2022-10-15
Putin apre ai colloqui ma avverte la Nato: «Catastrofe globale se inviate truppe»
Vladimir Putin (Getty Images)
Lo zar allontana l’incontro con Biden: «Non è necessario» Iniziato in Bielorussia il dispiegamento delle forze congiunte.Mosca evacua i civili della regione annessa di Kherson. Addestramento Ue agli ucraini da novembre.Lo speciale contiene due articoli.Sono segnali contrastanti quelli lanciati ieri da Vladimir Putin durante un discorso tenuto ad Astana in occasione del vertice della Comunità degli Stati Indipendenti. «La Germania ha deciso che gli impegni per alcuni accordi internazionali, inclusa la Nato, hanno la precedenza sugli interessi interni. Credo che questo sia un errore e la loro economia e i loro cittadini ne stanno soffrendo. Altrimenti, non minerebbero i gasdotti Nord Stream», ha dichiarato il presidente russo, per poi proseguire: «Un ramo del gasdotto Nord Stream 2 è funzionante. La decisione di avviarlo non è stata presa ed è improbabile che venga presa, ma non sono affari nostri». Il capo del Cremlino si è anche soffermato sull’eventualità di un incontro con Joe Biden al G20 di Bali il mese prossimo. «Dovreste chiedere a Biden se vuole tenere colloqui con me. Per ora, non vedo la necessità di negoziare con Biden finché non vedo una piattaforma per questo», ha dichiarato, raffreddando così (almeno in parte) gli spiragli sulla possibilità di un meeting con il presidente americano: possibilità che, pochi giorni fa, era stata ventilata dal ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov. Tra l’altro, pur confermando la partecipazione della Russia al summit, il capo del Cremlino ha reso noto di non aver ancora deciso se vi prenderà personalmente parte. Sempre ieri, Putin ha anche affermato che la mobilitazione militare terminerà entro le prossime due settimane: «La mobilitazione sta finendo. Presumo che tra due settimane tutte le misure di mobilitazione saranno terminate», ha detto, specificando che sono stati coinvolti un totale di circa 222.000 riservisti (secondo il ministero della Difesa di Mosca, le donne sarebbero escluse). Il leader russo ha poi aggiunto di non essersi pentito di aver avviato l’invasione dell’Ucraina lo scorso 24 febbraio. «Non ho rimpianti», ha sostenuto, specificando che un eventuale scontro diretto tra Nato e Russia, a causa dell’invio di truppe da parte dell’Organizzazione, porterebbe a una «catastrofe globale». Il capo del Cremlino ha inoltre dichiarato di non ritenere più necessari «attacchi massicci» contro l’Ucraina «almeno per ora», dicendo di non voler distruggere il Paese che ha invaso. In questo quadro, Putin ha affermato di non escludere la possibilità di colloqui con Kiev. «La Russia chiuderà il corridoio del grano se sarà confermato che gli esplosivi usati sono stati inviati da Odessa», ha tuttavia aggiunto, riferendosi alla recente esplosione avvenuta sul ponte di Kerch. Il discorso di Putin si è quindi rivelato fondamentalmente cerchiobottista: un elemento che riflette probabilmente le sempre più evidenti spaccature in seno allo stesso establishment di Mosca. Tuttavia la fibrillazione continua a salire. Alexander Lukashenko ha dichiarato l’allerta terrorismo a causa della tensione ai confini della Bielorussia. «In connessione con l’escalation della tensione, è stato introdotto un regime di accresciuto pericolo terroristico», ha dichiarato. «Per questo», ha proseguito, «abbiamo avviato le procedure schierando il gruppo di forze dello Stato dell’Unione. Ho già detto che l’esercito bielorusso compone la parte principale ed è integrato da unità della Federazione russa. Procede tutto secondo i piani». «La Russia ha delineato chiaramente la sua posizione: Dio non voglia che ci sarà un attacco al territorio della Federazione russa; in tal caso, la Russia può utilizzare tutti i tipi di armi, se necessario», ha proseguito il leader bielorusso, secondo cui le truppe di Mosca sono attese nel Paese «nei prossimi giorni». In tutto questo, un alto funzionario dell’Ue ha reso noto ieri che i ministri degli Esteri dell’Unione europea non prenderanno alcuna decisione lunedì su ulteriori sanzioni all’Iran in seguito alle accuse, rivolte a Teheran, di aver fornito droni militari a Mosca. Dal canto suo, il Dipartimento del Tesoro americano ha invece minacciato sanzioni a quei Paesi che offrono materiale bellico alla Russia. «Siamo disposti e in grado di sanzionare persone, aziende o Paesi che forniscono munizioni alla Russia o supportano il complesso militare-industriale russo», ha affermato il vicesegretario al Tesoro statunitense, Wally Adeyemo. La