2021-09-25
Caro Puigdemont, la prossima volta entri da clandestino e non sarà arrestato
L'ex presidente della Catalogna non ha capito il nostro Paese. Se avesse spacciato e stuprato, nessuno lo avrebbe toccato.Caro Carlos Puigdemont, caro ex presidente della Catalogna, mi scusi se glielo dico con brutalità ma lei è evidentemente colpevole. Lo so: a qualcuno potrebbe sembrare strano che un eurodeputato in carica, che vive regolarmente in Belgio e che gira mezza Europa indisturbato, venga arrestato appena mette piede ad Alghero per un convegno sulla cultura folkloristica catalana.Lo so: a qualcuno potrebbe sembrare addirittura una chiara violazione dei diritti della persona e della rappresentanza. Lo so: non è elegante invitare in un Paese un leader straniero e poi appena sbarca all'aeroporto mettergli le manette ai polsi. E lo so: lei si aspettava di assistere a concerti di launeddas e ai balli dei bastoni, non certo allo spettacolo della giustizia, tanto meno nelle parte del processato. Lo so, mi rendo conto. Però, ecco, l'errore è suo. Della sua incredibile leggerezza. Della sua mancanza di informazioni. Ma sì, caro presidente Puigdemont, lei è colpevole di omissione di conoscenza, di ignoranza dolosa. Ma insomma: possibile che, prima di venire qui, non si sia informato di che cosa è l'Italia? L'Italia, s'informi, è quel Paese in cui si può arrivare indisturbati solo se si è immigrati, possibilmente di colore, sicuramente irregolari, meglio se scappati da un carcere della Tunisia o con un transfer offerto dalla mafia nigeriana. Se poi appena arrivati sul territorio nazionale si comincia a rubare o a stuprare o (meglio) a fare entrambe le cose, magari aggiungendoci qualche rissa con feriti, beh, allora ci si guadagna di diritto (siamo o non siamo la patria del diritto?) l'impunità assoluta. In alternativa, caso mai non si avesse la possibilità di passare come immigrati, essendo irrimediabilmente di carnagione bianca e di origine europea, come lei, allora per entrare indisturbati in Italia bisogna: a) organizzare un rave clandestino; b) spacciare droga; c) devastare qualche proprietà privata; d) sballarsi fino a non capire più nulla per cinque giorni e cinque notti consecutive seminando tutt'attorno morte, violenza e terrore. Possibile, caro presidente Puigdemont, che lei non sia riuscito a fare nessuna di queste cose? Nemmeno una? E allora, lo vede, è colpa sua. Lei è colpevole. Pensava davvero di poter arrivare in Italia con un normale biglietto aereo? Magari dopo aver fatto il check in? Magari presentando pure un regolare documento d'identità o persino la tessera di europarlamentare? Ma come si permette? Nemmeno un barcone? Una barchetta? Un barchino? Nemmeno uno scafista che l'accompagna nella traversata notturna? Così, tutto alla luce del sole? Dicono che lei avesse perfino prenotato un hotel. E magari pure con la stanza già pagata. Ma le pare? Che cosa sono queste pretese? Si fa così? Senza gravare sulle casse dello Stato? Senza bisogno del centro d'accoglienza, dei 30 euro al giorno più pocket money? Ma lo vede che lei non ha capito nulla del nostro Paese? La prossima volta s'informi e entri da clandestino così ci risparmia il fastidio di arrestarla. Se ce la fa speroni pure una motovedetta della Guardia di Finanza. Così, anziché le manette, le daranno la cittadinanza onoraria.Capisco che lei, negli ultimi anni, è stato troppo concentrato sull'indipendenza della Catalogna dalla Spagna per capire la dipendenza dell'Italia dalla stupidità. Però, ecco, la mia mamma mi ha sempre insegnato che quando si va in un Paese straniero ci si informa delle abitudini locali. Lei davvero pretendeva di venire in Italia a fare un onesto convegno sul folk catalano? Magari rispettando tutte le norme, comprese quelle anti Covid? Senza nemmeno spacciare un po' di eroina? Nemmeno qualche pastiglia di ecstasy? Senza distruggere una proprietà privata? Senza stuprare nessuno? E allora lo vede che lei è colpevole? «Sedizione e ribellione», proprio come dice il mandato di cattura internazionale. Lei si è ribellato alle leggi. Non quelle spagnole. Alle leggi italiane. Articolo 3131 (chiamate Roma) del codice penoso: più che i fatti contano i fattoni. Resta da capire, in effetti, come mai lei, europarlamentare in carica seppur con l'indennità sospesa, possa vivere tranquillamente in Belgio e viaggiare in Francia e in altri Paesi, come ha fatto finora, ma appena sbarca ad Alghero viene arrestato. Mah. Ieri la Corte d'Appello ha deciso che può tornare libero, ma le ha vietato di allontanarsi in attesa che si decida sull'estradizione. È anche fortunato: la Sardegna è meravigliosa in questa stagione (come in tutte le stagioni). Ma la prossima volta s'informi bene prima di mettersi su un volo aereo per venire qui. Le confesso che le sottili disquisizioni giuridiche e diplomatiche che stanno dietro a questa vicenda mi intrigano poco. Mi interessa però che il nostro Paese di Lamorgeseland sia conosciuto all'estero per come quello che è davvero: il paradiso degli sbarchi irregolari, la patria dei clandestini, l'oasi felice di ogni illegalità. Adesso basta: non possiamo tollerare più l'onta di qualcuno che pensi di entrare da noi con regolare volo aereo, pagandosi biglietto e soggiorno in hotel. Suvvia, presidente Puigdemont, per chi ci ha presi?