombardo verrà votato dal Senato con delle modifiche: «Deve passare così com’è». Per gli osservatori la sua potrebbe essere una minaccia di dimissioni.«Se non passerà così com’è anche al Senato ci saranno delle conseguenze». Bisogna tornare al 14 dicembre scorso, quando a un convegno di Azione, il sindaco di Milano Beppe Sala decise di rispondere così a chi aveva osato contestare (da sinistra) il disegno di legge (tuttora arenato a palazzo Madama e che potrebbe costare centinaia di milioni di euro ai cittadini italiani ndr) che dovrebbe risolvere la gestione urbanistico-edilizia milanese, finita stritolata sotto le inchieste della procura. Secondo gli attenti analisti di palazzo Marino, quelle parole celavano una minaccia di dimissioni, ma chi conosce bene il primo cittadino sostiene che invece non sia vero. Sta di fatto che la «sbroccata» del 14 dicembre contro i suoi stessi alleati, ha dato in queste settimane la misura «dell’incazzatura» di Sala su una delle tante vicende che potrebbero «non fargli mangiare il panettone nel 2025», come sostiene l’ex assessore Luigi Corbani. Sala potrebbe dimettersi? La giunta meneghina potrebbe cadere prima della scadenza naturale a fine 2026? Caso vuole che proprio ieri Sala abbia deciso di avvertire i suoi successori in una dichiarazione pubblica. Anche perché «si comincia a parlare del prossimo mandato e dei candidati anche se è molto presto perché si voterà nel 2027», dice il sindaco in carica. «Dico solo che da conoscitore delle regole del bilancio abbiamo fatto miracoli a tenere il bilancio in linea, chi verrà dopo avrà un bel problema». Secondo Sala «è chiaro però che sarà un’impresa molto ardua, per chi verrà a gestire il Comune di Milano, tenere allineati i conti con i contributi del governo che vanno sempre più a diminuire». Di certo parte delle difficoltà sui conti sono responsabilità della stessa giunta di centrosinistra. La gestione è stata sbagliata sia dal punto di vista amministrativo sia dal punto di vista economico. A riconoscerlo è stato lo stesso Sala (a meno che non volesse attaccare la procura) che ha spiegato come il comune «abbia perso 165 milioni di euro» dal blocco dell’urbanistica dello scorso anno e che il «Salva Milano non servirà a molto in questo senso». Di certo erano anni che non si vedeva palazzo Marino appeso alla calendarizzazione di un disegno di legge, per di più con un’approvazione bipartisan. Non a caso è infatti tutto fermo. Tra gli stessi addetti ai lavori si teme che alla fine il provvedimento possa arenarsi definitivamente. D’altra parte, il Pd continua a chiedere delle modifiche per «limitare l’impatto» del ddl. Anche se, a quanto pare, il segretario Elly Schlein alla fine dovrebbe dare il via libera all’approvazione, proprio per evitare di perdere il Comune. Ma anche su questo circolano dei dubbi, alimentati dallo stesso sindaco che ha ribadito sempre ieri di averla sentita solo prima di Natale per gli auguri. Di sicuro non c’è solo il Pd a turbare il sonno del primo cittadino. Allo stesso tempo continuano a pesare le parole di qualche settimana fa del presidente Ignazio La Russa, che ha definito il Salva Milano un ddl «Salva Sala», spiegando che «è sgradevole da parte di Sala sperare che sia il centrodestra a togliere le sue castagne bruciate dal fuoco». Così, a quanto risulta alla Verità, il Salva Milano al momento è ancora bloccato a palazzo Madama. La commissione lo sta lavorando, con la possibilità di qualche modifica che potrebbe far di nuovo «incazzare» il sindaco. In ogni caso la conferenza capigruppo di mercoledì non lo ha calendarizzato. Quindi si torna al punto di partenza. Il problema è soprattutto politico. Come noto palazzo Marino vuole che la norma passi per regolarizzare le pratiche edilizie, interrompere le indagini della magistratura e soprattutto scagionare le decine di dirigenti indagati. Ma a sinistra hanno iniziato a storcere il naso, tra Cinque stelle, verdi come anche esponenti del Partito democratico, che hanno iniziato a sostenere i pareri di ambientalisti e urbanisti secondo cui il provvedimento altro non è che un condono mascherato. Anzi potrebbe rappresentare una via libera a una speculazione edilizia che potrebbe superare anche i confini di Milano. Come noto la procura contesta al comune di aver dato il via libera alla realizzazione di importanti interventi edificatori classificandoli come di semplice ristrutturazione edilizia in zone già densamente edificate tramite segnalazioni certificate di inizio attività (le Scia) ad iniziativa dei privati evitando la redazione di un piano particolareggiato previsto dalla legge statale. Il problema vero, di cui si discute da tempo nei conciliaboli del centrosinistra del capoluogo lombardo, è che portare avanti una legge di interpretazione di norme che sono state aggirate, con scelte edilizie e urbanistiche extra legem o contra legem, potrebbe rappresentare «una pessima idea, politica e giuridica» come sostiene sempre Corbani. Anche perché il nuovo provvedimento potrebbe essere cassato dalla Corte Costituzionale. «Peraltro, la validità delle inchieste della Procura ha avuto conferme dal Gip e dal Tribunale del Riesame. E la Corte di Cassazione ha respinto la richiesta di un indagato di sospendere l’indagine in attesa della legge «Salva Sala rovina Italia» dice l’ex assessore della giunta di Paolo Pillitteri. Per questo Corbani non ha dubbi. «Sarà l’anno in cui (tra Stadio, Salva Sala, inchieste della magistratura contabile e penale, acquisto delle quote della M4 con disastro dell’Atm, difficoltà di alloggi per giovani, ceti medi e ceti popolari, costo della vita e stipendi fermi negli enti pubblici e nelle aziende pubbliche, eccetera ), il marchese Sala del Grillo se ne dovrà andare via, a godersi la sua ricca pensione da manager industrial-finanziario».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.