Ora che è arruolato nelle file del Pd, la virostar nega di aver criticato l’operato di Roberto Speranza. Eppure, dal tracciamento ai lockdown, dai vaccini al green pass, ha sempre sparato a zero sui diktat e la fallimentare gestione del ministro. Di cui adesso si ritrova alleato.
Ora che è arruolato nelle file del Pd, la virostar nega di aver criticato l’operato di Roberto Speranza. Eppure, dal tracciamento ai lockdown, dai vaccini al green pass, ha sempre sparato a zero sui diktat e la fallimentare gestione del ministro. Di cui adesso si ritrova alleato.Quando si naviga a vista tra flirt e finte alleanze, senza costruire programmi e convergenze, come fa il Pd, può sembrare un affare imbarcare uno scienziato per far colpo sugli elettori della Circoscrizione estero. Oltreconfine, poco sanno delle baruffe tra virologi, ma quando il professor Andrea Crisanti prova a cambiare le carte in tavola e ad affermare «Sull’operato di Speranza non ho mai fatto polemica», circa la gestione della pandemia in Italia, la memoria torna anche ai connazionali del reparto Europa. Tante, troppe sono le prese di distanze del microbiologo dalle scelte del ministro della Salute, condite con abbondante sarcasmo, finite sulle prime pagine dei giornali o circolate sui social. Basta ripercorrere le più succose, per avere un’idea di quanto sia surreale la candidatura dell’«esperto di zanzare» tra le fila dem. Già nel febbraio del 2020, con il virus che stava circolando rapidissimo all’insaputa degli esperti del ministero della Salute, Crisanti provò a muoversi senza seguire le linee guida di Roberto Speranza, che prevedevano test solo su chi aveva febbre superiore a 38, con tosse e sospetta polmonite. Suggerì di fare tamponi anche agli asintomatici, perché si sarebbero trovati molti positivi, rompendo in tempi rapidi la catena di contagi. Venne bloccato, non stava rispettando il protocollo. Walter Ricciardi, consigliere del ministro e sostenitore delle linee guida dell’Oms, lo ridicolizzò: tamponi solo ai soggetti sintomatici. A marzo il professore sconfessò l’operato di Speranza: «È stato un grande errore non bloccare in Lombardia le zone rosse già 25 giorni fa. Una follia», fu il suo giudizio. «Bisognava bloccare tutto, come fatto in Veneto a Vo’ e non solo. Si blocca, si fanno i tamponi e si vede la prevalenza dell’infezione e poi si prendono decisioni».Nell’ottobre del 2020 non esitò a mostrarsi contrario al lockdown, definendolo «impensabile. Dobbiamo guadagnare tempo, fare un tre mesi di restrizioni un po’ più severe e riportare ai livelli che possano essere gestiti dal contact tracing». Rimase inascoltato, partirono raffiche di dcpm che ci bloccarono nelle attività e negli spostamenti, nacque il sistema delle fasce di colori da assegnare alle Regioni. Sinistra e 5 stelle esultavano confinandoci.A novembre 2020, nel fermento che accompagnava l’arrivo del vaccino anti Covid, Crisanti mandò un messaggio chiaro al ministro Speranza: «Senza dati, non me lo faccio, perché voglio essere rassicurato che è stato testato e soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Come cittadino ne ho diritto, non sono disposto ad accettare scorciatoie». Lo scorso dicembre, alla vigilia della campagna vaccinale anti Covid pure nella fascia 5-11 anni, il professore era stato altrettanto critico nei confronti della scelta del ministro della Salute e dell’Agenzia generale del farmaco. «L’ho sempre detto: che fretta c’è? Pfizer ha condotto uno studio onesto, ma su circa 2.000 bambini. Israeliani e americani l’hanno preso per buono e hanno iniziato a vaccinare», raccontò alla Verità. C’era ancora qualche sassolino nella scarpa del microbiologo, e prontamente se l’è tolto. «Se fossi stato consultato come esperto in America, avrei consigliato di aspettare. Lì, invece, i politici si sono voluti assumere questa responsabilità. Noi siamo coglioni se non gli andiamo dietro?», domandò sarcastico, rivolgendo l’interrogativo ai sapientoni del Cts. Crisanti non credeva ai dati che venivano forniti dal ministero, per convincere i genitori a vaccinare i pargoli. «Sui bambini si tirano fuori cifre a caso», tuonò. «Dicono: “Ne sono morti 16”», invece «nella classe 5-10 ne sono morti 9. Ma poi, in che condizioni erano? Soffrivano di patologie pregresse? Tra l’altro, i dati non sono stratificati per età, ma per intervalli: non sappiamo quanti dei morti avevano 5, 6, 7 anni… Queste cose mi fanno accapponare la pelle». Al professore faceva orrore quello che il ministro di sinistra stava decidendo sulla pelle dei bambini e disapprovava le scelte adottate nella campagna vaccinale anti Covid. «A giugno (2021, ndr) ci raccontavano che avremmo raggiunto l’immunità di gregge. Sono queste le vere fake news di Stato», dichiarò, spiegando che «la comunità scientifica sapeva già da aprile maggio che la protezione dei vaccini durava massimo sei mesi, conosceva il problema delle varianti ed era consapevole che ce n’era in circolazione una, la Delta, a elevatissima trasmissibilità. Dunque, era chiaro che quella dell’immunità di gregge fosse una menzogna».Neppure sul lasciapassare era in sintonia con le scelte del ministro, che ora corre con lui per le politiche. «Il green pass è un incentivo per la vaccinazione, non è uno strumento di sanità pubblica» fu categorico l’oggi capolista in Europa. Affondò. «È una bufala pazzesca dire che col green pass creiamo ambienti sicuri, serve ad indurre le persone a vaccinarsi». Il compagno Speranza stava spacciando per sanitario uno strumento coercitivo e Crisanti lo smascherò pubblicamente.L’elenco prosegue. Un mese fa, dichiarò alla Verità: «Lo stesso Istituto superiore di sanità ha rivelato che la maggior parte dei decessi, sopra il 90%, è di over 75; e in quella fascia d’età, la percentuale di vaccinati viaggia tra il 95 e il 98%...». Volle essere ancora più chiaro: «In Italia ci sono 7-8 milioni di fragili. L’80% di loro beneficia del vaccino; resta comunque un gruppo importante di persone che, anche se vaccinate, sono suscettibili. Sono queste che spiegano la mortalità attuale da Covid. Se non vogliamo più vedere così tanti morti ogni giorno, l’unico modo è proteggere queste persone». Altro che morti tra i no vax e per colpa e dei non vaccinati, come hanno sempre dichiarato Speranza e i sui tecnici, le vittime sono tra i fragili vaccinati. Parola di Crisanti, non di un complottista.
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