2021-12-16
Restrizioni, quarantene e tamponi. Vanno all’aria i piani per le vacanze
Ira di Confturismo per l’ordinanza sui viaggi dall’estero: «È l’ennesimo colpo basso»Quello del 2021 non sarà - ancora - un Natale normale: una pessima notizia per tutte le categorie, dagli albergatori ai ristoratori, che sulle vacanze di fine anno contavano per risollevarsi dopo quasi due anni di pandemia. L’introduzione di misure come il super green pass sta facendo già sentire i suoi effetti sulle scelte degli italiani per il periodo natalizio: meno cene e feste, poche settimane bianche e viaggi in genere. Sul comparto del turismo pesa inoltre l’arrivo della variante Omicron: l’obbligo di tampone previsto per chi arriva dai Paesi Ue (e di quarantena per chi non è vaccinato), unito al fatto che gli Usa hanno inserito l’Italia nella lista dei Paesi nei quali è sconsigliato viaggiare, rischia di scoraggiare ulteriormente gli arrivi dall’estero. «È l’ennesimo colpo basso all’economia nazionale del turismo, un provvedimento emanato senza alcun preavviso che ci allontana dall’Europa, i cui vertici reagiscono sbigottiti quanto noi», ha commentato il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patanè.Non solo: all’orizzonte, come ha fatto sapere ieri Andrea Ammon, direttrice dell’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, potrebbero esserci anche nuove chiusure o limitazioni alle attività sociali, come appunto viaggiare e frequentare ristoranti, cinema e altri luoghi di aggregazione. «La probabilità di un’ulteriore diffusione della variante Omicron è molto elevata e la sola vaccinazione non ci permette di prevenirne l’impatto», ha spiegato Ammon, per poi aggiungere: «Una rapida introduzione di misure non farmaceutiche è necessaria per ridurre la trasmissione della variante Delta e rallentare Omicron». Tempi duri in vista, quindi, per chi sul turismo o in genere sulle attività sociali ha fondato la sua attività. Anche il Corriere della Sera ha dedicato una pagina alle ragioni di queste categorie, a partire da quella degli albergatori. Nel 2021, come rivela Federalberghi, la perdita di fatturato è stata di 10 miliardi, -36% rispetto al 2019, e le prospettive non sembrano rosee per il periodo natalizio: come ha riportato La Verità nei giorni scorsi, durante le festività di fine anno il settore assisterà a un calo del giro d’affari del 19,6% in confronto a due anni fa, con un tonfo del -42% a Capodanno. «Non sarà un Natale come tutti gli altri, sarà il Natale del green pass», ha sintetizzato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, secondo cui «la rinuncia al viaggio di Capodanno è strettamente legata all’esigenza di tenersi lontani da situazioni a rischio come feste e cenoni». Di conseguenza stanno aumentando le cancellazioni di cene e pranzi natalizi: solo nel mese di dicembre i mancati incassi per bar e ristoranti sono stimati in 500 milioni di euro. Per Luciano Sbraga, vicedirettore di Fipe-Confcommercio, «una delle cause della crisi è legata a misure restrittive come il super green pass. Molti lavoratori non sono ancora vaccinati e quindi in pausa pranzo non possono andare nei ristoranti». A pesare sono anche le cancellazioni di eventi e cene aziendali e il minore afflusso di visitatori nelle città. Anche qui la ripresa sembra ancora un miraggio: nei primi dieci mesi 2021 le presenze sono calate del 34% rispetto al 2019 nel Quadrilatero della moda di Milano, e addirittura del 70% nelle vie del lusso del centro di Roma. Trema pure l’industria del turismo invernale, che lo scorso anno, con gli impianti chiusi, ha registrato un calo di fatturato del 98%. La stagione era iniziata bene, ma ora «l’aumento dei contagi e le informazioni non chiare su nuove restrizioni hanno bloccato le prenotazioni e sono partite le disdette. Torna il terrore», ha osservato il presidente di Confindustria Veneto, Marco Michielli.
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