2021-05-06
Psicosi Astrazeneca e Regioni anarchiche. Ennesima frenata nella corsa alla dose
Altro che quota 500.000, domenica 366.000 iniezioni. Campania e Puglia in ordine sparso. Pfizer e Moderna, richiami ritardati.La media delle somministrazioni di vaccini in Italia tra il 28 aprile e il 4 maggio, sulla base dei dati aggiornati, è di 433.655 dosi inoculate al giorno. Siamo quindi sotto alle 500.000 promesse dal commissario Francesco Paolo Figliuolo. Il 29 aprile si è sfiorata quota 522.000 ma domenica 2 maggio siamo arrivati a poco più di 366.000, e lunedì 3 a 394.448. Quasi due terzi delle Regioni non raggiunge il target in maniera continuativa. Segno che è difficile tenere il ritmo giusto e viaggiare tutti, compatti, lungo gli stessi binari. Ma non perché, come insiste ancora qualche analista, manchino i vaccini. Anzi, il flusso delle forniture non si è fermato e sono in consegna altri 2,5 milioni di dosi. Ieri è iniziata la distribuzione alle Regioni di 2,1 milioni di dosi di Pfizer mentre oggi arriveranno altre 360.000 Moderna all'hub nazionale di Pratica di Mare. Quale falla si è, quindi, aperta nella campagna vaccinale e va subito tappata? Figliuolo deve fare i conti con l'alta variabilità delle Regioni che fa procedere la campagna a più velocità sul territorio. I motivi di questa incostanza sono diversi. Come abbiamo scritto più volte, la catena vaccini-vaccinandi-vaccinatori deve essere organizzata per estrarre il massimo della produttività dalla fase di somministrazione, in una sorta di catena di montaggio da cui deve uscire come prodotto un cittadino immunizzato al Covid. Se si sbilancia una delle tre componenti della catena, la somministrazione va in tilt sprecando tutte le altre. Ebbene, in alcune Regioni come la Toscana (che il 4 maggio ha fatto meno di 17.000 vaccinazioni ed è quella messa peggio come distanza dal target), il problema riguarda i vaccinatori - le risorse sono scarse e i medici di famiglia non hanno ingranato - oltreché il sistema di prenotazione. Nel click day di ieri sono state aperte le registrazioni per i nati tra il 1952 e il 1956, c'è stato un vero assalto ed è stato necessario chiudere subito il portale. Di certo, l'unica che non è riuscita a tenere negli ultimi sette giorni nemmeno il ritmo di somministrazioni chiesto da Figliuolo è la Toscana. In altre Regioni, invece, a sbilanciare la catena sono i vaccinandi. In molte zone del Sud, e anche in Sicilia dove 250.000 dosi sono rimaste in frigo e il presidente Nello Musumeci ha deciso di aprire da oggi le prenotazioni ai cinquantenni, pesano ancora i timori per gli effetti di Astrazeneca e aumentano i rifiuti e le disdette delle prenotazioni con la richiesta di ricevere Pfizer, Moderna o J&J. Non a caso il ministero della Salute ha emesso una nuova circolare trasmettendo il parere del Cts secondo cui i soggetti che hanno ricevuto la prima dose di Az senza sviluppare eventi di trombosi rare «non presentano controindicazione per una seconda somministrazione del medesimo tipo di vaccino». In Lombardia, intanto, il 27 aprile sono ripartite le somministrazioni del vaccino Astrazeneca anche come prima dose dopo la sospensione e la limitazione dell'utilizzo del vaccino solo per i richiami decisa il 26 in attesa di indicazioni sulle forniture poi arrivate dal commissario straordinario. Ci sono poi le Regioni che tengono alti i numeri dei vaccinati allargando la platea dei vaccinandi fuori dal sentiero tracciato dal governo. Tra queste ci sono la Puglia e la Campania (con 47.288 inoculazioni fatte il 4 maggio), dove il governatore Vincenzo De Luca continua ad aggiungere categorie: dopo l'annuncio delle vaccinazioni ai dipendenti del trasporto pubblico, e l'obiettivo di immunizzare tutta Napoli entro luglio, ieri è stato discusso il piano per le vaccinazioni nelle imprese turistiche del Salernitano, che inizialmente riguarderà circa 2.500 lavoratori in vista della stagione turistica sulla Costiera amalfitana. Al netto delle continue raccomandazioni fatte a mezzo stampa da Figliuolo a rispettare le categorie prioritarie, i «ribelli» non sono stati ancora fatti rientrare nei ranghi. Anzi. Dopo la riunione con i sindaci delle isole minori, ieri si è deciso di procedere con le vaccinazioni di massa con il supporto della Difesa e della Protezione civile. Il criterio di priorità sarà quello di cominciare con le isole che hanno maggiori fragilità in termini di rischio epidemiologico e carenza di adeguati presidi sanitari, viene spiegato dalla struttura commissariale. In realtà, la decisione del governo, ratifica quello che alcuni governatori come De Luca in Campania - ha già immunizzato Procida, e sta per rendere Covid free anche Capri e Ischia - e Musumeci in Sicilia che aveva già dichiarato che in 15 giorni le Eolie saranno coperte. Si partirà, domani, con la vaccinazione degli abitanti di Salina, Lampedusa e Linosa (tutti gli over 18, senza prenotazione né target).Al «whatever it takes» di Figliuolo per accelerare il ritmo delle somministrazioni intanto ha dato un contributo ieri la circolare del ministero della Salute con cui si trasmette il parere del Cts in merito all'estensione a 42 giorni dell'intervallo tra le due dosi dei vaccini Pfizer-Biontech e Moderna. Nel frattempo, è ripresa la somministrazione del personale scolastico non ancora sottoposto alla prima dose.