2025-09-10
Renzi ora rottama anche Italia viva. Bersani battezza «Frocia Italia»
Pierluigi Bersani e la t-shirt Frocia Italia
Il senatore presenta un logo per le regionali (e oltre). In Campania, il simbolo del suo partitino è già sparito. L’ex capo del Pd si fa immortalare con un attivista del pride di Arcore e una maglietta che indigna i forzisti.Il 18 settembre avrebbe compiuto sei anni, ma Italia viva non ha fatto in tempo a festeggiare la ricorrenza: ieri il suo fondatore, Matteo Renzi, ha avviato il processo di rottamazione della piccola forza politica da lui fondata nel 2019, pochi giorni dopo la fuoriuscita dal Pd, e ha annunciato il nuovo simbolo (e quindi il nuovo partito) con il quale correranno i candidati che a lui fanno riferimento. Si chiama «Casa riformista», nasce ufficialmente per le regionali, ma è evidente il tentativo di Renzi di anticipare qualsiasi tentativo di formare un partito di centro che si allei a sinistra, una specie di miraggio che sembra sempre sul punto di concretizzarsi e poi evapora, e di mettere il cappello sull’operazione.Già nelle scorse settimane Renzi aveva parlato della necessità di mettere in piedi una «tenda riformista» sotto la quale accogliere i moderati che guardano al centrosinistra. Dalla tenda si è passati alla casa, e almeno dal punto di vista strutturale questo è certamente un passo avanti. Curioso, e probabilmente freudiano, il fatto che il logo di questo ennesimo nuovo partito sia una casetta stilizzata piccola piccola, un bilocale, segnale dello scarso ottimismo dello stesso Renzi rispetto agli elettori che sceglieranno di collocarsi all’interno. «Per gli aficionados di Italia viva», scrive Renzi nella sua Enews, «è finalmente uscito il logo sotto cui correremo alle prossime regionali. Eccolo: si chiama Casa riformista e coinvolgerà Italia viva ma anche tutti quelli che vogliono creare uno spazio che bilanci Avs, 5 stelle e il nuovo Pd. Lo troverete nelle regionali in Calabria, in Toscana e anche, più in là, nelle prossime sfide a cominciare dalla Campania». Guardando bene i loghetti, abbiamo notato un dettaglio tutt’altro che insignificante: mentre quello per la Calabria contiene ancora, quasi invisibile in basso, la scritta «Italia viva», i renziani della Campania, gente pratica e, soprattutto, che punta a vincere le elezioni, si sono portati avanti con il lavoro e hanno eliminato ogni riferimento all’attuale partito di Matteo Renzi. È stato il coordinatore regionale del partito, Armando Cesaro, ex consigliere regionale di Forza Italia, a lanciare il nuovo simbolo (senza la scritta Italia viva) attraverso i social: «Parte da qui una nuova sfida per la Campania! Con orgoglio», scrive Armando Cesaro, «presentiamo il simbolo di Casa riformista per la Campania: un progetto che nasce dall’idea di costruire insieme, concretamente, una regione più moderna, solidale e coraggiosa. Dove ognuno si senta al proprio posto e in cui ognuno veda rispettata la propria dignità. La nostra casa è aperta a chi crede nel riformismo, nella buona politica, nella forza del fare e in una Campania protagonista del futuro. Unisciti a noi, il cammino è appena iniziato!».A quanto risulta alla Verità, dietro le quinte di questo progetto in Campania si muove con molto impegno il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che sta dando pure una mano a Clemente Mastella a mettere in piedi una lista competitiva a Napoli. Manfredi è uno dei nomi che ricorrono quando si cerca di individuare un protagonista politico moderato ma capace di federare tutte le forze di opposizione: chissà che la collaborazione con Renzi non abbia anche viluppi sul piano nazionale.Intanto, fa discutere - e molto - un altro simbolo, quello stampato su magliette bianche con la scritta «Frocia Italia», che riproduce in tutto e per tutto il logo del partito fondato da Silvio Berlusconi. L’idea è venuta a un gruppo i sostenitori del Brianza Pride, che sfilerà a Arcore il prossimo 27 settembre, e una bella foto ritrae anche Pier Luigi Bersani sorridente con la maglietta tra le mani. È vero che Silvio Berlusconi è stato un esponente politico di visioni liberali, ma l’impatto emotivo di quella scritta è tutt’altro che divertente. Così come spiace vedere Bersani, che con Berlusconi aveva un buon rapporto personale e condivideva il compleanno il 29 settembre, prestarsi a una operazione di sostanziale dileggio.La prende comprensibilmente molto male il consigliere regionale brianzolo di Forza Italia, Jacopo Dozio: «Quelle magliette con la scritta Frocia Italia», attacca Dozio, «per il gay pride ricalcando esattamente il simbolo di Forza Italia sono davvero un grave insulto al nostro Paese e una grande mancanza di rispetto nei confronti del nostro partito. Noi siamo un partito liberale, ma non possiamo assolutamente accettare che qualcuno possa prendere il logo del nostro gruppo e storpiarlo a suo piacimento. Questa è una mera e stupida provocazione perché quest’anno la sfilata del gay pride si terrà nella città del nostro fondatore Silvio Berlusconi. Esprimo tutto il mio dissenso e disgusto», aggiunge Dozio, «per quanto l’associazione Boa sta facendo perché ognuno è libero di manifestare, ma senza prendere in giro un partito come il nostro che da oltre 30 anni ha cambiato l’Italia e Regione Lombardia con la buona politica». Il confine tra la provocazione e la maleducazione è sottile, e per quanto ci riguarda stavolta è stato abbondantemente superato: la trovata pubblicitaria delle magliette avrà pure fatto guadagnare un po’ di visibilità agli organizzatori del pride, ma fa perdere loro tanti punti agli occhi di chi, pur essendo di centrodestra, non ha alcun genere di pregiudizio nei confronti delle manifestazioni di orgoglio gay.
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