2023-07-31
Stefano Puzzer: «Io lotto ancora, per i diritti di tutti»
Il portavoce dei portuali di Trieste: «Questo governo mi ha deluso: non ha risarcito i lavoratori sospesi. Si fa ancora finta che non esistano effetti avversi. Il mio licenziamento? Rifarei tutto, tale e quale».Stefano Puzzer, il giudice Paolo Ancora del tribunale del lavoro di Trieste ha respinto il tuo ricorso contro il licenziamento e sei stato pure condannato al pagamento delle spese processuali, per oltre duemila euro….«Sì, perché non ho voluto esibire il green pass per andare a lavorare». Te lo aspettavi?«Ho sperato che le cose potessero cambiare ma è evidente che non è così». Ricapitoliamo la tua storia che ti è costata il licenziamento… «La storia è questa: io mi sono autosospeso dal 15 ottobre del 2021 fino al 31 dicembre, cioè dal momento in cui è stato introdotto il green pass. Autosospeso senza stipendio. Dopodiché è stato prorogato il decreto fino al 30 di aprile e allora io mi sono di nuovo autosospeso, sempre senza stipendio. Nel frattempo mi è stato chiesto dall’azienda, cioè dall’Agenzia lavoro portuale di Trieste, se fossi in possesso del green pass, perché su Facebook il 10 gennaio avevo annunciato che ero positivo. Io ho risposto che per questioni di privacy non ero obbligato a dire all’azienda se avevo o no il green pass. Come molti sanno, insieme a mia moglie, ci siamo curati con le cure domiciliari. L’azienda poi mi ha chiesto se ero disponibile a fare la visita medica annuale e io ho detto sì. Sono andato a fare la visita medica e dopo mi hanno convocato: mi hanno chiesto se avevo voglia di tornare a lavorare. Io ho risposto che ero pronto a lavorare ma secondo il contratto nazionale dei porti, che non implicava nessuna carta verde. Da quel momento in poi hanno iniziato a chiamarmi sul lavoro e rispondevo che ero sospeso, perché non ero in grado di usare il green pass e loro mi hanno, in poche parole, licenziato. Ho fatto ricorso al giudice del lavoro e ho avuto un’udienza a gennaio, dove mi sono stati offerti dei soldi, 10.000 euro, per chiudere la questione, e io invece ho detto che volevo andare in giudizio perché i diritti dell’uomo non hanno un prezzo. Quindi è stata fissata una seconda udienza il 19 luglio, e quel giorno il giudice di primo grado ha deciso che il mio licenziamento era giustificato. Io a quel punto sono ricorso in appello e alla Corte europea e andrò avanti, perché la mia è una lotta per i diritti, non solo miei, ma di tutti gli italiani, perché il green pass non aveva nulla di sanitario».Ma il fatto che tu sia diventato il leader della protesta no green pass secondo te ha influito con la questione del licenziamento? «Secondo me è stato utilizzato un pretesto, per punirmi, anche perché il decreto legge parlava chiaro: diceva che un lavoratore, a causa del green pass, non poteva ricevere neanche sanzioni disciplinari. In realtà io sono stato punito per quello che io rappresentavo in quel momento. La motivazione ufficiale del licenziamento è stata l’assenza ingiustificata quando io in realtà mi ero autosospeso, tutto qua. E ho pure mandato due Pec all’azienda per comunicarglielo».Cosa farai adesso? «Ricorrerò in appello e nel frattempo faccio il vigilante notturno in una marina e poi faccio il bagnino in una piscina. Sono serenissimo. Sono contento di essere andato avanti e andrò avanti ancora. Rifarei tutto tale e quale».Ricordi quando, dopo la manifestazione di ottobre repressa con l’uso degli idranti, si doveva tenere una nuova grande manifestazione nazionale a Trieste e però tu decidesti di annullarla all’ultimo momento….«Capii che volevano che la situazione degenerasse. Quando andai in questura per revocare la manifestazione, un funzionario della Digos mi disse: “Ma dai, falla comunque, magari la fai statica…”. Volevano che fosse un’altra Genova, per vietare le manifestazioni. Lungo il percorso che avremmo dovuto fare erano stati lasciati in bella vista, nei cantieri edili aperti, attrezzi, barre di ferro e sampietrini. Era una trappola».La tua candidatura con Italexit, perché? «Era l’unica soluzione attuabile: sapevamo che chi sarebbe andato al potere, a destra o a sinistra, avrebbe portato avanti l’agenda Draghi e infatti è quello che sta succedendo. Questo governo mi ha deluso: non ha risarcito i sospesi per il green pass, non ha dato un messaggio chiaro che dica: “quello che è stato fatto è sbagliato”. E poi si fa finta che non esistano gli effetti avversi dei vaccini anti Covid. Con il comitato “La gente come noi”, dopo aver aiutato le famiglie dei sospesi, ora aiutiamo le vittime degli effetti avversi: mi si è aperto un mondo. Abbiamo raccolto in donazioni più di 140.000 euro. Come sapete io mi sono vaccinato con due dosi, perché credevo all’inizio che fosse utile e giusto. Poi ho scoperto che ci raccontavano bugie».Stefano, ma chi è la gente come noi?«La gente come noi è chi si pone dei dubbi, non va dietro una verità assoluta ma usa la sua testa per ragionare e comprendere quello che sta succedendo».
Dario Franceschini (Imagoeconomica)
Papa Leone XIV (Getty Images)
Sergio Mattarella con la mamma di Willy Monteiro Duarte (Ansa)
Duilio Poggiolini (Getty Images)