
A una manciata di giorni dall’election day, il sottosegretario al ministero del Lavoro Claudio Durigon è impegnato in campagna elettorale sia per le elezioni europee sia per quelle regionali. «Sto facendo campagna elettorale e guarda caso spuntano documenti falsi contro di me» dice alla Verità. Durigon infatti si ritrova da ieri in una situazione più che mai kafkiana che lo ha portato subito a sporgere denuncia alla Guardia di finanza di Roma. «Non riesco ancora a capire cosa stia succedendo. Questa mattina (ieri, ndr) mi ha chiamato un giornalista al telefono. Mi ha annunciato che aveva in mano una visura di una società di Londra intestata a mio nome, aperta con appena una sterlina». Effettivamente nel documento del registro Companies house (una sorta di Cerved inglese) ricevuto poi dal sottosegretario si legge di una Service & consulting center limited intestata al dottor Claudio Durigon, con indirizzo a Hotton Garden 66, London. La data di registrazione risale al 19 ottobre 2023. Nel testo non compare la data esatta di nascita e non c’è la città di provenienza, c’è scritto solo «Italy» e «italian». Durigon sarebbe l’unico dipendente registrato dell’azienda. «In pratica», prosegue il sottosegretario parlando con La Verità, «questa società avrebbe la stessa sede sociale con una miriade di altre società più piccole, a testimonianza che ci sarebbe qualcosa di strano anche perché si tratta di una pratica molto in uso in Inghilterra. Ho subito risposto al giornalista che non era possibile. Ma lui mi ha spiegato che aveva il documento ufficiale. Gliel’ho chiesto, me lo ha inviato su Whatsapp. Non potevo credere ai miei occhi».
Che cosa ha visto?
«Ho visto la visura camerale di una società con sede a Londra intestata a me».
Quindi cosa ha risposto?
«Che a Londra non ci vado da 20 anni, almeno dal 2004 con i miei figli. E soprattutto che non ho niente a che vedere con questa storia. Non ho mai avuto né pensato di aprire una società a Londra. Soprattutto ho risposto che mi sembra molto strano che una storia di questo genere venga fuori guarda caso proprio adesso, a pochi giorni dalle elezioni europee…».
Cosa potrebbe essere successo?
«Appena sono tornato a Roma mi sono immediatamente recato alla Guardia di finanza e ho sporto denuncia per furto di identità. Gli stessi agenti mi hanno spiegato che non ci vuole molto a falsificare un documento come questo. Basta anche solo una fotocopia. Quindi qualcuno avrebbe potuto tranquillamente usare il mio nome per aprire questa azienda, anche con una semplice fotocopia di un mio documento».
Non è la prima volta che si ritrova in una situazione di questo tipo.
«C’è un’inchiesta della Procura di Perugia sui casi di dossieraggio che vedrebbe coinvolto il finanziere Pasquale Striano. Tra le vittime c’ero anche io. È stata una brutta pagina che abbiamo visto nei mesi scorsi. Ora stiamo aspettando di sapere dalla giustizia cosa è avvenuto per davvero».
Potrebbe esserci stato un furto di identità?
«Dopo questa storia di dossieraggio non vorrei che qualcuno abbia deciso di tornare alla carica per infangarmi. Spesso durante le elezioni accadono vicende poco piacevoli. Io in questi giorni sono molto impegnato in campagna elettorale. Non vorrei fosse un modo per fermarmi».
Lei era già finito in una faida interna all’Ugl qualche anno fa. Un ex sindacalista indagato l’aveva tirata in ballo in un’altra vicenda.
«Sì, anche in quel caso non era emerso niente. Ma oggi la situazione mi sembra molto diversa. Qui c’è un documento falso che è stato prodotto appositamente con il mio nome. Si tratta di qualcosa di molto inquietante che di sicuro non si risolverà nel breve periodo. Anzi…».
Pensa ci vorrà molto tempo?
«La Guardia di finanza dovrà fare le sue indagini. In più la società si trova a Londra, in uno Stato estero. Dovrò mettere di mezzo anche il mio avvocato. Temo sarà lunga».






