2024-10-15
Regioni Ue, passa il testo anti verde
Il governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio (Imagoeconomica)
Il Comitato ha approvato la proposta del governatore abruzzese Marco Marsilio e di Ecr per spingere la Commissione ad anticipare al 2025 la revisione del Green deal.Questa volta non è più solo un dibattito a livello di governi ma è dal territorio, dalle Regioni europee, quindi dal basso, che è partita la sollecitazione a mettere in discussione il Green deal automotive. E mentre tra i governi manca una posizione unitaria, nel caso delle Regioni c’è più compattezza proprio perché è più diretto il rapporto con il territorio e più facile intercettare il malessere sociale nelle fabbriche automobilistiche. Questo ha fatto approvare a Bruxelles, dal Comitato europeo delle Regioni, la proposta del presidente della giunta regionale dell’Abruzzo, Marco Marsilio, e del gruppo Ecr per chiedere alla Commissione Ue una revisione, già nel 2025, dello stop alle auto endotermiche prevista per il 2035. Attorno a questa proposta, in linea con quanto dice il «non paper» del ministro del made in Italy Adolfo Urso e con quanto reclamato da Acea (l’Associazione dei produttori di auto europei), si è coagulata una maggioranza insolita che politicamente in Europa non esiste. È stata approvata con il voto favorevole dei Conservatori, dei Popolari e dei Liberali mentre i Socialisti si sono astenuti e i Verdi hanno espresso voto contrario. In Europa è una maggioranza che non si era mai vista da quando i Conservatori sono all’opposizione. Un buon risultato per l’Italia, che prima con Urso e ora con Marsilio sta facendo da apripista per portare al centro del dibattito europeo, con urgenza, la rivisitazione delle regole del Green deal automotive. La proposta approvata dal Comitato delle Regioni non è vincolante ma ha un significato politico importante. È la prima istituzione Ue che mette in discussione i parametri del Green deal dell’auto. Ed è un chiaro segnale della sofferenza del territorio, con il richiamo agli altri organismi decisionali europei alla necessità di ascoltare l’allarme che viene dal mondo produttivo. Ora il testo passa all’esame della Commissione, del Consiglio e del Parlamento Ue.«Il settore dell’auto è a rischio e non possiamo permetterci ulteriori passi falsi», ha detto Marsilio, governatore e presidente del gruppo Ecr al Comitato delle Regioni. Ha poi sottolineato lo scenario preoccupante del comparto. «Il settore dell’automotive in Italia e in Europa sta vivendo un momento di crisi. Lo dimostrano, tra gli altri aspetti, anche la chiusura di stabilimenti da parte di grandi case automobilistiche tedesche. Con il voto del Comitato delle Regioni sul mio parere, mandiamo un messaggio chiaro alla Commissione europea: sì alla transizione verso un’economia sostenibile, ma occorre farlo tenendo in forte considerazione le specificità regionali e le criticità economiche».Secondo Marsilio «il settore dell’automotive che anche nella mia regione è cuore pulsante dell’economia e che in Europa dà lavoro o oltre 13 milioni di persone, non può essere colpito da un regolamento che non ha evidentemente tenuto conto delle ricadute sui territori». Dalla sessione plenaria delle Regioni è venuta anche la sollecitazione a finanziamenti mirati «riducendo la frammentazione e concentrandosi sulla fornitura di un sostegno più efficace». Razionalizzando i fondi e fornendo un sostegno mirato alle regioni più colpite dalla transizione verso la neutralità climatica» si legge nel documento approvato, «l’Ue sarà in grado di assistere meglio le comunità fortemente dipendenti dai combustibili fossili e dalle industrie ad alta intensità di carbonio». Nel paper è stato evidenziato il potenziale di biocarburanti come alternativa sostenibile a diesel e benzina tradizionali nei motori a combustione. Le Regioni dell’Europa quindi chiedono un’inversione di rotta in maniera forte e decisa. Bisogna vedere se la Commissione ha orecchie per ascoltare l’allarme.
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