2024-02-24
Regioni in rivolta sul terzo mandato. Salvini: «Deciderà il Parlamento»
Massimiliano Fedriga (Imagoeconomica)
Massimiliano Fedriga: «Scorretto scegliere senza i governatori». Ancora sberle tra Elly Schlein e Stefano Bonaccini.Nelle dichiarazioni dei leader, la querelle sul terzo mandato per sindaci e governatori non avrà nessuna ripercussione sulla stabilità del governo, ma nel day after del voto in commissione al Senato che ha visto respingere l’emendamento leghista, è apparso evidente che la questione non è archiviata. A dirlo chiaramente è stato il leader leghista Matteo Salvini, interpellato sul tema a margine del suo tour elettorale in Sardegna: «Decide liberamente il Parlamento», ha detto Salvini, «non c’è nessun problema di maggioranza e di governo e abbiamo altri quattro anni davanti per aiutare gli italiani a lavorare di più e a stare meglio». «Sicuramente ci sono posizioni diverse», ha aggiunto, «anche all’interno del Pd: secondo me è democratico che se uno si trova un buon sindaco, un buon governatore lo possa riscegliere, lo possa rivotare ed è un errore secondo me dopo due mandati pensionare bravi sindaci e bravi governatori. Noi parlamentari ad esempio non abbiamo un limite dei mandati». «Detto questo», ha concluso, «voterà il Parlamento e arriverà in Aula». Ciò significa che gli emendamenti leghisti ritirati (quello sui sindaci) e bocciati (quello sui governatori) potranno essere ripresentati nel corso dell’esame in aula del dl Elezioni. Quel che è certo, è che l’esito dei voti a Palazzo Madama ha portato ulteriore scompiglio in un Pd dove la segretaria Elly Schlein fa sempre più fatica a contenere l’insoddisfazione della minoranza interna facente capo al governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e al «partito dei sindaci». Dopo gli attriti, nascosti a fatica, sulla questione dell’abolizione dell’abuso d’ufficio (in passato reclamato a gran voce anche dagli amministratori locali dem), la netta chiusura sul terzo mandato ha nuovamente scaldato gli animi, tanto che Schlein è stata costretta a correre ai ripari, attaccando la Lega e promettendo di tornare in futuro sul tema: «Nel Pd», ha detto «ci sono persone fortemente a favore del terzo mandato e persone fortemente contrarie. Noi in Direzione abbiamo provato a trovare una sintesi immaginando una riforma complessiva che, oltre al numero dei mandati, preveda i necessari pesi e contrappesi. E questo impegno proseguirà nel modo in cui la Direzione del partito si è impegnata a fare». «Ieri», ha concluso, «non avevamo a che fare con una riforma complessiva, bensì con un emendamento della Lega “salva Zaia” invotabile».A far sentire la propria voce, però, sono stati i diretti interessati, attraverso una lettera inviata al governo dal presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, nella quale si chiede sostanzialmente un maggiore coinvolgimento da parte di Roma. Entrando più nello specifico dei contenuti della lettera, Fedriga ha spiegato che a suo avviso «sarebbe profondamente scorretto decidere sull’organizzazione istituzionale e democratica delle Regioni senza le Regioni». «Ci auguriamo che si ascolti anche chi è direttamente coinvolto», ha aggiunto Fedriga, «perché mi sembrerebbe alquanto particolare che si limitasse a un dibattito tra parlamentari». Quanto alla posizione dei governatori (quindi anche di quelli del Pd) sul terzo mandato Fedriga ribadisce che «è già emersa a dicembre all’unanimità: la Conferenza si è dichiarata favorevole». Sulla bocciatura di giovedì, il presidente del Friuli Venezia Giulia ha detto che si tratta di «normali dinamiche parlamentari» ma allo stesso di attendere «il prosieguo della discussione».