2021-06-21
Rai e primarie Pd: doppia farsa a sinistra
Enrico Letta e Roberto Gualtieri (Ansa)
Il partito spiega come votare a Roma: per Roberto Gualtieri. Giovanni Caudo: «Irregolarità nei seggi»Il programma di Raitre contesta il Tar per una sentenza discussa e il Pd si accoda Peccato che i giudici chiedano di rendere noti atti pubblici, non fonti riservateLo speciale contiene due articoliSe non parlassimo di cose serie, ci sarebbe da sganasciarsi dal ridere. L'immagine iconica, definitiva, eloquente, delle primarie a sinistra di ieri è tratta dalla pagina Facebook del Pd di Roma, per l'esattezza da un post esplicativo sulle modalità di voto: «Per votare bastano un documento, la tessera elettorale e un contributo di 2 euro». E poi le altre ordinarie istruzioni, insieme a qualche onesta frasetta propagandistica («Sono primarie aperte a tutto il centrosinistra»). Insomma, tutto normale, in apparenza. Poi, all'improvviso, tre zampate surreali. Il post si chiude con l'invito esplicito a votare un candidato ben preciso («Partecipa alle primarie, vota Roberto Gualtieri»). Ancora, poco sotto compare un curioso fac-simile, che invita a «barrare un solo nome»: ma nella scheda esemplificativa, anziché esserci i nomi di tutti i candidati, ce n'è solo uno, già barrato: quello di Gualtieri. E la stessa pagina Facebook ha come foto principale il ritratto dell'ex ministro dell'Economia: «Per Roma - Gualtieri sindaco». Apriti cielo. Ecco il commento di Imma Battaglia, una delle avversarie «cancellate»: «Se oscurare gli altri nomi è il vostro modo, alzo le mani. Ma voi dovreste vergognarvi! Questo post è totalmente manipolatorio. Oscurare è dittatura». A ruota, lo scrittore Christian Raimo: «Gli altri candidati non esistono? Siete scorretti». Sui social è un pandemonio. Moltissimi credono addirittura si tratti di un fake. Tra loro Alessandro De Nicola («Non ci posso credere. Spero sia un fake. Altrimenti tanto vale mettere Tafazzi nel simbolo e la finiamo lì») e Roberto Burioni («Ma non è vera»). Altri, sconsolati, svelano l'amara realtà: «È vera, è vera… Dalla pagina Fb del Pd di Roma». La difesa di alcuni militanti più ortodossi è apparsa come un'arrampicata sugli specchi: sono primarie non di partito ma del centrosinistra - ha sostenuto qualcuno - e quindi è normale che la pagina del Pd valorizzi solo il proprio candidato e non gli altri. Ma con «spiegazioni» così, la rissa social si è fatta ancora più selvaggia. È in un clima di questo tipo che si sono svolte le consultazioni a Roma e Bologna, dopo i gazebo spettralmente deserti, una settimana fa, a Torino. Stavolta c'è stato un pochino di partecipazione in più (alle 17 avevano votato in 20mila a Bologna e alle 19 in 37mila a Roma), ma la sensazione resta quella di un mondo alla rovescia: non di un partito che propone soluzioni per i suoi militanti (e per le città), ma di militanti chiamati a risolvere il dramma di un partito ormai smarrito, chiuso in una mera dimensione di potere. A Bologna, sfida al veleno tra l'assessore Matteo Lepore e la filorenziana Isabella Conti. A Roma, corsa tra sette candidati. Polemicissimo tra loro Giovanni Caudo, assessore ai tempi di Ignazio Marino: «Ci arrivano segnalazioni da alcuni seggi di leggerezze nei controlli dei documenti o addirittura di palesi violazioni». A certificare il caos, un tweet lunare di Enrico Letta: «Bella giornata di democrazia, buon voto».
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)