Turchia frattanto sta rafforzando i legami con la Russia. Recep Tayyip Erdogan ha reso noto che i governi di Ankara e Mosca hanno incaricato le rispettive autorità energetiche di avviare immediatamente degli studi tecnici sulla proposta, avanzata dal Cremlino, di realizzare in Tracia un hub per il gas russo. Il sultano, insomma, continua a tenere una linea fondamentalmente ambigua e oscillante tra Nato e Russia. Una linea che pone dei rischi concreti all’Alleanza atlantica. Nel mentre, ieri pomeriggio Reuters riferiva che, a fine settembre, un sottomarino russo sarebbe stato avvistato a largo della costa francese, per essere poi «scortato» dalla marina di Parigi. La situazione complessiva continua a rivelarsi notevolmente tesa.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/putin-nato-negoziati-2658453956.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="kiev-prepara-lassalto-a-kherson-ancora-missili-su-zaporizhzhia" data-post-id="2658453956" data-published-at="1665828273" data-use-pagination="False"> Kiev prepara l’assalto a Kherson Ancora missili su Zaporizhzhia Se per mesi il fronte da tenere d’occhio per stabilire l’evoluzione della guerra tra Russia e Ucraina è stato il Donbass, ora è Kherson a poter determinare nuovi equilibri. La battaglia per mantenere il controllo del territorio meridionale, fondamentale per i collegamenti con la Crimea, per i russi si fa più complicata. Per la prima volta, in previsione dell’inasprimento della controffensiva ucraina, le autorità della regione hanno chiesto aiuto a Mosca per l’evacuazione dei civili. La richiesta è stata accolta. Secondo il governatore filorusso della regione, Vladimir Saldo, sono pochi a scegliere di andare via e «la maggioranza rimane». Dall’Ucraina partono però accuse di «deportazione». Un membro del consiglio regionale di Kherson ha esortato i residenti a dirigersi verso il territorio controllato da Kiev, bollando le evacuazioni come «un segno dell’indebolimento della Russia». Anche secondo il Financial Times l’appello dei filorussi all’evacuazione, sommato all’annuncio del comando operativo Sud ucraino che ha dichiarato di aver liberato altri cinque insediamenti nella regione, fa intravedere un nuovo corso del conflitto nel meridione. Per il quotidiano, le truppe ucraine potrebbero liberare Kherson la prossima settimana. Sempre a Sud, sono a giudizio i danneggiatori del ponte Kerch di collegamento con la Crimea. Un tribunale della penisola ha disposto la custodia preventiva per cinque degli otto arrestati per l’attacco, che «rimarranno in detenzione fino all’8 dicembre» in attesa del processo. I sospetti sono gli ucraini e armeni Artem Azatian, Georgi Azatian, Roman Solomko, Vladimir Zlob e Artur Terchanian. Quanto al ponte, i lavori di riparazione dovranno essere completati non oltre il 1° luglio 2023, come stabilito dal governo russo che ha nominato appaltatore unico la compagnia Nizhneangarsk Transstroy. Nel frattempo, il ministero ucraino per la Reintegrazione dei territori occupati stima che nel corso dell’ultimo mese le forze armate ucraine abbiano liberato più di 600 insediamenti. Attacchi ucraini sono stati condotti anche in territorio russo, a Belgorod. La difesa aerea è entrata in azione. Le forze armate russe hanno invece preso il controllo dell’area di Vremevka, nel Donetsk. Segnali positivi arrivano da Zaporizhzhia dove, a parere del direttore generale Aiea, Grossi, l’istituzione di una «zona di sicurezza» per la centrale nucleare è «più vicina». La città è stata tuttavia ancora bersaglio di attacchi missilistici russi durante la notte di ieri. Il governatore della regione ha esortato i residenti a restare nei rifugi durante l'attacco russo. Kiev intanto conta, per proseguire nella controffensiva, sul Consiglio Ue Esteri di Lussemburgo che si terrà lunedì per varare «il sesto pacchetto da 500 milioni di sostegno che porterà l’assistenza militare all’Ucraina a 3,1 miliardi di euro». Nello stesso Consiglio verrà confermato dai ministri degli Affari esteri Ue il via libera alla missione di addestramento militare per circa 15.000 soldati delle forze armate ucraine. Kiev, tra l’altro, sta sviluppando, secondo il ministro della Difesa Reznikov, una tecnologia per contrastare gli attacchi dei droni iraniani che la Russia ha acquistato. Sul fronte esportazioni, si registrano movimenti incoraggianti. Tre navi con 84.000 tonnellate di cereali hanno lasciato Odessa in direzione Africa e Asia. La «Super Arsenal» consegnerà 27.5 mila tonnellate di mais in Tunisia, mentre la «Sea Luck» consegnerà 13.5 mila tonnellate di grano in Algeria.