2025-07-24
Ricci tira dritto: «Vinceremo». Il M5s sta alla finestra ma non si fida
Matteo Ricci (Imagoeconomica)
Lo sfidante di Acquaroli in Regione Marche parla di «inchiesta boomerang» per i suoi avversari. Ma Conte annuncia che si «sfilerà» dall’alleanza se le accuse saranno confermate. E pure il suo «sponsor» Franceschini tace.Il Pelikan, il catamarano spazzino dei mari, è rimasto mesto all’ormeggio. Aspetta di sapere se la crociera in sette tappe sull’Adriatico organizzata da Matteo Ricci per parlare alla gente si farà. Doveva salpare domenica, ma c’è stato un improvviso avviso di burrasca. Uomo avvisato (di garanzia), mezzo appiedato. Il creativo Matteo Ricci, forse dietro suggerimento del suo creator digitale ad personam Massimiliano Santini, aveva scelto anche la bicicletta per spostarsi. All’insegna della sostenibilità. Ora deve sostenere le accuse che gli muove la Procura di Pesaro: concorso in corruzione. E anche quelle di Giuseppe Conte. I 5 stelle rischiano di far saltare l’intesa per l’Ohio d’Italia, così hanno battezzato le Marche, dove le elezioni vengono ritenute dal campo larghissimo decisive per strappare la Regione al centrodestra guidato dal presidente uscente, Francesco Acquaroli, uno dei Meloni-boys.Giuseppe Conte sibila: «Se le accuse metteranno in rilievo che Ricci ha avuto una qualche utilità, noi ci sfiliamo». Gli ex grillini marchigiani l’apparentamento col Pd non lo digeriscono. Il consigliere regionale Marta Ruggeri: «Valuteremo con attenzione per comprendere se vi sia una condotta disonesta che lo renderebbe incompatibile con i nostri valori». Intanto ha annullato l’appuntamento elettorale di stasera. Se salta, e il rischio al momento è altissimo perché si teme l’esito dell’inchiesta, il campo largo ad Ancona si rischia di rimettere in discussione anche l’intesa in Campania per Roberto Fico. Nel Pd sono ore tesissime, Matteo Ricci, però, conferma che sarà a Baia Flaminia domani sera: cena elettorale chic.Sinora ha incassato solo la solidarietà del Pd. Lo ha chiamato subito Elly Schlein e gli ha detto: «Vai vanti». In una vecchia barzelletta si aggiungeva «che a me scappa da ridere». E lui ha detto che gli suona strano, ecco la giustizia a orologeria, che l’avviso gli sia giunto il giorno dopo che è stata fissata la data delle elezioni (28 e 29 settembre). Che Ricci fosse iscritto a modello 21 lo sapevano tutti. Perfino il suo successore il sindaco, sempre Pd, Andrea Biancani che ora giura sull’innocenza di Ricci ma che un mese fa aveva dichiarato: «Il Comune non cerca sponsorizzazioni, non voglio finire indagato». Viene da pensare che non ci siano più i Primo Greganti di una volta. Marchigiano di Jesi, tutto sapeva delle tangenti del Pci e del Pds, ma è rimasto muto e si è fatto, ai tempi di Tangentopoli, tre anni di galera. Matteo Ricci, eurodeputato del Pd di cui è stato vicesegretario nazionale per quattro anni, per quasi dieci sindaco di Pesaro e per cinque presidente della Provincia, sperava di avere al suo fianco un Primo Greganti. Magari quel Massimiliano Santini che ha prelevato da consigliere comunale della lista di Massimo Belloni per la gestione dei social e degli eventi. Santini ha solo la terza media: Ricci lo ha assunto scavalcando altri quattro candidati tutti con laurea e maggiore esperienza e lo ha fatto diventare il suo alter ego.Il sindaco scrive lettere - ecco le mani avanti di Biancani - in cerca di sponsor per le manifestazioni di Santini come il Palio dei bracieri. Eppure qualcuno deve aver parlato se l’avviso di garanzia arriva dopo un anno di perquisizioni a raffica. Matteo Ricci, per parare il colpo, ha fatto girare un sondaggio commissionato e condotto dalla Izzi di Roma: l’uomo del Pd era dato in vantaggio 50,5% contro 49,5% (mille interviste col 35% di non risposte e un errore statistico di 3 punti). Il sondaggio è sparito dopo cinque ore anche perché Tecné dà l’attuale presidente Acquaroli in vantaggio tra i 5 e i 10 punti. A Ricci lo ricorda Marco Rizzo (la sua Democrazia sovrana e popolare candida Claudio Bolletta nelle Marche) e lo gela: «Berlinguer non si fidava “ciecamente” dei suoi dirigenti e collaboratori, controllava “anche” il loro lavoro».Così il tema che tiene banco è: quanto regge il campo largo? Il segretario regionale del Pd, Chantal Bomprezzi, cerca di serrare i ranghi, esprime solidarietà a Ricci e dice: «Proseguiamo il percorso che lo vede candidato con determinazione». Ma fa stupore che non parli Dario Franceschini. L’ex ministro della Cultura ha fatto di tutto per assegnare a Pesaro il titolo di Capitale della cultura (per tutto il 2024 Ricci ci ha fatto campagna elettorale sopra) e aveva lanciato il sindaco in alternativa alla Schlein per la segreteria Pd. Ma ora lancia con Ruffini, Renzi, Tarquinio, il sindaca di Genova Silvia Salis, «La forza moderata del centrosinistra utile per vincere». Quei moderati, però, nelle Marche stanno scappando da Ricci. Il centrodestra è compattissimo dietro Francesco Acquaroli - ieri ha parlato a Pesaro senza fare alcun cenno a Ricci - e sente aria di vittoria. Il movimento dell’ex governatore Mario Spacca, sinistra Dc per capirci, sta con lui, così gran parte di Azione e una parte di Italia viva «nascoste» dentro le civiche. Il centrodestra è mobilitato sulla questione Ricci come un sol uomo e lascia a Fratelli d’Italia la scena. Tutti garantisti, ma tutti a dire che Ricci non la racconta giusta. «Non poteva non sapere», sostiene il deputato Antonio Baldelli.Il 30 luglio Matteo Ricci sarà in Procura, ieri sera si è concesso a 200 sostenitori accolto con cori e applausi all’Hotel Royal. «Noi vinceremo e loro (il centrodestra, ndr) avranno da questa vicenda un boomerang che se lo ricorderanno per tutta la vita», ha commentato ieri sera Ricci, «Sono fiducioso: ho sempre fatto l’amministratore nella piena trasparenza nelle regole dicendo a tutti i collaboratori di rigare dritto e lavorare bene». E poi, ancora: «Mi sono sempre fidato dei miei collaboratori, dei dirigenti e dello staff: per 15 anni di amministrazione non è mai successo nulla. Se eventualmente, eventualmente perché sono un garantista, un mio ex collaboratore ha commesso degli errori, io che c’entro? Se l’indagine dovesse andare avanti e dovesse appurare che qualcuno ha sbagliato, io sono parte lesa, il comune di Pesaro è parte lesa in questa vicenda. Per questo sono sereno». «Ho sempre detto ai miei collaboratori di rigare diritto», ha concluso.
Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)