2023-08-20
Sala continua a spennare i cittadini e pretende che facciano gli spazzini
La giunta milanese cerca volontari per ripulire i parchi dopo il nubifragio di fine luglio. Eppure gli abitanti pagano già tasse salate, oltre a dover far fronte ai continui rincari dei servizi. E sui social esplode la polemica.L’appello di Beppe Sala a ripulire la città sarebbe stato accolto con una mobilitazione appassionata, in un piccolo Comune dove il sindaco fa gli interessi dei suoi amministrati e ne condivide le problematiche. Ma perché mai i milanesi dovrebbero rimboccarsi le mani e spazzare i giardini, di una città tra le più care in Europa? E con un primo cittadino sordo alle tante necessità degli abitanti? L’iniziativa «Insieme per il verde», lanciata in questi giorni sui social (anche in inglese, così da catturare stranieri volonterosi), per fronteggiare il problema ancora in gran parte irrisolto dei danni provocati dal nubifragio di luglio, fa arrabbiare non pochi. «Il bilancio del Comune di Milano è in attivo di 190 milioni di euro di tasse e multe in area C, dovremmo raccogliere noi foglie e rami?», è stato uno dei primissimi commenti all’annuncio su Instagram. Già, perché l’invito a raccattare «rametti e detriti vari», più che green è sembrato una presa per i fondelli di troppi abitanti vessati. Le proteste si stanno accumulando sui social, confermando la popolarità di Sala solo tra i radical chic della sinistra. «In altre parole», scrive un utente di Facebook, «le priorità nell’uso dei fondi del Comune non includono la cura del verde e figuriamoci se possiamo far lavorare i dipendenti pubblici per queste frivole attività», ironizza. «Usate i soldi delle ciclabili inutili con cui state massacrando la città. Altrimenti pagate tutte quelle orde di nullafacenti che bivaccano negli stessi parchi e dategli un lavoro», si legge in un altro post. Sala ha dettato le regole per questa attività di volontariato, che non prevede nemmeno un bonus, una piccola gratificazione. Solo una polizza assicurativa contro rischi vari, durante l’attività prestata (e ci mancherebbe), unitamente a un «kit di pulizia» non ben precisato, ma che immaginiamo di genere fantozziano. Ai cittadini è chiesto di essere disponibili dal 28 agosto al prossimo 17 settembre, tutti i giorni domenica compresa, con turni suddivisi per i nove Municipi. «Dopo un mese avete bisogno dei volontari?», chiede un milanese. «Quindi non siete in grado di ripulire la città? Ma se vengo a fare il volontario mi fate pagare l’ingresso in area C?», è la domanda provocatoria che bene esprime la rabbia di quanti hanno dovuto subire rincari e le assurde chiusure alla circolazione dei lavoratori decise dall’amministrazione Sala. A inizio anno, ci sono state raffiche di aumenti. Un incremento medio dell’8,7% delle rette per i servizi educativi e scolastici comunali, anche del + 37,2% per gli asili nido. Prezzo dei biglietti del trasporto pubblico passato da 2 euro a 2,20 per il biglietto singolo e da 18 euro a 19,50 euro per il carnet da dieci corse in città. Perfino i servizi funebri e cimiteriali costano di più, rispetto al 2022. Il prezzo convenzionato è passato da 1.484,08 a 1.647,33 euro; il trasporto immediato della salma da 59,81 a 66,39 euro, la vestizione da 131,60 a 146,08 euro. Far cremare un familiare a Milano costa 318,16 euro (prima bastavano 286,63 euro). Per non parlare dei blocchi disposti alle auto non green. Il provvedimento di area B, che vieta l’ingresso alle diesel fino alle Euro 5 e a benzina fino alle Euro 2, si è rivelato un grande flop, con una riduzione degli accessi nel primo trimestre 2023 del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2022, ma con infinite difficoltà e sacrifici per i lavoratori che non possono rinunciare a un mezzo proprio. «Il tutto, senza che Amat e Arpat, gli enti preposti, abbiamo divulgato informazioni sull’andamento della qualità dell’aria, essenziali per la comprensione dell’eventuale efficacia del provvedimento», scriveva a maggio la rivista di settore Quattroruote. La tariffa giornaliero d’ingresso in area C passerà invece da 5 a 7,5 euro, sette giorni su sette, con Palazzo Marino che prevede nuove entrate per circa 15 milioni di euro, anche se l’assessore alla Mobilità, Arianna Censi, si è affannata a spiegare che «non è una misura finalizzata a incassare, ma a non fare entrare le auto in centro città».Sala rimane sordo a tutte le proteste, nei suoi miraggi green impone scelte classiste. Però poi ha bisogno di volontari, per ripulire parchi e giardini e chiede a tutti gli over 18 di dare una mano. Peccato che le idee ambientaliste sue e della Giunta siano piuttosto confuse. Tre mesi fa, l’assessore al Verde di Palazzo Marino, Elena Grandi, aveva deciso di «ridurre gli sfalci», per cercare di tutelare la biodiversità.Trovava meravigliosa l’erba alta su cui sdraiarsi, poco importa se quando il sole picchia o sprechi più acqua per irrigare, o i giardini diventano savane. Adesso, contrordine. Con l’operazione «Insieme per il verde» i milanesi dovrebbero togliere rametti, foglie ed erbacce fingendo che sia una richiesta normale. «Mi sono azzardato a spostare un tronco e caricarmelo in auto per poi bruciarlo, e mi è toccato discutere con un vigile», racconta un altro cittadino deluso da Sala. Anche se forse il post più feroce contro Palazzo Marino è questo: «Quando si chiede aiuto perché Milano è pericolosa, ti rispondono che vi è solo una sensazione di pericolo, allora io dico che vi è solo una sensazione di alberi caduti».
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson