2023-08-09
L’omicidio di Rovereto sprona il governo a dare la spinta all’iter delle espulsioni
Giorgia Meloni e Matteo Piantedosi (Ansa)
Vertice Meloni-Piantedosi per creare più centri per il rimpatrio e snellire le procedure. Soddisfazione dai sindacati di polizia.Sul caso del trentasettenne nigeriano Chukwuka Nweke, l’uomo che ha ucciso Iris Setti, è iniziato, in perfetto stile italico, lo scaricabarile. A partire dalle sorelle del presunto omicida che hanno raccontato al Corriere della Sera di aver chiesto ai carabinieri un Tso per il congiunto, da loro considerato violento e pericoloso. Ma gli uomini dell’Arma avrebbero risposto che «finché non avesse davvero ammazzato una persona, loro non potevano farci niente». Tira anche una brutta aria in questura, responsabile del controllo sull’immigrazione. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha subito chiesto al capo della polizia una dettagliata informativa. E dagli uffici che hanno negato il rinnovo del permesso di soggiorno hanno risposto che, stando al Testo unico sull’immigrazione, pur volendo, Nweke non si poteva espellere. Infine, dalla Procura di Rovereto, pur ammettendo che «solo pochi giorni fa il soggetto non aveva ottemperato a un obbligo di firma (in sostanza non si era presentato in caserma per certificare la sua presenza, come aveva disposto il giudice, ndr)», dicono: «Niente di più si poteva fare». Ovviamente la questione è finita al centro della polemica politica. A volte anche a parti invertite. Il deputato dem Sara Ferrari ha presentato un’interrogazione al ministro Piantedosi chiedendo «perché un soggetto già noto per la sua violenza e i suoi conclamati gravi disturbi mentali abbia potuto agire nuovamente e in modo così tragico». Il consigliere provinciale dei Verdi Lucia Coppola se l’è presa con la Lega, «responsabile dello sfascio trentino», che avrebbe «distrutto l’accoglienza diffusa». Fatto sta che il caso di Nweke sembra aver spinto il governo a rivoluzionare l’iter per le espulsioni. Lunedì sera, dopo il Consiglio dei ministri, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato Piantedosi per delineare il prossimo pacchetto di norme sulla sicurezza (atteso a settembre). Tra le misure ci sarebbe un rafforzamento di dotazioni e di organici delle forze di polizia, una migliore qualificazione della polizia locale per innalzare i livelli di sicurezza delle città. Ma, soprattutto, in cantiere c’è una stretta sulle espulsioni dei migranti irregolari (snellendo le procedure), in particolare dei soggetti problematici e pericolosi, con alle spalle comportamenti violenti. Dall’altra parte si pensa a una presenza maggiore sul territorio di Cpr, i Centri per il rimpatrio. Alcune sollecitazioni su questa linea sono venute fuori proprio durante il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è riunito ieri a Trento e al quale ha partecipato il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. Che alla Verità ha spiegato: «Di fronte a un crimine così grave per il governo è stato doveroso partecipare alla riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza. Ho portato le condoglianze del presidente del Consiglio, del ministro dell’Interno e di tutto il governo a una comunità sconvolta. Il messaggio importante su questa vicenda è stato lanciato dal premier e dal ministro Piantedosi, i soggetti pericolosi e psicologicamente instabili devono essere espulsi e allontanati immediatamente dal territorio italiano». Poi ha aggiunto: «Quanto accaduto ci impone di alzare il livello di controllo territoriale, dobbiamo evitare che fatti criminali come questo si possano ripetere». Secondo il sottosegretario, «si vuole affrontare il problema non solo dal punto di vista preventivo e repressivo, ma anche di contenimento per gli aspetti di natura sociale». E ha concluso: «Il pacchetto che stiamo preparando dimostra che non stiamo con le mani in mano, ma affrontiamo le questioni di petto».L’annuncio del nuovo pacchetto sicurezza è stato accolto in modo positivo dai sindacati di polizia. «Il governo sta andando nella direzione giusta», ha commentato il segretario del Coisp, Domenico Pianese, che avverte: «Serve un intervento anche sulla normativa penale, proprio per evitare che questi soggetti, socialmente pericolosi e che reiterano reati violenti, possano beneficiare di sconti di pena o attenuanti che andrebbero a vanificare l’operato delle forze dell’ordine». Anche il sindaco di Rovereto, Francesco Valduga (centrosinistra), è apparso d’accordo: «È evidente che ci sono situazioni che sono in un limbo normativo. Prendiamo atto con favore dell’impegno a rivedere norme che non consentono alle istituzioni un intervento efficace su alcune situazioni». La senatrice Michaela Biancofiore, eletta proprio in quel collegio, però, ha rintuzzato il primo cittadino: «Tutta la filiera della sicurezza a Rovereto non funziona. Lo abbiamo denunciato. Il sindaco è il primo responsabile per la tutela del territorio. Mi fa piacere che in queste ore abbia ammesso che qualcosa non ha funzionato e che ha permesso questo terribile omicidio, ma anche quelli precedenti. Qui i cittadini hanno paura». Poi ha sottolineato che Mori, il paese in cui l’africano si recava tutte le mattine per rispettare l’obbligo di firma, «non è dietro l’angolo». E si chiede: «Chi ha portato questo personaggio a Mori? Non ci si arriva a piedi da Rovereto e non ci si arriva in stato di alterazione. Quindi qualcuno questo soggetto lo stava seguendo. Io vorrei sapere qual è la filiera delle responsabilità».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.