2021-04-15
Tutti d’accordo sulle riaperture ma si continua a litigare sul quando
Oltre alla data, il cosa e il come sono le incognite che il governo deve sciogliere prima di iniziare ad allentare la morsa. Anche l'ala rigorista si è convertita a dare respiro a ristoranti, bar, cinema, teatri, attività sportive.L'Italia è una repubblica fondata sul pallone, e così, mentre impazza il totodata sulle riaperture, l'unica cosa certa è che il prossimo 11 giugno lo stadio Olimpico di Roma sarà aperto al pubblico, per il 25% della capienza, in occasione della partita tra Italia e Turchia, prima gara degli azzurri di Roberto Mancini degli europei 2021. È stato Mario Draghi in persona a dare il via libera alla Figc: circa 18.000 spettatori potranno accedere allo stadio, ovviamente con rigidi protocolli di sicurezza (si pensa a consentire l'ingresso solo ai vaccinati e a chi ha un tampone negativo effettuato massimo 48 ore prima dell'evento). Inevitabilmente, l'ok di Draghi a un afflusso massiccio di spettatori in uno stadio tra meno di 60 giorni fa ben sperare per le altre riaperture. Ineccepibile il ragionamento del presidente del Veneto, Luca Zaia: «Ho visto che l'11 giugno», dice Zaia, «ci saranno gli europei con lo stadio Olimpico aperto per Italia-Turchia. Liberi tutti allora? Entreranno quasi 20.000 persone all'Olimpico, immagino che l'11 di giugno sia la parte finale della liberazione. Vediamo di capire», aggiunge Zaia, «strada facendo cosa si può aprire in questi 60 giorni».Cosa, quando, come riaprire: sono queste le tre incognite che il governo deve sciogliere prima di iniziare ad allentare la morsa. Sul cosa, sembra che ormai siano tutti d'accordo, anche l'ala rigorista del governo: bisognerà dare respiro a ristoranti, bar, cinema, teatri, attività sportive. Sul quando, iniziano i problemi. Il centrodestra al governo, ovvero Lega e Forza Italia, premono per dare qualche segnale già prima del 30 aprile, giorno in cui scade l'ultimo decreto Covid, quello che ha abolito le zone gialle. «Spero che già la prossima settimana», spiega in aula alla Camera il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, della Lega, «sulla base dei dati che sembrano in miglioramento, si possano anticipare le riaperture rispetto a quanto previsto. È importante dare certezze e non illusioni». La prossima settimana, il 20 aprile, è in programma la famosa «verifica» sui dati dell'andamento del contagio, che potrebbe produrre qualche primo segnale già dall'ultima settimana del mese, punto di equilibrio trovato dalla maggioranza su proposta dal ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, di Forza Italia. Si sbilancia un po' di più Andrea Costa, sottosegretario alla Salute di Noi con l'Italia: «Sulle riaperture», dice Costa a Radio 24, «c'è bisogno di un cambio di passo, dobbiamo assumerci la responsabilità di individuare delle date precise, io credo che già a fine mese ci siano le condizioni per riaprire alcune attività. Bar, ristoranti all'aperto con distanziamento e con delle regole», aggiunge Costa, «penso che su questi settori una risposta si debba dare». Pasquale Naccari, presidente di Tutela nazionale imprese, è ultimativo: «Ci devono riaprire entro il 25 aprile. Altrimenti siamo pronti a bloccare l'Italia». Sposta in avanti di una settimana la fatidica data il M5s: «Dal 3 maggio», sottolinea il sottosegretario all'Interno, il grillino Carlo Sibilia, ad Agorà, su Rai 3, «ogni giorno è buono per iniziare a dare segnali positivi di riaperture in sicurezza, a partire dai locali all'aperto». La strategia del Pd è non parlare di date: «Ho incontrato», scrive su Twitter il segretario dei dem, Enrico Letta, «Roberto Speranza. Abbiamo fatto il punto su campagna vaccinale e piano di riaperture in sicurezza, in pieno accordo sull'analisi della situazione e la linea da tenere». Linea che è quella di riaprire da maggio.Il leader della Lega, Matteo Salvini, a Porta a Porta su Rai 1, alla domanda se lunedì prossimo, 19 aprile, riapriranno già i ristoranti in alcune città, risponde così: «Questo è quello che chiediamo al governo. Nella provincia di Trento, col sostegno della comunità scientifica, già da lunedì riapriranno i ristoranti all'aperto. È auspicabile», aggiunge Salvini, «che accada anche in altre città. Riaperture a maggio? Parliamo di aprile, siamo solo a metà aprile. Se ci sono meno contagi e ricoveri», aggiunge Salvini, «non vedo perché non si possa riaprire in sicurezza». L'Udc intanto chiede di far lavorare estetiste e parrucchieri anche in zona rossa.Riaprire, ma come? Innanzitutto, è la richiesta di Draghi al Cts, allentando un po' la morsa dei protocolli. Una proposta in tal senso è in arrivo in queste ore da parte della Conferenza delle Regioni, guidata dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, della Lega, e convocata per questa mattina proprio per discutere delle linee guida per le riaperture. Si ragiona su alcune ipotesi: posticipare il coprifuoco dalle 22 a mezzanotte; riaprire i ristoranti sia a pranzo che di sera, ma all'aperto e con un distanziamento di almeno un metro tra i tavoli e tra persone sedute allo stesso tavolo; prenotazione obbligatoria, misurazione della temperatura all'ingresso e altri accorgimenti. Prenotazione obbligatoria anche per le palestre e le piscine, dove si potrebbe accedere, secondo le ipotesi allo studio, solo con una distanza di due metri tra ciascun atleta e di 10 metri tra ogni nuotatore, con divieto di fare la doccia e accorgimenti per la pulizia degli attrezzi.Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, chiede invece di riaprire cinema, teatri e sale da concerto al 50% della capienza, con un massimo di 500 spettatori al chiuso e mille all'aperto. Di una «nuova normalità, a cui approderemo da qua a poco», parla anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.