Alla settima edizione di «Svicolando, suoni sapori e suggestioni a Priverno città d’arte», manifestazione svoltasi tra il 29 e il 31 luglio e finanziata parzialmente dall'ente presieduto da Nicola Zingaretti, gli organizzatori hanno deciso di far salire sul palco uno tra i gruppi musicali più vicini all’estrema sinistra, i Modena city ramblers, con l'inevitabile Bella ciao a chiusura della kermesse.
Alla settima edizione di «Svicolando, suoni sapori e suggestioni a Priverno città d’arte», manifestazione svoltasi tra il 29 e il 31 luglio e finanziata parzialmente dall'ente presieduto da Nicola Zingaretti, gli organizzatori hanno deciso di far salire sul palco uno tra i gruppi musicali più vicini all’estrema sinistra, i Modena city ramblers, con l'inevitabile Bella ciao a chiusura della kermesse.Quando la campagna elettorale entra nel vivo, a sinistra per raccogliere voti, utilizzano gli strumenti di sempre: una bandiera rossa con falce e martello, sulle note di Bella ciao. Se poi l’evento - in cui vanno in scena i più iconici simboli del repertorio comunista è in parte finanziato da Regione Lazio («felice isola progressista», Roberta Lombardi dixit) - quindi con i soldi di tutti i cittadini, evitando di attingere eccessivamente dai portafogli dei compagni, tanto meglio.È la cronaca della settima edizione di «Svicolando, suoni sapori e suggestioni a Priverno città d’arte (provincia di Latina, ndr)», manifestazione svoltasi tra il 29 e il 31 luglio scorsi. E proprio a chiusura della kermesse gli organizzatori hanno deciso di far salire sul palco uno tra i gruppi musicali più vicini all’estrema sinistra: i Modena city ramblers, legati alla città laziale fin dalla tournée del 2005, intitolata «Appunti partigiani».Inevitabile, dunque, che Bella ciao chiudesse l’evento. Come detto «Svicolando» è stato finanziato parzialmente da Regione Lazio, sostenuto dal ministero della Cultura e organizzato dal Comune di Priverno che nella graduatoria finale «per le iniziative culturali, sociali e turistiche […] annualità 2022» si è visto concedere 75.200 euro. Denaro che, lo ribadiamo, è servito per promuovere anche altre iniziative. Per cui una stima precisa di quanto sia costato ai contribuenti l’evento dell’ultimo fine settimana di luglio non c’è. Spulciando su internet si scopre che per l’edizione 2018 la Regione finanziò il 50 per cento della spesa, ovvero 9.800 euro sui 19.000 complessivi. Tra le certezze, invece, possiamo inserire alcuni commenti indignati, di chi ha assistito al concerto, su Facebook. «Bellissima festa per la valorizzazione dei nostri vicoli, dei nostri prodotti, della cultura del nostro territorio, la festa di tutti ma con un finale che non rispetta gli orientamenti di tutti», scrive un utente sul social network. C’è anche chi preferisce una buona dose di sarcasmo: «Ricapitolando: hanno utilizzato i fondi pubblici per fare propaganda politica con un gruppo, i Modena city ramblers, che hanno posizioni talmente estreme che nemmeno nelle feste del Pd verrebbero ben digeriti. Ma si rendono conto delle sciocchezze che combinano o no?».Viene da chiedersi se i commenti siano arrivati in Comune, dove siede in qualità di Consigliere in quota Pd Enrica Onorati, la quale è inoltre contemporaneamente Assessore alle Attività produttive, agricoltura e sviluppo del territorio della Regione presieduta dall’ex segretario dem Nicola Zingaretti. E proprio a Priverno nel gennaio 2018 fece tappa l’allora governatore uscente in cerca di rielezione in Regione, (ad oggi sembrerebbe più impegnato a farsi eleggere nel prossimo Parlamento). Pure in quell’occasione scoppiò la polemica perché la dirigente scolastica e sindaco Pd Annamaria Bilancia anticipò di mesi la giornata della legalità, che culminò con la consegna di alcuni terreni confiscati alle mafie all’istituto scolastico da lei stessa presieduto, garantendo di fatto la passerella elettorale a Zingaretti.
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Un caraibico e un nero accoltellano i passeggeri a Cambridge, due sono in pericolo di vita. Il governo per ore non ha rilasciato dettagli sull’etnia degli assalitori.
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L’ex magistrato Luca Palamara: «Grosso, leader del comitato anti riforma, mi tira in ballo per il “vecchio sistema opaco” del Csm e dice che è già stata fatta pulizia. Dovrebbe essere più prudente. Probabilmente ignora come siano stati nominati i suoi prossimi congiunti».







