2023-02-17
Sulla Rai va in onda la Corte dei conti. Il cda chiede i contratti dei Ferragnez
Chiara Ferragni e Fedez (Ansa)
Nel postfestival l’ad Carlo Fuortes sotto assedio : si teme il danno erariale per la cessione dei contenuti ai social. Intanto Pro Vita e Famiglia denuncia Fedez e Rosa Chemical per atti osceni dopo il loro show arcobaleno.Poteva essere una storia su Instagram. Nei corridoi della Rai non si parla d’altro che dell’ultimo, infuocato consiglio d’amministrazione con uno schieramento inedito: tutti inviperiti contro Carlo Fuortes, più che mai sotto assedio dopo il Festival di Sanremo più sgangherato e arcobaleno di sempre. Lo era la presidente Marinella Soldi, ancora depressa per essere stata scavalcata dall’agente Lucio Presta sull’invito a Sergio Mattarella ed avere perso l’occasione di stendere personalmente il tappeto rosso al presidente. Lo erano i consiglieri di centrodestra Igor De Biasio e Simona Agnes per il regalo impacchettato da Stefano Coletta ai Ferragnez e ai Big tech in deroga ai diritti in esclusiva sui social. Lo erano quelli di sinistra Francesca Bria, Alessandro Di Majo e Riccardo Laganà (espressione dei dipendenti) per la nuova striscia quotidiana affidata a Bruno Vespa.C’è la sensazione che il tenero Fuortes e rainbow Coletta abbiano le settimane contate. L’ad ha avuto l’ordine dall’organismo che in teoria rappresenta l’azionista di acquisire tutti i contratti artistici e degli sponsor della kermesse in riviera per verificarne le clausole. Poiché RaiCom non ha firmato deroghe, il board teme che la superficialità nella cessione di fatto dei contenuti a Instagram, Facebook e Amazon possa configurare un danno erariale, quindi accuse formali da parte del collegio sindacale e soprattutto della Corte dei Conti. Il siparietto di Chiara Ferragni impegnata ad aprire l’account Instagram di Amadeus (passato da zero follower a 1,9 milioni in cinque giorni) è stato certamente un affare per il «bravo presentatore» e per l’azienda di Mark Zuckerberg che non risulta fra gli sponsor del Festival. Non certo per la Rai, utilizzata come veicolo pubblicitario gratuito in barba agli altri inserzionisti (come Costa Crociere, Suzuki, Spotify, Poltrone e Sofà, Dyson) «tosati» dal costo degli spot.Sotto la lente d’ingrandimento del cda dovranno passare anche gli accordi (presunti e per ora misteriosi) con i Ferragnez e Amazon per lo sfruttamento delle immagini del backstage del Teatro Ariston, vietate a tutti ma che verranno utilizzate nella seconda stagione della serie tv sulla vita quotidiana dell’influencer e del rapper. Particolarmente sulla graticola è Fuortes; essendo tutti i contratti in questione sotto la soglia dei 10 milioni, li ha firmati lui. Sarà oggetto di attenzione anche quello pubblicitario (per 18.000 euro in tre settimane) a favore del sito Dagospia per la serie «Mare Fuori».Per non rimanere senza fogli da analizzare, la parte sinistra del consiglio ha chiesto quelli relativi al contratto di Bruno Vespa per la pillola quotidiana (titolo «Cinque minuti») che andrà in onda dal 27 febbraio dopo il Tg1 delle 20. L’eterno giornalista non piace alla sinistra sindacal-movimentista che prova a mettergli i bastoni fra le ruote. Secondo Laganà «rimane la perplessità per la sovrapposizione del Tg2 e perché ci sarebbero interni meritevoli che non vengono valorizzati. E poi non dovremmo risparmiare?». Tutti temi nobili, curiosamente sollevati contro un volto che ha fatto la storia del servizio pubblico. Argomenti che non furono neppure sfiorati nel settembre scorso quando il corpaccione Rai fu chiamato a deglutire un super-esterno come Marco Damilano, paracadutato con la benedizione del Nazareno per contribuire a contrastare il centrodestra durante la campagna elettorale. La resa dei conti su tutto è prevista il 3 marzo.Se Fuortes piange, Coletta non ride. Il direttore dell’Intrattenimento prime time è stato più volte chiamato in causa per omesso controllo. La sceneggiata della foto stappata da Fedez di un viceministro, la debole giustificazione del manager («ha cambiato l’intervento e non mi ha voluto spiegare quello nuovo») e in generale una mancanza di personalità nei momenti chiave hanno dato l’idea di un Festival fuori controllo, senza un editore capace di garantire l’equilibrio dei contenuti e in balia delle eccentricità artistiche di Amadeus, non certo un titano del pensiero. Per questo una parte di Fratelli d’Italia spinge per un cambio immediato di Coletta, ma Giorgia Meloni frena, contando su un riassetto generale fra due mesi quando si aprirà la partita delle nomine pubbliche.Al culmine del malessere determinato dal Festival della discordia, ieri è arrivata all’azienda culturale più importante d’Italia una denuncia formale: l’associazione Pro Vita e Famiglia ha presentato alla Procura di Sanremo un esposto per atti osceni in luogo pubblico in relazione al duetto di sabato scorso nel quale Fedez e Rosa Chemical hanno mimato un rapporto omosessuale con relativo orgasmo in diretta televisiva. «Si tratta di un comportamento di una gravità inaudita», spiegano il portavoce dell’associazione Jacopo Coghe, l’ex ministro della Famiglia Carlo Giovanardi e l’avvocato Valerio Cianciulli, padre di due figli minorenni. «L’esposto è stato presentato dopo una petizione che in pochi giorni ha raggiunto le 37.000 firme».Per non farsi mancare niente, la Rai è sotto esame anche dell’AgCom. Rischia l’incriminazione perché l’atto sessuale mimato è andato in onda verso le 23, quando c’erano minori davanti alla tv. L’autorità ha aperto un secondo fascicolo per pubblicità occulta, riguardo ai presunti favori a Instagram. Fuortes e Coletta fanno prima a partecipare a Un giorno in pretura. Per allenarsi.
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