Ritratti | Raffaele Mattioli, il banchiere umanista

Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande. Parto da questa citazione di Adriano Olivetti perché è stato forse il primo, più grande, rivoluzionario d’impresa italiano. In questo podcast abbiamo provato a disegnare i ritratti di altri uomini e donne, viventi e non, che hanno lasciato il segno sulle pagine delle storia economica di questo Paese. Alcuni esprimendo un potere di lunga durata, altri portando la direzione di un intero settore produttivo verso la modernità. Quasi tutti hanno avuto grandi maestri ma pochissimi allievi. Una generazione senza eredi, solisti spesso irripetibili. Hanno vissuto da dentro il succedersi dei principali fatti dell’industria e lo sviluppo delle tecnologie più avanzate che hanno caratterizzato la vita economica e sociale dell’Italia. Hanno gestito i successi e i grandi passi avanti compiuti ma hanno anche conosciuto le conseguenze della nostra debolezza strutturale in aree strategiche. Ritratti racconta le storie di personaggi visionari capaci di fare, di realizzare strategie, di convincere sé stessi prima degli altri, di giocarsi la scena per un’idea, di preoccuparsi del dopo e non del prima. Imprenditori, manager, banchieri. Italiani e italiane che, impiegando capitali propri o gestendo capitali pubblici, con metodi, risultati e principi diversi, hanno costruito nei quasi 80 anni della Repubblica un sistema industriale, che pur tra alti e bassi ha collocato l’Italia tra i dieci Paesi più ricchi del mondo. Perché se l’economia è il motore della storia, l’uomo è il motore di entrambe.

La battaglia di 650 deputati e 350 senatori contro la stretta del primo governo Conte va in porto. La mossa dell’avvocato Paniz vale 40 milioni per entrambe le Camere. E salta pure il sequestro ai politici condannati.
Fini condannato: riciclaggio
Gianfranco Fini, con i suoi avvocati durante la sentenza del processo sulla compravendita della casa a Montecarlo, presso il tribunale di Roma (Ansa)

L’ex presidente della Camera si becca 2 anni e 8 mesi per l’incredibile vicenda dell’immobile donato al partito da una contessa. Cinque anni a Elisabetta Tulliani e al padre di lei, sei al fratello: per tutti e tre arriva anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Ritratti | Arnoldo Mondadori, l’editore da Oscar

Nel 1907 il tipografo Arnoldo Mondadori, personaggio emblematico e carismatico della storia del Novecento italiano, fondava un’azienda – quella che tutt’oggi porta il suo nome – destinata a diventare in pochi anni la più grande casa editrice italiana.

Il cinquantaseiesimo podcast di Ritratti è dedicato a lui e alla sua storia. Buon ascolto.

  • Colonne sonore: CAKE - I Will Survive; Benny Goodman - Moonglow; Glen Miller & His Orchestra - Moonlight Serenade
  • Leggi la guida sintetica
La sua vera colpa è aver tradito un ideale
Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi (Getty Images)
A prescindere dalla sentenza di ieri, Fini era già stato sanzionato anni fa dagli elettori, che non gli hanno perdonato le trame per disarcionare il Cavaliere e prenderne il posto. La sua gente poteva anche sopportare qualche giravolta, ma non la slealtà.
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